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    Mario Vargas Llosa

    Roma, 06-06-1997
    Le potenzialità dei nuovi strumenti informatici
    head> MediaMente: "Le potenzialità dei nuovi strumenti informatici" Mario Vargas Llosa

    Roma, 06-06-1997

    "Le potenzialità dei nuovi strumenti informatici"

    SOMMARIO

  • Gli scrittori, oggi, utilizzano il computer per scrivere così come hanno sempre usato strumenti quali la penna o la macchina da scrivere. Tali strumenti non hanno, però, alcuna influenza sulla creatività dell'autore. Llosa scrive sempre prima a mano e si serve del computer per correggere il testo trascritto; dunque, il suo ritmo di scrittura é sempre lo stesso (1) .
  • Llosa é stato prima giornalista poi autore di romanzi e descrive queste due diverse esperienze di scrittura (2) .
  • La ricchezza di materiale reperibile in rete può sicuramente fornire numerosi spunti a chi lavora con la propria immaginazione e creatività (3) .
  • Il rapporto tra lo scrittore e i suoi lettori può essere grandemente potenziato dai nuovi mezzi di comunicazione interattivi (4) .
  • Lo stesso Llosa ha un'e-mail che, però, ammette di non usare spesso (5) .
  • La comunicazione è fortemente potenziata dall'uso di Internet, in ogni sua forma (6) .
  • Llosa ammette di non essere molto interessato all'ipertesto anche se si dichiara convinto della prossima evoluzione di questa nuova forma di narrazione (7) .
  • Un grosso cambiamento prevedibile per il romanzo sarà legato alle forme di pubblicazione e diffusione offerte dalle nuove tecnologie (8) .
  • L'ipertesto collaborativo non interessa affatto Llosa, il quale considera la creazione artistica come un atto fondamentalmente individuale (9) .
  • L'uso di Internet può davvero contribuire a realizzare una partecipazione politica più democratica e consapevole per un numero sempre maggiore di persone (10) .
  • Internet dovrà rimanere libera e non sottoposta a censura. L'unica forma di controllo accettabile è quella sulla violenza, già contemplata per altre forme di comunicazione. La pubblicazione di romanzi, o altre opere, su Internet è sicuramente utile ad accrescerne la diffusione; ciò non toglie che sia prima necessario stabilire regole che salvaguardino il diritto d'autore (11) .
  • Navigare in Internet significa, soprattutto, avere molteplici opportunità di incrementare e approfondire le proprie conoscenze (12) .
  • Le nuove tecnologie della comunicazione non implicano affatto, necessariamente, che chi le utilizza resti socialmente isolato (13) .
  • Esse, inoltre, possono, sì, determinare una nuova forma di discriminazione, ma restano più democratiche delle precedenti (14) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Il computer, a Suo avviso, può stimolare la creatività?

    Risposta
    Credo che il computer sia, fondamentalmente, uno strumento del quale uno scrittore si serve allo stesso modo di come prima si serviva della penna o della macchina da scrivere. Per esempio, io lavoro a mano; successivamente uso il computer che, grazie al monitor, è molto comodo per correggere e permette, da una certa distanza e prospettiva, di rimaneggiare molte volte un testo. Essenzialmente, però, non credo che la creazione cambi - quantomeno la creazione letteraria- usando questo nuovo strumento. Attraverso il computer, però, la correzione di un testo già scritto si opera più rapidamente. Ma l'impulso originale, la prima versione, la materia prima, nel mio caso, mantiene il ritmo che aveva prima che si inventasse il computer.

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    Domanda 2
    Prima di diventare scrittore Lei era giornalista. Che cosa cambia nello scrivere un articolo di giornale oppure nello scrivere un racconto, un romanzo?

    Risposta
    Credo che le differenze siano molto grandi. Quando si scrive un articolo, generalmente si è legati all'attualità o, ad ogni modo, alla realtà obiettiva: ci si deve riferire ai fatti accaduti, bisogna porre la propria immaginazione al servizio della storia reale. Quando si scrive un racconto o un romanzo, questo legame non esiste. Al contrario, la realtà obiettiva dipende dalla fantasia, dall'immaginazione. E questo è l'unico limite che ha uno scrittore di romanzi o racconti: il limite dell'immaginazione che non ha limiti.

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    Domanda 3
    Crede che Internet, il computer, i rapporti nella rete e nel cyberspazio possano offrire nuovi impulsi all'immaginazione?

    Risposta
    In un certo senso credo di sì, perché grazie a queste nuove tecniche si dispone di una informazione immensa, per non dire infinita. Per esempio sulla mia scrivania, a Londra, posso avere tutta la biblioteca del Congresso di Washington, e ciò mi dà accesso ad una mole straordinaria di informazione che naturalmente è una materia prima formidabile per l'immaginazione. In questo senso sì, le nuove tecnologie possono indubbiamente essere utilizzate a vantaggio dei creativi e degli artisti.

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    Domanda 4
    Nei suoi libri Lei racconta delle storie dove i rapporti fra le persone, fra i protagonisti sono sempre in primo piano. Internet e la rete, invece, danno la possibilità di rapportarsi con persone che sono lontane, persone che non si vedono e che spesso perdono la loro identità nel comunicare con noi, perché possono nasconderci il loro sesso, la loro età. Come giudica questi rapporti?

    Risposta
    Non credo che questi rapporti siano molto diversi da quelli che un autore di romanzi instaura con i suoi lettori. I lettori sono lì, ma non si sa come siano, né quanti siano e neppure come questi lettori reagiscono nel ricevere il messaggio, l'opera letteraria che si scrive. Da questo punto di vista non credo che i rapporti siano fondamentalmente diversi da quelli che si hanno tra uno scrittore e i suoi lettori. Con le nuove tecnologie, la differenza è la possibilità di intavolare un dialogo, una comunicazione viva che non esiste in campo letterario, dove, viceversa, la comunicazione è molto indiretta e non esiste un interscambio propriamente detto, anche se, naturalmente, si arriva a stabilire una relazione tra uno scrittore e i suoi lettori per mezzo del libro.

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    Domanda 5
    Lei comunica con i suoi lettori tramite e-mail?

    Risposta
    Non uso molto l'e-mail per la semplice ragione che non scrivo lettere. I romanzi e il giornalismo mi prendono molto tempo, e allora il genere epistolare non lo coltivo frequentemente.

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    Domanda 6
    Nel suo ultimo libro i personaggi vivono l'erotismo in modo molto intenso. Lei come giudica i rapporti erotici, se si possono definire così, che si instaurano attraverso Internet?

    Risposta
    Non credo che Internet abbia in sé nulla a che vedere con l'erotismo. Credo che Internet, naturalmente, faciliti l'informazione e le comunicazioni e, di conseguenza, possa, molto indirettamente, contribuire ad arricchire le esperienze delle persone, in genere tutte le esperienze, quelle erotiche comprese. Ma credo che questo rapporto sia molto indiretto, di secondo o terzo grado. Fondamentalmente l'erotismo è qualche cosa che ha a che fare con i fantasmi che si portano nella propria memoria, nella propria immaginazione. E' qualche cosa che appartiene al dominio del privato, esattamente al polo opposto di Internet che rappresenta il dominio pubblico per definizione.

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    Domanda 7
    Lei è interessato alle nuove possibilità offerte dall'ipertesto? Inoltre, crede che questa tecnica si potrà sviluppare in futuro?

    Risposta
    La verità è che io non ho esplorato queste possibilità, il principio non mi interessa molto, anche se ammetto che alcuni scrittori o artisti possono utilizzare vantaggiosamente questa tecnica. Sicuramente si svilupperà, senza dubbio. Credo che in futuro ci sarà soprattutto una esplosione di nuove tecniche nel campo delle comunicazioni sicuramente più che in qualsiasi altro campo.

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    Domanda 8
    Come immagina un romanzo in futuro? Ci saranno dei cambiamenti nelle regole stilistiche?

    Risposta
    Più che nella natura stessa del romanzo, grazie alle nuove tecniche, vedo un cambiamento radicale in quello che è la sua distribuzione e diffusione. Nella natura stessa non credo cambierà, perché il romanzo è finzione e la finzione non è cambiata con l'invenzione della macchina da scrivere o della stampa. In realtà la finzione continua ad essere oggi quello che era quando i greci ascoltavano le storie dell'Iliade o dell'Odissea, colmando la vita della gente con un mondo puramente di fantasia e di immaginazione, per completare una esistenza quotidiana di quanti non si accontentano della realtà e hanno bisogno di qualcosa in più. Questo "in più" è proprio la finzione.

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    Domanda 9
    Un'altra possibilità offerta dal computer è l'ipertesto collaborativo: si scrive una base di testo e poi, più persone, attraverso il computer, possono costruire insieme un racconto.

    Risposta
    Credo che questo sia già stato tentato molte volte, ma non credo che esistano romanzi collettivi. La poesia collettiva potrà essere un gioco divertente ma non ha nulla a che vedere con l'arte. L'arte letteraria è fondamentalmente una creazione individuale.

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    Domanda 10
    Nel 1990 si è presentato come candidato alla presidenza in Perù. Lei crede che dal punto di vista politico i nuovi strumenti tecnologici potranno aiutare la democrazia?

    Risposta
    Credo che i computer ed Internet soprattutto, daranno al cittadino una grandissima quantità di informazione che gli permetterà di prendere decisioni politiche con più consapevolezza che in passato. E credo anche che la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica sarà più facile grazie a queste tecnologie. Inoltre, lo sviluppo di questa tecnologia è molto importante come difesa di libertà, delle libertà di espressione, delle libertà di comunicazione. Oggi è molto difficile stabilire censure, controlli delle informazioni, grazie alla scomparsa delle frontiere nel campo dell'informazione.

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    Domanda 11
    Proprio a proposito della libertà di espressione: poiché in Internet si può trovare dal sito per pedofili a quello culturale, o ancora siti dove si esprimono gruppi nazisti e così via, a Suo avviso un tipo di censura potrebbe regolamentare questo mezzo, o deve, viceversa, continuare a conservare questa "libertà"?

    Risposta
    Credo che dovrebbe essere totalmente libera. Credo che l'unico tipo di controllo accettabile sia quello stesso che attualmente esiste nell'informazione, che è quello di una legislazione che naturalmente ponga un limite alla violenza, all'esercizio della crudeltà prima di tutto. Ma per questo non credo che ci sia bisogno di censure, è sufficiente semplicemente che si applichino le leggi esistenti, che si tenderà ad applicare soprattutto a livello internazionale tramite accordi internazionali, giacché le comunicazioni in futuro saranno solo internazionali. Si dovrebbe sviluppare anche una legislazione affinché si rispettino i diritti degli autori. Ma solo quando si sia sviluppata una legislazione. Credo che tutto quello che contribuisca ad una maggiore diffusione dell'opera di uno scrittore debba essere applicata e benvenuta.

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    Domanda 12
    Cosa rappresenta per Lei il viaggio in rete?

    Risposta
    E' fondamentalmente un arricchimento dell'informazione, delle fonti di informazione. In questo campo, dove l'utilità di Internet è straordinaria, credo che il potere, oggi, è sapere ciò che sta accadendo in qualsiasi parte, in modo più obiettivo e rapido di prima. Ma anche la possibilità di consultare diverse fonti quando si è in presenza di dubbi o di versioni molto contraddittorie su un avvenimento, che può essere un fatto politico, culturale o storico: questo mi sembra assolutamente straordinario e credo che si dovrebbe celebrarlo come un grande progresso della civiltà umana.

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    Domanda 13
    E non crede però che in futuro, proprio Lei che dà così tanta importanza ai rapporti umani nei suoi libri, il fatto che la tecnologia entri così tanto nella nostra vita non ci isoli un po' dal mondo?

    Risposta
    Non credo che questo sia obbligatorio. La stessa cosa si disse con il cinema. Quando si inventò il cinema, si disse che avrebbe disumanizzato le persone, perché le avrebbe isolate: "queste scure sale cinematografiche". E niente di questo è successo. Non credo che Internet in se stesso e i nuovi media audiovisivi avranno questo effetto negativo se nell'educazione si manterrà sempre viva una certa cultura, un tipo di cultura che è partecipazione, che è comunicazione, che è dialogo, che è coesistenza nelle diversità. Se questa cultura resterà viva, sarà lei stessa a permeare, caratterizzare la tecnologia e non la tecnologia a distruggere questa cultura. In ultima analisi, dipende da noi, dipende dal tipo di cultura che amiamo avere in futuro.

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    Domanda 14
    E non teme che invece la tecnologia possa creare delle differenze fra i popoli e i gruppi?

    Risposta
    Questa realtà esiste, effettivamente oggi c'è gente che ha accesso alle tecnologie e altra gente che ne resta tagliata fuori. Tuttavia, credo che sia una tecnologia molto più democratica delle precedenti. Quando la cultura dipendeva dal saper leggere e scrivere, la differenza era quasi incolmabile. Oggi imparare ad usare un computer è molto più facile che imparare a leggere, tanto che in questo senso le nuove tecnologie hanno considerevolmente democratizzato l'informazione e la cultura.

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