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    Mario Sarcinelli

    Roma, 8/11/1996
    Il mondo finanziario on line
  • La banca svolgerà presto i suoi servizi on-line, anche in Italia. Il concetto di moneta digitale deve, però, ancora essere definito (1) .
  • La moneta elettronica non sostituirà mai, completamente, il denaro reale così come le carte di credito non hanno mai sostituito l'uso degli assegni su carta (2) .
  • L'avvento del digitale ha portato ad una smaterializzazione, in generale, dei beni venduti. Anche il mondo finanziario ha subito questo processo di smaterializzazione (3) .
  • Inoltre c'è in atto un processo di "sburocratizzazione" poiché, usando un PC, chiunque può comunicare dati di ogni genere personalmente, senza bisogno di intermediari (4) .
  • La rete offre anche la possibilità di investire in borsa dal proprio PC. Questo comporta certamente rischi di destabilizzazione dei mercati finanziari (5) .
  • L'intervistato racconta del suo incontro con Bill Gates (6) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    In che modo le nuove tecnologie influiranno sul mondo finanziario?

    Risposta
    Il mondo ci riserva sempre molte sorprese e ciascuno di noi guarda al futuro spesso con speranza, talvolta con dubbi ed anche con paura. E' l'atteggiamento di tutti quanti noi nei confronti della trasformazione che si sta realizzando nel settore delle transazioni finanziarie. Per quanto riguarda questo settore stiamo attraversando una fase particolarmente ricca di nuove situazioni e di novità. Da un lato abbiamo, in Europa soprattutto, la speranza dell'Euro, alla quale ritengo che l'Italia possa partecipare sin dall'inizio; dall'altra parte vi sono le trasformazioni tecnologiche: la banca elettronica, la moneta elettronica: si tratta di un cambiamento nella natura delle cose, non soltanto nella tecnica. La moneta è andata incontro, nel corso dei secoli, ad una dematerializzazione. Ricordo, almeno dai libri, che la moneta, una volta, era costituita da oro e argento. Oggi, invece, la moneta è soprattutto sotto forma cartacea o sotto forma di scritturazioni contabili (la moneta bancaria). Si parla sempre più di banca elettronica, ma, in realtà, almeno in Italia, noi stiamo appena cominciando a sperimentare la banca telefonica, vale a dire la possibilità, per il cliente, di rivolgersi alla banca attraverso il telefono, in alcuni casi per chiedere soltanto informazioni, altre volte per dare disposizioni, ad esempio di pagamento e di acquisto. Vi sono alcune imprese che già oggi sono collegate con le sale cambi dei principali Istituti di credito e possono direttamente dare disposizioni per operare i cambi. Sotto questo profilo si può dire che esiste un inizio di banca elettronica, la quale non è riservata soltanto alle grandi imprese e agli operatori in cambi. La diffusione dell'automazione sarà molto ampia, nei mesi e negli anni a venire, e riguarderà soprattutto le famiglie. Solo allora si potrà parlare di banca elettronica e si potrà parlare anche di moneta elettronica, un concetto un po' strano forse, ma certamente pienamente in linea con l'evoluzione storica della moneta.

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    Domanda 2
    Può chiarirci cosa si intende per "moneta elettronica"?

    Risposta
    A mio avviso tutte queste forme che oggi vengono raggruppate nel genus "moneta elettronica" continueranno a sussistere. E' difficile immaginare che, volendo fare un piccolo acquisto, ci si metta in contatto direttamente con la banca per determinare lo spostamento di danaro da un conto all'altro. E' molto più probabile, viceversa, che si continui a usare la carta di credito, che si continui a usare il borsellino elettronico, eventualmente nelle modalità e nelle forme più avanzate che potranno svilupparsi, allo stesso modo di come oggi, pur essendosi l'assegno diffuso, esso non ha scacciato completamente il biglietto di banca, come anche le carte di credito tradizionali non hanno sostituito l'assegno bancario.

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    Domanda 3
    A proposito della cosiddetta smaterializzazione dell'economia, quali sono, a Suo avviso, i cambiamenti più significativi a cui stiamo assistendo ora, o che, tendenzialmente, si possono prevedere?

    Risposta
    Credo che di smaterializzazione dell'economia si debba parlare, fondamentalmente, in due sensi: uno riguarda il mondo reale della produzione e l'altro riguarda il mondo finanziario della circolazione della ricchezza. Nel mondo reale noi stiamo assistendo sempre di più allo sviluppo dei servizi rispetto alla produzione fisica di beni. L'incontro nazionale di molti paesi industrializzati oggi è composto per oltre la metà da servizi piuttosto che da beni, ed il servizio, per sua natura, è immateriale. Questo fenomeno dell'aumento dei servizi è anche aiutato da un altro tipo di sviluppo che si è verificato, vale a dire: il cosiddetto "out sourcing". Ciò che prima le imprese producevano direttamente, insieme con i beni, oggi viene prodotto separatamente da altre imprese con le quali si ha un contratto di fornitura. Ma, certamente, gli aspetti più importanti riguardano la smaterializzazione nel mondo finanziario: tutto il mondo finanziario si è sviluppato sulla base di ritmi che si sono creati su beni e, spesso, attraverso diversi strati di diritti. Immaginiamo soltanto ai diritti di proprietà su un'azienda produttrice, che a loro volta sono diritti di proprietà nell'ambito di una holding, che a loro volta ancora possono essere nella cassaforte di alcuni signori molto danarosi. Tutta la struttura finanziaria, dunque, è una struttura fondamentalmente immateriale. Accanto a questo sviluppo ce n'è un altro, che va sotto il titolo veramente di "smaterializzazioni" e che rappresenta il passaggio dalla carta come strumento di dimostrazione e talvolta di effettiva proprietà dei diritti, a scritturazioni contabili e scritturazioni elettroniche. Il processo di smaterializzazione raggiunge l'apice allorché esso dà luogo puramente e semplicemente ad una registrazione non decifrabile direttamente dall'occhio e dalla mente umana, ma soltanto comprensibile attraverso la traduzione elettronica della medesima.

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    Domanda 4
    Ritiene che le nuove tecnologie porteranno ad un futuro per pochi lavoratori e molti disoccupati?

    Risposta
    Io non sono assolutamente pessimista, perché l'umanità ha attraversato altri periodi in cui, attraverso le rivoluzioni tecnologiche, la vecchia struttura del lavoro è venuta meno e la nuova ha avuto qualche difficoltà, ovviamente temporanea, per assorbire le forze di lavoro, per addestrare le forze di lavoro alle nuove tecnologie. Ciò che si sta avendo nel presente è la cosiddetta sburocratizzazione. L'invenzione del personal computer e la sua capacità di dialogo attraverso una linea telefonica ha tagliato completamente la necessità di avere degli intermediari che prima svolgevano le funzioni che oggi svolge direttamente il personal computer, e che prima sostituivano la comunicazione attraverso la linea telefonica. Faccio un esempio: credo che, oggi, io sia uno dei pochi che ancora scrive con la penna e fa battere alla propria segretaria i testi. I miei figli e tutte le persone che lavorano in questa banca usano il personal computer direttamente. Questo cosa significa? Significa che non hanno più bisogno di una organizzazione, a valle, che raccolga ciò che essi producono, che lo rielaborino e che lo trasmettano. Il personal computer e la linea telefonica permettono a ciascuno di noi di produrre e di comunicare senza l'intervento di altri. Questo può apparire una cosa molto semplice, anche banale, forse, ma non dimentichiamo che gran parte del lavoro veramente di tipo burocratico, sempre quello che siamo abituati a vedere nella pubblica amministrazione, può essere perfettamente sostituito dal computer insieme alla linea telefonica.

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    Domanda 5
    Ora, le nuove forme di controllo della moneta -mi riferisco a quelle della finanza, specialmente alla possibilità di poter giocare in borsa direttamente da casa, attraverso le agenzie che permettono all'utenza finale di entrare direttamente nel mercato finanziario-, pongono dei problemi di stabilità finanziaria?

    Risposta
    E' certamente un grosso problema quello di riuscire a mantenere il controllo di mercati globalizzati. Tuttavia, a mio avviso, è meno difficile di quello che si può pensare. Non riesco ad immaginare che chiunque, da casa propria, nel lontano Oriente, possa chiedere di comprare o vendere sulla borsa di Milano. Necessariamente non potrà non passare per un qualche intermediario che sia autorizzato ad operare sulla medesima borsa. Ciò significa che il rischio lo corre fondamentalmente l'intermediario. E' evidente che se l'intermediario non è sufficientemente controllato o autocontrollato, ci sono certamente dei rischi per la borsa nel caso in cui dovesse essere invasa da ordini di questo genere. Credo, però, che il problema possa senz'altro essere gestito; si potrà richiedere una misura maggiore di collaborazione, a livello internazionale, senz'altro, ma non ritengo che il problema possa mettere in pericolo la stabilità dei mercati, e, soprattutto, la capacità di collaborazione che oggi esiste ai vari livelli.

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    Domanda 6
    Lei ha recentemente incontrato Bill Gates. Quali sono gli argomenti di discussione tra Lei e Bill Gates?

    Risposta
    Ho incontrato il signor Bill Gates su richiesta dei rappresentanti in Italia di Microsoft. Argomento della nostra conversazione ha riguardato soprattutto gli investimenti che questa banca ha fatto e degli altri che si accinge a fare nel settore software, di cui Microsoft è grande produttore e leader mondiale. La conversazione ha spaziato in vari campi, ma sempre con riferimento alle problematiche bancarie e di automazione, e credo di averne tratto la convinzione che Microsoft continuerà a fare forti investimenti nel settore Internet e Intranet e che il campo di "electronic mail", della posta elettronica, è quello in cui si concentreranno i maggiori sforzi e soprattutto le grandi aspettative di Microsoft per il 1997. Questa è anche una delle applicazioni cui noi diamo grande importanza per snellire il funzionamento della banca e quindi mi auguro che ambedue si possa avere ragione.

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