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    Anna Masera

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    Internet, un aiuto per le donne oppresse


    Cosa cercano le donne in rete? La risposta di Anna Masera, responsabile della versione web de "La Stampa"

    C'è tanta disparità tra uomini e donne in rete?
    L'informatica è sempre stata un settore prettamente maschile. Da quanto c'è Internet la vera novità è che le donne che lavorano nel settore sono aumentate moltissimo e sono pari agli uomini. Negli Stati Uniti gli utenti donne hanno addirittura superato gli uomini: sono il 51 per cento. In Italia sono il 35-40 per cento, a riprova del fatto che anche qui si sta raggiungendo la parità.

    Cosa cercano le donne quando entrano in Internet?
    Cercano soprattutto servizi, comodità, cose pratiche, perché hanno poco tempo e cercano di facilitarsi la vita: nello shopping come nella gestione dei conti bancari. Proprio per questo, su Internet si stanno moltiplicando i portali femminili. Puntano tutti sulla comunità, sulla creazione di un ambiente in cui le donne si trovino bene.

    Che giovamento possono trarre le donne da Internet?
    Il telelavoro, ad esempio. Quando si parla di Internet si pensa subito alla possibilità di liberarsi della scrivania, dell'ufficio. È un'idea che attira soprattutto le donne, che sono quelle più gravate dal doppio lavoro della famiglia e dell'ufficio. La possibilità di lavorare da casa rappresenta un potenziale davvero interessante di Internet. In realtà il telelavoro è ancora un sogno per la maggior parte ma è comunque una grande opportunità.

    Ci sono paesi in cui non è possibile effettuare il telelavoro o lo shopping online. A cosa può servire Internet ad una donna di questi paesi?
    Ci sono molti paesi in cui Internet è vietato, però dove si è riusciti ad avere l'e-mail, come ad esempio in Bosnia durante la guerra, le donne sono riuscite a spedire le testimonianze degli abusi che subivano. È un sistema di comunicazione rivoluzionario che aiuta moltissimo le persone oppresse, in particolare le donne, che sono quelle che subiscono più ingiustizie.