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    Giovanni Berlinguer

    Roma, 04/02/99
    La bioetica in Italia
  • Per fare sì che il Parlamento proponga delle leggi nel rispetto dei principi fondamentali dell'etica è necessario, innanzitutto, una maggiore preparazione e informazione sui vari argomenti. (1)
  • La disinformazione presente nel campo della bioetica crea confusione tra l'opinione pubblica. (2)
  • L'intervistato spiega il ruolo che dovrebbe avere la Commissione per la bioetica. (3) (4)
  • I mezzi di informazione hanno un compito etico importante nella formazione dei giovani alla scienza. (5)
  • Compito della bioetica dovrebbe essere quello di esercitare un controllo sulle applicazioni della scienza. Appoggiare quelle positive rispetto a quelle che possono calpestare la dignità umana o danneggiare l'ambiente. (6)
  • La dignità umana è uno dei principi fondamentali su cui si muove la riflessione bioetica oggi. (7)
  • La morale e l'etica mirano a valori universali, al bene comune, al di là delle religioni. (8)
  • La bioetica si occupa essenzialmente di ciò che c'è all'inizio e alla fine della vita. La bioetica dovrebbe occuparsi maggiormente del quotidiano, di assicurare per esempio il diritto alla salute. (9)
  • La Francia è il paese europeo più all'avanguardia per quanto riguarda la legislazione sulla bioetica. (10)
  • In America, benché il commercio degli organi sia vietato, si considera lecito l'affitto dell'utero. (11)
  • Il Consiglio di Europa ha approvato una Convenzione che parte dai diritti umani e non dallo sviluppo delle scienze. (12)
  • Un principio fondamentale è la libertà della ricerca. Il problema etico si pone nelle sue applicazioni. (13)
  • I media, l'opinione pubblica e il legislatore dovrebbero comunicare meglio fra di loro. (14)
  • E' importante, nella creazione di principi bioetici, mantenersi fuori dai dogmi e continuamente ripensare le scelte morali, in quanto la tecnologia pone sempre nuovi problemi. (15) (16)
  • Gli interlocutori morali di un ricercatore sono la sua coscienza e i valori culturali e morali che ha assimilato. (17)
  • Le riviste specializzate, la stampa e Internet sono tutti mezzi attraverso i quali ci si può informare sulla bioetica. Internet in alcuni casi ha addirittura consentito di sgominare il commercio di organi. (18) (19)




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Professor Giovanni Berlinguer, quale strada bisogna seguire per portare dei principi di ordine etico all'interno di un corpo legislativo?

    Risposta
    IUn corpo legislativo, un Parlamento dovrebbe innanzitutto rispettare i principi fondamentali dell'etica, questo non sempre è successo, ma poi ci sono dei principi che si riferiscono all'etica della vita, la bioetica che riguarda la vita biologica degli esseri umani nei loro rapporti con gli altri e con la società, e questi non sono principi da portare, sono conoscenze e sono valori. Ora le conoscenze debbono essere approfondite, i valori spesso sono innati e risultano quasi sempre dal confronto tra diverse correnti nella ricerca di un accordo comune.

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    Domanda 2
    Questo, in senso pratico, cosa comporta?

    Risposta
    Comporta innanzitutto un'informazione adeguata, io nelle discussioni che ci sono state in questo periodo sulla procreazione assistita e sui trapianti, due temi di grande attualità, sono rimasto stupito dal fatto che molti non conoscessero che oggi per esempio la morte può essere accertata in modo assolutamente sicuro, garantito, attraverso la cessazione di tutte le attività del cervello che è un punto di non ritorno, nessuno è mai tornato da questa situazione, e invece si continua a confondere la morte celebrale col coma, ad insinuare dei sospetti sull'accertamento troppo precoce della morte, questo deriva da disinformazione, come deriva da disinformazione nel campo procreazione la confusione tra fecondazione assistita e manipolazione genetica, che sono due cose assolutamente diverse.

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    Domanda 3
    Esiste nel nostro Paese una commissione di bioetica?

    Risposta
    Sì esisteva da una decina di anni ma è scaduta a dicembre e penso che adesso sarà rinnovata.

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    Domanda 4
    In che modo funzionava, o in che modo si pensa di farla funzionare?

    Risposta
    La Commissione secondo me dovrebbe non pretendere di dettare i principi morali a tutti gli italiani; gli italiani devono trovare in se stessi, nella loro formazione ed informazione, i principi morali che ritengono validi, e questi principi possono anche essere diversi. Deve occuparsi molto di più di approfondire i problemi e di porre tutti nelle condizioni di esprimere con piena consapevolezza le loro opinioni, ed eventualmente anche di prendere i provvedimenti che servono in certi casi.

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    Domanda 5
    Quando lei parla di formazione si riferisce soprattutto all'ambito scolare o anche ad altri ambiti?

    Risposta
    Principalmente all'ambito della scuola: per esempio nell'esame di maturità, negli ultimi anni, hanno dato frequentemente dei temi relativi alla bioetica, ma di questo non credo si sia parlato molto durante gli anni scolastici. Quindi bisogna insistere soprattutto a partire dai primi anni formativi dell'istruzione e poi rivolgersi anche ai mezzi di informazione, i quali svolgono una funzione importantissima. Anche in questo caso, a volte, i media non sono pienamente informati col rischio di creare questa oscillazione nei confronti di tutte le tecnologie e di tutte le trasformazioni scientifiche, un'oscillazione tra una grande speranza, addirittura una mitologia, di quello che si può ottenere, e invece una grande angoscia per soluzioni che risultano fuori da ogni regola morale e da ogni prospettiva umana. Ecco bisogna muoversi all'interno di questi estremi per creare un'opinione più costruttiva.

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    Domanda 6
    Una commissione di bioetica negli Stati Uniti sta decidendo in questi giorni le linee direttive che guideranno la ricerca in America, in particolare affronterà la questione della definizione della vita. Come influirà la decisione presa negli Stati Uniti sulla impostazione della ricerca nel resto del mondo e cosa comporterà in questo campo il fatto che paesi diversi si diano normative diverse?

    Risposta
    Non c'è niente di male che ci siano normative diverse, i popoli sono diversi tra loro, le tradizioni, le culture sono diverse, quel che è certo è che su alcune questioni chiave bisogna trovare delle soluzioni comuni, per esempio sul fatto che la vita umana non può essere oggetto di mercato. Così come è stata abolita la schiavitù, cioè la compravendita del corpo umano nella sua totalità, così bisogna evitare che si crei una compravendita di parti del corpo umano, di affitto del corpo umano, dell'utero materno, questo dovrebbe essere un principio universalmente riconosciuto. Io, però non credo che le commissioni etiche debbano orientare direttamente la scienza, debbono preoccuparsi dei metodi che utilizza la scienza per arrivare a conoscere, cioè evitare sperimentazioni selvagge, fatte senza consenso, e debbono occuparsi delle tecnologie, cioè delle applicazioni della scienza cercando di fare in modo che si selezionino le applicazioni positive rispetto a quelle che invece possono calpestare la dignità umana o danneggiare l'ambiente.

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    Domanda 7
    Quali sono i principi di base sui quali si muove la riflessione bioetica oggi?

    Risposta
    Uno dei principi fondamentali è quello della dignità umana, cioè della dignità di ciascun essere umano, che è stata anche ribadita dalla Convenzione Europea di Bioetica, che è stata approvata tre anni fa. Un altro principio di base sta nella relazione tra gli individui umani e le altre specie viventi, un terzo principio sta nel fatto che noi dobbiamo occuparci non solo di noi ma delle generazioni future perché nel secolo che si sta per aprire, ciò che noi faremo avrà delle ripercussioni profondissime, durature e irreversibili sulle generazioni future. Cioè dobbiamo pensare oltre a un'etica del prossimo, anche a un'etica del lontano, di quello che è lontano nello spazio del nostro pianeta, e di quello che è lontano nel tempo, nel tempo futuro. Ecco questi, mi sembra, siano i punti da cui partire per definire poi una bioetica.

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    Domanda 8
    L'etica ha sempre vissuto in uno statuto di dipendenza dalla religione, dalla politica e anche dall'ideologia; è possibile una laicizzazione della bioetica?

    Risposta
    Certamente, tanto più che già ora esistono le bioetiche, ci sono bioetiche diverse, guai se la morale fosse subordinata alla religione, alla politica o anche alla scienza. La morale deve basarsi su propri principi, cioè sulla ricerca del bene e in particolare sul bene comune, oltre che sul bene individuale, naturalmente le religioni hanno una propria condotta, un proprio codice morale, e questi possono contribuire a formulare principi etici largamente condivisi, però bisogna che non esistano subordinazioni; tra l'altro questo negherebbe il principio di universalità dell'etica, perché essendoci tante religioni, non si capisce a quale si debba far capo per obbedire o per trasferire nella pratica i principi.

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    Domanda 9
    Tra i vari problemi in campo quale ritiene più attuale, sia dal punto di vista dell'avanzamento della ricerca, quanto dal punto di vista di una regolamentazione della ricerca stessa?

    Risposta
    Parlando di regolamentazione, riferiamoci ai metodi che usa la scienza. I punti più attuali sono il nascere e il morire, per quanto riguarda gli esseri umani; però non dobbiamo occuparci solo di quello che c'è all'inizio e alla fine della vita, dobbiamo anche occuparci di ciò che io chiamo la "dialettica quotidiana" cioè quello che accade in questo spazio, fortunatamente diventato più lungo, che c'è tra il nascere e il morire, e quindi dobbiamo occuparci del rispetto dei diritti, dobbiamo occuparci della salute, che è un bene primario non solo perché la mancanza di salute condiziona la vita, ma perché la mancanza di salute impedisce la libertà, e quindi è un diritto che è al tempo stesso il presupposto di altri diritti, ecco questo quotidiano della bioetica penso che debba avere maggior rilievo.

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    Domanda 10
    A proposito di questo, secondo lei, quale paese ha risposto meglio a queste problematiche?

    Risposta
    Ci sono orientamenti molto diversi: probabilmente in Europa il paese che ha lavorato di più su questi temi, che ha una legislazione ampia, che ha anche un comitato di bioetica funzionante che si pone in rapporto continuo con l'opinione pubblica, che ha autorità anche perché costituito da rappresentanti di correnti, di specializzazioni molto diverse tra di loro, è la Francia, ma ci sono esperienze positive anche in molti altri paesi.

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    Domanda 11
    Ne ricorda qualcuno in particolare?

    Risposta
    L'Inghilterra, ad esempio, lavora molto tendendo ad allargare la sfera dei diritti e delle possibilità, mentre negli Stati Uniti vedo con una certa preoccupazione che, pur essendo vietato il commercio degli organi, che è un punto fondamentale, si comprano e si vendono ovuli e spermatozoi e si considera lecito l'affitto dell'utero, questo mi preoccupa.

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    Domanda 12
    Quindi l'Europa si sta muovendo in maniera un po' diversa rispetto agli Stati Uniti?

    Risposta
    Sì, si sta muovendo in maniera diversa e si sta muovendo in una maniera convergente. E' appunto di straordinaria importanza che il Consiglio d'Europa abbia approvato questa convenzione di bioetica che parla appunto di diritti umani in rapporto alla biomedicina, quindi parte dai diritti umani, e non dallo sviluppo delle scienze, e considera i diritti in funzione di quello che è possibile raggiungere con il progresso delle scienze. Spero che l'Italia ratifichi presto questa Convenzione, perché questo potrebbe anche portare chiarezza a molte discussioni assai accese che ci sono in questo periodo.

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    Domanda 13
    Si parla spesso di ricerca cognitiva e di ricerca poi applicata, in che modo l'una e l'altra possono essere condizionate dalle leggi e da altri fattori?

    Risposta
    Ritengo che principio etico fondamentale nel campo scientifico sia la libertà della ricerca; certo l'esperienza dei lager nazisti ci ha insegnato che la scienza a volte usa dei metodi per arrivare al cognitivo, che non sono accettabili, che calpestano la dignità, la libertà umana, e qui debbono intervenire le leggi e la morale per impedirlo; ci sono molte applicazioni della scienza che sono discutibili e, alcune, mi sento di dire che vanno rigettate, la clonazione animale, ad esempio, non mi pare che ponga problemi morali di grande spessore anche se si può essere favorevoli oppure contrari, la clonazione umana pone un problema fondamentale, cioè il diritto di ciascuno a nascere senza essere predeterminato, senza essere sosia di un altro, o senza essere messo al mondo perché serve a qualcos'altro, a colmare una vuoto che c'è nella famiglia, oppure, per esempio a fare determinati lavori verso i quali ha una resistenza, quando questi lavori sono nocivi, cioè non si può accettare che il principio del caso e della libera scelta siano calpestati con la clonazione.

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    Domanda 14
    Anche i media, l'opinione pubblica e il legislatore si influenzano reciprocamente, quale potrebbe essere il rapporto più corretto tra questi tre attori?

    Risposta
    Intanto che comunichino meglio, questo mi sembra il punto fondamentale, e che comunichino a loro volta con quella che si chiama comunità scientifica, cioè che vi sia un flusso di informazioni e di sensibilità tra l'uno e l'altro campo. Poi bisogna rendersi conto che quello che segnalano i media con i loro messaggi e la loro informazione influisce molto sull'orientamento morale e sul comportamento del cittadino, e quel che fa il Parlamento altrettanto, quindi un senso di responsabilità per il bene comune dovrebbe essere il tessuto connettivo, naturalmente nell'ambito di una molteplicità di opinioni e di scienze che bisogna non solo accettare ma perfino incoraggiare.

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    Domanda 15
    E' un'impresa complicata?

    Risposta
    Sì, è complicatissima, infatti mi occupo da un po' di tempo intensamente di bioetica e sono posto ogni giorno di fronte a difficoltà di scelta, non scelta operativa, ma difficoltà nell'atteggiarmi, nel pensare. Certe discussioni che avvengono pubblicamente, tra varie correnti, mi attraversano direttamente, e mi turbano quando non riesco a vedere con chiarezza una strada, ma questo penso che sia anche un fatto positivo, perché dobbiamo mantenerci fuori dai dogmi e ripensare continuamente alle nostre scelte morali che, appunto, questo sviluppo tumultuoso della scienza sottopone continuamente a prove nuove, e inattese, che però devono impegnarci nella nostra attività.

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    Domanda 16
    Infatti l'uso delle nuove tecnologie propone dei nuovi problemi che si presentano di volta in volta.

    Risposta
    Ci sono tantissime cose che, non solo cento ma dieci anni fa, non erano neanche pensabili come la procreazione assistita, la possibilità di prolungare artificiosamente la vita umana oppure, appunto, la possibilità di clonare, di sperimentare sugli embrioni; tutte cose che sono complicate, spesso verso alcune si può anche assumere una posizione chiaramente negativa, verso altre, invece, il discorso è molto più complesso.

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    Domanda 17
    Chi sono gli interlocutori principali di un ricercatore?

    Risposta
    Innanzitutto la sua coscienza, poi i valori culturali e morali che ha assimilato. Poi è meglio non avere interlocutori fissi, ma affrontare le questioni con mente aperta tenendo conto di quello che altri dicono, altri che la pensano in modo diverso o opposto, e questo non è sempre facile.

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    Domanda 18
    E quali sono, invece, gli strumenti che si adoperano per la ricerca?

    Risposta
    Ce ne sono molti, io qua, per esempio, ho una parte importante della mia biblioteca con libri di bioetica e con due enciclopedie di bioetica che sono uscite negli ultimi anni, una negli Stati Uniti e un'altra in Inghilterra. Ci sono riviste molto qualificate, e c'è un'informazione giornalistica; ci sono dei corsi, e cominciano ad esserci delle cattedre nelle università che arricchiscono il nostro patrimonio culturale. Quindi le fonti, per chi si vuole informare, cominciano ad essere molto ricche anche varie.

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    Domanda 19
    Usa anche Internet?

    Risposta
    Sì, ci sono numerosi siti in Internet che parlano di questo, c'è stato anche un episodio in cui, attraverso Internet, si è scoperta l'esistenza di un'agenzia che cercava di organizzare il commercio di organi. Internet ha permesso di scoprire questo fatto e di fermare questo lavoro turpe, quindi Internet può anche dare un contributo alla morale pubblica. 

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