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    Walter Veltroni

    Roma, 26/01/1996
    I giornali nella rete
  • "L'Unità" è il primo quotidiano a diffusione nazionale di cui è possibile reperire in rete una selezione (1) .
  • Per il futuro si pensa non solo ad ampliare tale selezione, ma di offrire al navigatore in rete la possibilità di rivolgere domande al quotidiano; questo progetto è finalizzato a fornire l'edizione cartacea del giornale di un supporto proveniente dal mondo digitale, costituendo così una prima forma di integrazione tra le due versioni del quotidiano e, al tempo stesso, una possibile soluzione alla crisi internazionale dell'editoria tradizionale (2) (3) .
  • Internet può rappresentare una risorsa illimitata per la divulgazione del sapere e dell'informazione. Tuttavia bisogna attrezzare le scuole per alfabetizzare gli studenti in previsione di un futuro sempre più digitale (4) .
  • Internet sta diventando anche uno strumento non solo di propaganda, ma anche di contatto tra i cittadini e gli uomini politici (5) ;
  • è auspicabile un suo sempre più ampio impiego da parte delle Pubbliche Amministrazioni: non solo, infatti, consentirebbe un costante aggiornamento del cittadino circa la burocrazia ed i servizi, ma anche una reale accelerazione nello svolgimento delle pratiche burocratiche, con un evidente risparmio di tempo per tutti (6) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    "L'Unità" è stato uno dei primi giornali italiani a realizzare un'edizione su Internet. Si può fare un bilancio, anche se provvisorio, di questa esperienza?

    Risposta
    Noi siamo stati il primo giornale nazionale. Prima di noi, l'"Unione Sarda" era andata su Internet. Siamo stati il primo giornale nazionale e ormai è un anno che questo è avvenuto e abbiamo avuto decine e decine di migliaia di contatti, cioè decine di migliaia di persone, nel corso di questo anno, sono andate a vedere il sito "Unità" su Internet. E si tratta di persone dislocate nei più diversi luoghi del mondo. La cosa affascinante è che studenti italiani di Palo Alto o ricercatori dell'Università del Giappone leggevano le prime pagine de "L'Unità" nel nostro sito.

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    Domanda 2
    Tutti i nuovi mezzi di comunicazione mutuano in qualche modo le regole e gli stili dei mezzi precedenti. Questo naturalmente sta succedendo anche per i giornali su Internet. In futuro, Lei pensa che ci possa essere una versione originale dei giornali su Internet, complementare a quella cartacea?

    Risposta
    Stiamo lavorando ad un progetto in questa direzione. Per ora noi diamo la prima pagina de "L'Unità 1", la prima pagina de "L'Unità 2", ma mi auguro che noi riusciremo a mettere in rete una selezione del giornale molto più ricca in modo da offrire al lettore di Internet un panorama abbastanza compiuto del tipo di informazione proposta dal nostro quotidiano, naturalmente privilegiando anche delle domande che presumibilmente il navigatore di Internet ha relativamente a universi tematici, di tipo culturale: questa strategia potrebbe fornire un buon supporto rispetto al giornale su carta.

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    Domanda 3
    Si può immaginare un'integrazione, una sinergia, tra la versione cartacea e la versione su Internet, che potrebbe essere un approfondimento del quotidiano stesso?

    Risposta
    Attualmente è un processo un po' lungo, che ha bisogno di verifiche graduali. Tuttavia credo che sia venuto il momento da parte di chi fa dei giornali di riflettere su questa crisi, su scala mondiale, dell'editoria stampata. Registriamo in Francia, negli Stati Uniti, ma anche in Italia, una difficoltà dei giornali: non solo del quotidiano, ma anche dei settimanali, dei periodici, dei mensili. Questo vuol dire che probabilmente la dilatazione delle offerte d'informazione e anche la diversa organizzazione del tempo della vita di ciascuno, costringe tutti noi produttori di informazione, a sviluppare il nostro lavoro non solo sul supporto di carta, ma anche sul supporto elettronico.

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    Domanda 4
    Naturalmente di fronte all'esplosione così rapida delle reti telematiche, si sono subito di nuovo creati i due schieramenti classici, gli apocalittici e gli integrati. Di fronte all'ottimismo di Nicholas Negroponte, che presume che si possano risolvere i grandi problemi dell'umanità grazie a Internet, vi sono personaggi, come Furio Colombo, che invece denunciano certe potenzialità neo-conservatrici presenti dietro la diffusione di reti come Internet, perché diffonderebbero un'ideologia fortemente, esasperatamente individualistica, che isolerebbe ancora di più i rapporti umani e sociali. Che cosa pensa di tutto questo?

    Risposta
    Mi trovo a metà strada tra gli apocalittici e gli integrati. Penso che sia una grande opportunità. Faccio sempre questo esempio: un ragazzo di una famiglia povera del Sud d'Italia, senza casa e senza nessun libro, al costo di una telefonata, può accedere a tutte le Biblioteche del mondo. Questa è sicuramente una straordinaria e gigantesca rivoluzione. Detto questo, l'ottimismo di Negroponte mi sembra un po' eccessivo e aproblematico, e quindi, come tale, non condivisibile. Alcune delle preoccupazioni di Furio Colombo sono sicuramente giuste. Naturalmente il problema torna ad essere di regole, di cultura e persino di educazione. Noi sosteniamo l'opportunità di dare un computer a ogni studente italiano, perché nel futuro il potere peserà su chi avrà conoscenza di tecnologie, di lingue, di discipline, che oggi la scuola italiana ignora del tutto. Quindi di fronte alla grande innovazione tecnologica che stiamo vivendo, uno dei problemi fondamentali è quello di elevare il livello di alfabetizzazione tecnologica, ancora molto basso, mettendo il Nord e il Sud d'Italia nella condizione di avere pari opportunità dal punto di vista tecnologico.

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    Domanda 5
    Durante le ultime elezioni si sono affacciate su Internet le prime pubblicità dei candidati. Lei pensa che con le prossime elezioni in Italia si possa utilizzare questo mezzo per una grande diffusione, di propaganda?

    Risposta
    In realtà questo sta già avvenendo. Io sto su Internet da un anno e tutte le sere accendo il computer e trovo messaggi di lettori de "L'Unità", di elettori de "L'Ulivo", di persone che vogliono discutere. E quindi io mi metto lì e rispondo alle lettere. E' anche una cosa molto bella. Ho conosciuto molta gente senza averla mai vista di persona. Penso che poter dialogare in maniera ravvicinata con un politico o con un direttore di giornale, costituisca uno strumento molto utile. A me, che faccio questo mestiere, questo mezzo consente di conoscere il giudizio ed il pensiero delle persone, siano lettori de "L'Unità" o persone impegnate in politica. Quando leggo queste lettere mi faccio un'idea di quelli che sono gli umori dell'opinione pubblica e di quel tipo particolare di opinione pubblica, molto avanzata, che organizza questi strumenti tecnologici. Quindi le reti rappresentano, nell'ambito del rapporto Stato-cittadini una grandissima opportunità che deve essere sfruttata.

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    Domanda 6
    Quindi, accanto alla dimensione globale della rete, c'è un interesse per la democrazia, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle reti locali?

    Risposta
    Certamente. La grande novità di queste autostrade informatiche è la possibilità, per i Comuni, di dotarsi di una rete tecnologica in grado di essere amica del cittadino, per quanto riguarda i servizi, la burocrazia, l'informazione. Viviamo in un periodo critico dal punto di vista della vita della Pubblica Amministrazione, a causa di vere e proprie intercapedini che ostacolano un rapporto veloce, rapido, efficiente, fra cittadini e burocrazia. Tutto questo potrebbe rapidamente risolversi se, per fare un certificato, sia sufficiente si spingere un bottone del proprio computer e vedere arrivare il documento con pieno valore legale. Veramente si può aprire una opportunità di gestione del tempo, di relazioni umane, di grandi proporzioni. Naturalmente andrà governata, ma questo è un problema che ci si è posti sempre di fronte alle innovazioni tecnologiche.

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