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    Irving Wladawsky-Berger

    New York, 11-12-1996
    Collegamenti in rete
  • Internet permetterà presto di collegare tutte le attività legate sia al mondo del lavoro che dello studio (1) .
  • Nel 1996 finalmente l'utilità di Internet è stata compresa anche nelle aziende e questo ha contribuito ad ampliarne la diffusione (2) .
  • Le guerre tra grandi società dovrebbero essere accantonate a tutto vantaggio di obiettivi comuni quali quello di fornire un browser a tutti gli apparecchi elettronici, anche TV e automobili (3) .
  • Le applicazioni future più interessanti legate alla rete sono quella del collegamento interno ad aziende e quella del commercio elettronico (4) .
  • Internet, Intranet e Extranet utilizzano tutte gli stessi standard ma si differenziano per i nodi che collegano (5) .
  • L'uso di uno standard comune è fondamentale per lo sviluppo della società dell'informazione (6) .
  • L'intervistato spiega come mai la IBM ha abbandonato il progetto Infosage (7) .
  • L'interesse comune per le tecnologie si concentra in gran parte sulle future applicazioni possibili (8) (9) .
  • Uno degli aspetti più preoccupanti dello sviluppo tecnologico degli ultimi anni è quello di una discriminazione nei confronti di chi ha meno possibilità d'imparare (10) .
  • Si dovranno educare le persone a gestire l'informazione che arriva dai nuovi media e a comprendere le modalità del lavoro di gruppo, che diventerà sempre più diffuso (11) .
  • Uno degli aspetti più stimolanti della comunicazione in rete è il fatto di poter chiedere aiuto a chiunque e in qualunque momento (12) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Qual è il futuro di Internet.

    Risposta
    Internet si sta muovendo in molte direzioni. L'obiettivo realmente importante è la creazione di una società completamente cablata: vogliamo collegare tutto, vogliamo poter raggiungere tutti. Come potete immaginarvi, si tratta di un'impresa cosmica e ci vorrà molto tempo per realizzarla. Nel 1996 ci siamo resi conto che Internet, oltre ad essere entusiasmante, avrebbe potuto essere utilizzato per applicazioni molto utili nel mondo del lavoro. E penso che nel 1997 si svilupperà un approccio ad Internet diverso, si penserà a quali siano le implicazioni nel mondo degli affari in una società completamente collegata in rete. Il futuro di Internet consiste nell'aiutarci a creare questa società completamente collegata in rete, per ogni impresa, per ogni istituzione collegata al mondo dell'istruzione, della ricerca, della sanità. Questa è un'importante trasformazione della società.

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    Domanda 2
    Qual è la situazione ora nel 1996? Quali sono, oggi, gli aspetti positivi e quali quelli negativi di Internet.

    Risposta
    Penso che l'aspetto più positivo di Internet nel 1996 sia che il mondo degli affari si è reso conto di quanto sia utile: Internet è uscito dal mondo delle università e dei laboratori di ricerca per essere adottato dalle aziende. Il 1996 è stato un significativo momento di transizione, in cui ogni singola azienda ha dovuto valutare quali fossero le implicazioni di una società completamente collegata. Qual è l'aspetto negativo? E' forse l'altra faccia di questa medaglia. Quando qualcosa diventa molto scottante, in fretta e c'è un grande entusiasmo, molte persone promettono troppe cose, senza avere la possibilità di realizzarle. Ci si preoccupa di cose come la sicurezza, ci si preoccupa se il materiale sia adatto ai bambini, ci si preoccupa dell'eccessiva attesa perché il materiale viaggi sulla la rete. Credo che ciascuna di queste questioni verrà risolta, è una questione di tempo.

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    Domanda 3
    Si parla molto dei browser, e sembra che la posizione di IBM sia prudente in proposito. Quale sarà lo sviluppo della tecnologia? Cosa verrà utilizzato?

    Risposta
    Quando si ha un obiettivo molto entusiasmante e complicato come il portare le applicazioni in un mondo completamente collegato in rete, non si vuole essere coinvolti in una piccola scaramuccia su una qualsiasi tecnologia, perché queste scaramucce costano energia e portano lontano dall'obiettivo maggiore. I browser sono molto importanti. Corrispondono all'equivalente del segnale di linea del telefono, che consente di collegarsi con chiunque. Tutti i tipi di apparecchi saranno dotati di browser all'interno, perché vogliamo collegare tutti i tipi di equipaggiamento. Ogni personal computer, ogni stazione di lavoro, ma sempre di più anche gli apparecchi elettronici di consumo come televisioni, set-top box, forse i contatori elettrici saranno collegati con Internet. Il browser è quindi il mezzo per collegarci alla gente e alle cose.

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    Domanda 4
    In questa prospettiva quali sono le applicazioni chiave?

    Risposta
    Vedremo una grande varietà di applicazioni, e alcune di esse riguarderanno il collegamento di tutti nel lavoro, nelle imprese. Abbiamo la tendenza a chiamare queste applicazioni "collegamenti collaborativi", e la nostra tecnologia Lotus è la tecnologia leader per realizzarle. Poi si possono estendere queste applicazioni non solo ai dipendenti di un'azienda, ma anche ai fornitori, agli agenti, creando così un'azienda virtuale con i propri partner. Naturalmente emerge il problema del commercio elettronico, della creazione di una piazza di mercato su Internet dove poter vendere gli strumenti. Su Internet c'è molta informazione utile alla gente -giornali, riviste, anche trasmissioni in video- in quantità sempre maggiore.

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    Domanda 5
    All'inizio dell'intervista abbiamo menzionato anche Intranet e Extranet. Ci può spiegare come funziona? Quali sono le sue idee?

    Risposta
    La differenza tra Intranet, Extranet e Internet pubblico dipende da chi si vuole contattare. Se si vuole raggiungere chiunque nella propria azienda, si tratta di Intranet privato. Per raggiungere non solo la gente nella propria azienda, ma anche i propri partner e fornitori, la gente sta iniziando ad utilizzare il termine Extranet, anche se sono in pochi ad utilizzare questo termine, e spero che ancora meno si utilizzerà in futuro. Abbiamo bisogno di meno termini! Quando si vuole raggiungere tutti, si utilizza il termine Internet pubblico. Ma penso che la cosa importante sia quella di utilizzare standard identici, sia che si voglia raggiungere la gente all'interno dell'azienda, sia che si voglia raggiungere gente attraverso l'oceano, in un continente completamente diverso. Questo è un gran progresso. Così come con il telefono: è possibile alzare il telefono e chiamare qualcuno nell'ufficio accanto, e con lo stesso telefono è possibile fare una chiamata internazionale a qualcuno a 18.000 chilometri di distanza. Internet e Intranet ci forniscono questo tipo di connettività. Questo è l'aspetto eccitante. Non importa come lo chiamiamo.

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    Domanda 6
    Qual è la sua impressione rispetto alla guerra dei browser? Si sta' verificando una specie di lotta tra Microsoft da una parte e gli altri dall'altra? Oggi c'era l'annuncio della campagna "100% puro Java", e ancora una volta sembra che Microsoft sia da una parte e Netscape, IBM, Sun e Oracle dall'altra. Si tratta di una questione tecnica?

    Risposta
    Credo, e, forse, spero, che sia una questione temporanea, perché penso che per raggiungere veramente l'obiettivo di una società completamente collegata sia necessario che tutti utilizzino lo stesso standard. Non si vuole che la gente pensi: "Va bene, che tipo di telefono devo alzare? Devo alzare il telefono rosso per chiamare a nord e il telefono blu per chiamare a sud?" E' meglio che tutti siano d'accordo nel dire che un telefono possa chiamare a nord e a sud. Le società diventano avide, ma alla fine il libero mercato tende a forzare una disciplina in cui si deve accettare la realtà. Noi abbiamo dovuto farlo quando IBM ha adottato gli standard. Forse ci metteranno un po' di più, ma spero che anche la Microsoft adotterà questi standard.

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    Domanda 7
    A proposito del progetto Infosage, ci può spiegare perché IBM lo ha abbandonato?

    Risposta
    C'erano un paio di ragioni per le quali abbiamo avuto l'impressione che non avremmo dovuto realizzare il progetto Infosage nel modo in cui lo stavamo facendo. Infosage era un progetto che consentiva agli utenti di richiedere delle informazioni su di un soggetto specifico, che venivano consegnate due volte al giorno. Quindi, sarebbero stati ricercati vari tipi di fonti di informazioni attraverso le reti, per poi consegnare le informazioni stesse. C'erano due problemi connessi; il primo: le agenzie di stampa, le riviste e i giornali non erano contenti che i contenuti venissero forniti con il marchio di IBM. Quindi c'era una disputa, in cui loro dicevano: "Lasciatemi consegnare questo contenuto direttamente". Noi abbiamo un servizio separato per quest'area chiamato Infomarket, che continuiamo a fornire. Questo era il punto numero uno, che ci mise in conflitto con i nostri clienti. Il punto numero due: IBM è molto brava nel vendere all'industria, a istituzioni come governi, ospedali, università, laboratori di ricerca. La nostra forza non consiste nel vendere direttamente al consumatore. Infosage era pensato, viceversa, per essere indirizzato direttamente ai consumatori. Abbiamo deciso, allora, che avevamo tanto da fare che avremmo dovuto agire in modo più mirato. Se siamo veramente dei buoni giocatori di football, rimaniamo con il football, invece di voler giocare anche al basket, perché ci vuole molto duro lavoro per essere un giocatore di football di fama mondiale. Quindi è stata una combinazione di queste due decisioni che ci ha portato ad interrompere il servizio Infosage. La tecnologia di Infosage la venderemo ora a società che vogliono mettere insieme simili servizi in proprio. Non interromperemo la tecnologia o il prodotto; lo venderemo, e altre persone porranno su questo servizio il loro marchio e lo immetteranno direttamente sul mercato.

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    Domanda 8
    Cinque o sei anni fa sembrava che tutti volessero essere nel campo dell'informatica. Cosa succede ora a questa tecnologia? Qual è il suo futuro?

    Risposta
    In tutte le tecnologie, quando si raggiunge un livello di qualità molto alto, nessuno se ne preoccupa più, perché ci si preoccupa di una tecnologia solo quando non funziona. In questo momento, se si va a comprare una macchina, i motori sono così buoni che non ci si preoccupa del motore, i freni sono così buoni che non ci si preoccupa dei freni. Cosa si fa? Si chiude lo sportello per sentire il suono che emette la chiusura, si sente l'odore del cuoio, si vuole avere un'esperienza di guida entusiasmante. Penso che questo stia accadendo con i computer, con i quali noi tutti supponiamo sempre più spesso che la tecnologia sia buona e che funzioni. Ora, la questione è: cosa si farà con la tecnologia? Quali applicazioni entusiasmanti si metteranno sul mercato? E' questo che sta succedendo, ed è inevitabile; la tecnologia matura, e l'occasione in cui si guarda ad essa è quando non funziona.

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    Domanda 9
    Vorrei affrontare con Lei una questione di carattere filosofico: quali sono le sue idee, visioni o sogni proiettati nel futuro di Internet?

    Risposta
    Ecco un sogno: supponiamo che tutti, in Italia, siano collegati attraverso una rete: come cambierà il modo con cui il governo fornisce i servizi alla gente? Ci sarà una società più efficiente? Che tipo di istruzione sarà realizzabile quando i bambini avranno accesso alle grandi risorse di informazioni di tutto il mondo, quando gli insegnanti otterranno l'aiuto più specializzato da tutto il mondo e potranno mettere insieme lezioni molto entusiasmanti? E la sanità? Se qualcuno ha un problema in un angolo remoto della Sicilia potrà consultare un esperto a Milano, perché può interagire attraverso una rete, e l'immagine della risonanza magnetica viene trasmessa attraverso la rete, e l'esperto la guarda, come se fosse dietro la porta accanto. Che progressi farà la telemedicina? Penso realmente che la visione dovrebbe essere: "Come potrà la società diventare migliore quale conseguenza dell'essere collegata?". E' in questa direzione che spero vadano tutte le nostre visioni, le nostre fantasie e il nostro duro lavoro.

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    Domanda 10
    Quali sono le sue paure e remore rispetto al mondo della tecnologia?

    Risposta
    La mia più grande paura consiste nel fatto che la tecnologia di cui stiamo parlando sia così efficiente che le persone che la manipolano possano detenere, attraverso di essa, un notevole potere. Mettere l'informazione nelle mani della gente significa dare potere alla gente. Ora: cosa accade a coloro che non imparano abbastanza da poter trarre vantaggi da tutta questa informazione? Quali lavori potranno trovare? Ma il timore maggiore è che il divario che esiste tra coloro che imparano e coloro che non possono imparare diventerà sempre più netto lasciando indietro questi ultimi. Allora io dico: "Società, dobbiamo fare grande attenzione a non lasciare nessuno indietro". Dobbiamo usare la tecnologia per educare tutti, affinché tutti possano diventare produttivi, svolgere una serie di lavori utili e raggiungere un elevato livello di vita.

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    Domanda 11
    Quindi si deve educare ad usare la tecnologia?

    Risposta
    Credo, in realtà, che l'educazione principale non sia relativa alla tecnologia ma piuttosto al modo in cui interagire con questa enorme quantità di informazione. Perché il problema non è la tecnologia ma i fiumi di informazione che ci travolgono. Di quali competenze abbiamo bisogno per gestire tutto questo? Si tratta di capacità classiche: bisogna saper leggere bene, scrivere bene, perché ci sarà molta interazione tra le persone e se si è in grado, attraverso Internet, di scrivere messaggi molto brevi e semplici che tutti possono capire. Alla gente piace leggere quello che gli altri scrivono. Credo che il ragionamento stia diventando molto importante perché serve a dare rapidamente senso a tutta l'informazione che si raccoglie. Credo, inoltre, che sarà importante il lavoro di gruppo, la capacità di lavorare con altri, perché diventerà sempre più frequente ed abituale in una società in rete lavorare con molte persone; forse si disegneranno automobili insieme a persone di diverse parti del mondo con le quali si dovrà collaborare. Si tratta di un tipo di competenze importanti per la civilizzazione. Quindi, io porrei maggiore enfasi su queste capacità umane, piuttosto che nella capacità della tecnologia.

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    Domanda 12
    Tutto si muove così velocemente, abbiamo intervalli di tempo così brevi per reagire, per ragionare. Ma ragionare richiede tempo.

    Risposta
    Penso che la pressione del tempo sia un problema molto reale nella società attuale. E' già un problema ora, non parliamo del futuro. Quella di velocizzarsi, credo sia un'abilità che apprenderemo, impareremo su quali cose si può ragionare velocemente e su quali prendere decisioni. Non si può dare una risposta sempre, a qualsiasi domanda; bisogna essere in grado di essere prudenti. Un aspetto molto piacevole delle reti sta' nella possibilità di chiedere aiuto: si può essere seduti da soli, alle tre di notte, cercando di risolvere un problema, e si può mandare un messaggio di posta elettronica ad un amico, il quale, al mattino, leggendo la posta potrà accorrere in nostro aiuto. Attraverso il confronto con gli altri i problemi si possono affrontare in modo migliore.

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