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    Roman Vlad

    Napoli - OMPI FORUM, 19/10/1995
    L'integrità dell'opera nell'era digitale
  • Il problema dei diritti d'autore rispetto alla messa in rete Internet presenta molti aspetti: al momento attuale non c'è stato un reale adeguamento legislativo, ma una giusta legge deve essere affiancata da buoni ed immediati strumenti di applicazione. L'autore, inoltre, si trova spesso isolato contro il potere dell'industria: è auspicabile una presenza più costante dello Stato a difesa della creazione artistica (1) .
  • Il rischio di manipolazioni sull'opera d'arte da parte del fruitore di Internet è reale: un palliativo potrebbe essere rappresentato dall'autore stesso, che potrebbe offrire gli elementi necessari alla manipolazione presentando, ad esempio, la scelta tra diversi finali dell'opera; tuttavia rimarrebbe la questione fondamentale della tutela dell'idea originale (2) .
  • A questa situazione si aggiunge il pericolo che la legge, tendenzialmente redatta su una realtà già in fase di evoluzione, possa essere sempre più lontana da un mondo che si evolve in modo ancora più rapido (3) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Internet è l'esempio più concreto di quelle che saranno le autostrade elettroniche: per qualcuno è già l'autostrada elettronica. Ma quali sono le problematiche legali relative alla protezione della proprietà intellettuale su Internet?

    Risposta
    Come ha detto l'ing. Carlo de Benedetti, siamo di fronte a sviluppi tecnologici inarrestabili, che devono essere tuttavia governati: Internet è il principale. Internet rappresenta dei mezzi, però i mezzi devono diffondere qualche cosa che viene creato dagli autori. Il problema fondamentale è quello di garantire gli autori e i loro diritti, così come devono essere tutelati i cosiddetti diritti connessi, cioè i diritti degli inerpreti, dei produttori e degli editori. Bisogna subito dire che, oggi come oggi, è facile la formulazione delle leggi: risultano più difficili sia l'equità sia l'applicazione di queste leggi, dal momento che non esistono ancora i mezzi tecnici per assicurare la protezione di questi diritti. Recentemente il New York Time's ha pubblicato un editoriale in prima pagina in cui si parla della gravissima crisi di Internet negli Stati Uniti. La causa va ricercata nel fatto che Internet e, più in generale le autostrade elettroniche, nacquero anzi tutto per ragioni militari. Era il Pentagono che aveva bisogno di assicurare, in caso di guerra atomica, le possibilità di comunicare. Soltanto in un secondo momento queste reti sono state applicate con altre finalità: questa applicazione è perfetta, importante e funzionante relativamente a comunicazioni scientifiche e accademiche. Per quanto riguarda l'aspetto commerciale succede che finora non è stato possibile creare sistemi di sicurezza contro i pirati. Nello scorso mese di Settembre le banche americane hanno ritirato l'autorizzazione ad usare le carte di credito e si è presentata la necessità di disegnare ex novo tutta la tecnologia di Internet. Questo potrebbe rappresentare una magnifica occasione per inserire anche la ricerca dei mezzi tecnologici adeguati per tutelare il diritto d'autore e i diritti connessi. Un altro aspetto fondamentale è quello di impedire che la figura dell'autore scompaia. Lo scorso anno è stato redatto un Libro Verde da parte del Ministero del Commercio statunitense, competente per questa materia negli Stati Uniti, e a questo riguardo vi è estrema attenzione; il governo statunitense ha istituito addirittura una "task-force" per seguire queste problematiche, partendo dal fatto che nel Libro Verde viene prospettata la cancellazione dei confini tra diritti d'autore propriamente detti e i diritti dei produttori e degli interpreti. L'onorevole Sgarbi, nella sua qualità di presidente della Commissione di Cultura della Camera, del Parlamento italiano ha giustamente affermato che l'industria è troppo forte per il singolo autore: lo Stato, e non soltanto gli autori attraverso le loro consociazioni, ha il dovere di tutelare la creazione spirituale contro lo sfruttamento soltanto puramente materiale da parte dell'industria culturale.

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    Domanda 2
    I media digitali sono dei contenitori di informazioni manipolabili in maniera estremamente semplice. Quale può essere la garanzia, dal punto di vista legale, dell'integrità delle opere?

    Risposta
    Questa è una delle maggiori difficoltà, anche perché non vi sono delle novità rispetto al passato. Un esempio è offerto dalla protesta contro gli sponsor. Si potrebbe trovare una soluzione se i registi facessero dei film in cui siano previsti i punti per inserire gli spot altrettanto potrebbero fare i compositori, così potrebbe nascere una nuova categoria di opere, già previste per la interattività, cioè per la manipolazione. Mozart per il "Don Giovanni" applicava due finali diversi; egli stesso ha diretto una volta il "Don Giovanni" con il finale lieto, mentre in un'altra rappresentazione concluse il "Don Giovanni" con il finale tragico. Mozart stesso ha scritto, e oggi la cosa è pubblicata, un metodo di comporre dei valzer, un "gioco dei dadi": sarebbe un gioco magnifico per Internet. Anche Rossini ha scritto il "Tancredi" con due finali: un finale tragico, un finale a lieto fine. Oggi nella prassi compositiva c'è addirittura la cosiddetta tendenza aleatoria, che inserisce nell'opera certi scambi, come scambi ferroviari, che permettono all'interprete, all'esecutore, al fruitore di scegliersi arbitrariamente la prosecuzione. Dunque, nulla vieta, e anzi certamente questo potrà verificarsi, che siano gli autori stimolati a offrire ai fruitori degli elementi per queste manipolazioni, per questi giochi. Però in ogni caso, deve essere protetto l'autore dell'idea originale, e qui rimane tutto il problema.

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    Domanda 3
    La tendenza propria del legislatore ad attendere un'evoluzione della realtà prima di dotarla di regole, nel futuro, a causa dei media digitali, non potrebbe causare una sempre maggiore distanza tra le leggi e la realtà?

    Risposta
    Io temo che la distanza c'è e ci sarà; ma quello che il mio timore maggiore risiede, non tanto nella possibilità di fare leggi adeguate ed efficienti, ma nell'avere gli strumenti adatti di applicazione. Bisogna qui condividere la speranza espressa da Tornatore, il quale spera che in queste tecnologie si possano elaborare i mezzi di autocontrollo.

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