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    Philippe Queau

    Monaco, IMAGINA, 05/03/1998
    Tra reale e virtuale
  • Philippe Queau inizia cercando di stabilire la relazione esistente tra il mondo reale e quello virtuale: il virtuale, come neo-realtà astratta, ci permette di comprendere meglio il mondo reale (1) .
  • Essendo una realtà astratta, la nozione di tempo che la sottende, appare non più lineare ma ciclica e completamente sciolta dalla materia: il tempo perde spessore (2) ;
  • e poiché si tratta di una realtà astratta, oltre l'immagine che si percepisce sullo schermo, ve n'è un'altra nascosta: quella del paesaggio mentale al quale si può accedere proprio attraverso l'immagine (3) .
  • In questo senso, essendo uno specchio delle nostre capacità mentali, la realtà virtuale rappresenta un mezzo per comprendere gli schemi mentali dell'uomo (4) .
  • Questa seconda pelle costituirà un nuovo mondo nel quale sarà possibile vivere ed abitare l'immagine (5) .
  • Un settore importante della realtà virtuale sono i demo-party, poiché è interessante come i giovani si relazionano con essi pur essendo giochi virtuali estremamente complessi, ed è in questo campo che si sta creando la nuova cultura dell'immagine (6) .
  • La contraddizione enorme che la nuova cultura tecnologica sta producendo è che se da una parte si va verso una maggiore astrazione per la conquista di nuove conoscenze, dall'altra tali conoscenze producono disuguaglianza e ingiustizia sociale; infatti, alla mondializzazione della tecnologia, e quindi della cultura e del lavoro, non corrisponde una mondializzazione sul piano politico e sociale: la globalizzazione economica e tecnologica permette ai paesi del nord di sfruttare la forza lavoro di paesi come India o Sri Lanka per favorire i paesi ricchi (7) (8) .
  • Poiché il ruolo dell'UNESCO è quello di difendere il dominio pubblico, dovrà reagire a tale situazione se si vorrà vincere la logica del mercato (9) .
  • La legge sul diritto d'autore non evita altre contraddizioni che si sviluppano non tanto sul piano legislativo, quanto su quello etico-filosofico: è necessario rinforzare i diritti d'autore o garantire l'accesso di tutti all'educazione e all'informazione? (10) .
  • In questa direzione, anche la questione sulla censura in Internet pone l'obbligo di una riflessione filosofica mondiale e non locale (11) .
  • altrettanto bisogna fare riguardo al concetto di fruizione dell'informazione: è necessario ridefinire una filosofia di vita e una saggezza che ponga l'individuo, rispetto alla esperienza della navigazione, in una condizione attiva e consapevole di ricerca di una "meta" (12) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Che relazione esiste tra il mondo reale e quello virtuale?

    Risposta
    Il virtuale è una nuova forma di realtà che consente di comprendere il reale al meglio. Si può affermare che il virtuale è simile ad un nuovo mondo, ad una nuova America; esso ci permette di accrescere le nostre capacità di capire il reale. Questa è la ragione per la quale si parla di realtà amplificata. In chirurgia, per esempio, si possono sovrapporre le immagini del paziente a quelle virtuali che, a loro volta, aumenteranno la leggibilità del corpo reale. Possiamo dunque affermare che il virtuale è una neo-realtà, astratta e matematica, creata con dei modelli e dei linguaggi particolari. Il virtuale diventa il lato astratto della nostra comprensione del mondo reale.

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    Domanda 2
    E come cambia la nozione dello spazio e del tempo nel mondo virtuale?

    Risposta
    Il mondo reale è caratterizzato da un tempo lineare, ineluttabile, tempo che ci porta dalla nascita alla morte. Nel virtuale il tempo è ciclico, a spirale, prende ogni forma che gli si dà. Non esiste più la linearità. Nella realtà virtuale si verifica un'astrazione del tempo, completamente sciolto dalla materia o da qualsiasi vita. Tutto viene sacrificato nel nome di un tempo mentale, matematico. Il tempo non ha più spessore.

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    Domanda 3
    Può spiegarci cosa intende per "faccia visibile" e "invisibile" del virtuale?

    Risposta
    Il virtuale è simile ad un iceberg, con una parte immersa; la parte visibile è l'immagine che si percepisce sullo schermo o nel casco. Ma come per l'iceberg esiste una parte nascosta; quest'ultima è la parte più importante composta di modelli matematici, di programmi e di concezioni mentali. L'immagine non è altro che una piccola finestra che si affaccia sul paesaggio mentale nascosto; tuttavia, questo paesaggio si può scoprire progressivamente proprio grazie alla finestrella. E' interessante, nel virtuale, la dialettica tra visibile - in questo caso la finestra- e l'intero spazio virtuale. Questo spazio è il virtuale vero, lo spazio mentale astratto che si scopre man mano. Esistono, a volte, dei mondi virtuali molto complessi, dei quali non si riesce ad avere una visione completa. Ancor più, alcuni modelli possono diventare sempre più complessi grazie all'azione dell'intelligenza artificiale o delle nuove tecniche di sviluppo dei modelli. Possiamo dunque affermare che il virtuale è duplice in quanto ha una doppia vita e una doppia natura.

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    Domanda 4
    In futuro sarà forse possibile nascondere la realtà con l'aiuto del virtuale?

    Risposta
    Il virtuale non è altro che un modo diverso di leggere la realtà, un modo di illuminare la nostra comprensione del mondo. Non ritengo che il virtuale sia un mezzo per capire la realtà. Credo, viceversa, che sia un mezzo per capire quali sono i nostri quadri mentali, i nostri schemi concettuali. Il virtuale è uno specchio delle nostre capacità mentali.

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    Domanda 5
    Potrebbe analizzare la storia delle differenze nelle rappresentazioni dell'immagine? Si è passati dai dipinti alla fotografia ai film e, oggi, alle immagini virtuali...

    Risposta
    Penso che esistano due modi per distinguere la storia delle immagini; innanzi tutto, l'analisi dei materiali di superficie. Nei casi della pittura, della fotografia, del cinema o della televisione si ha a che fare con una produzione di immagini con superficie foto- sensibile. L'immagine viene creata sulla base di un processo fisico. Nel virtuale l'immagine viene creata da un processo astratto di linguaggi, si perde l'idea del contatto con la materia. In secondo luogo, bisogna distinguere tre fasi della storia delle immagini; esiste l'immagine che si guarda come la pittura o il cinema, esiste l'immagine che si legge come lo schermo di Internet. L'immagine non è più un modo per afferrare globalmente la realtà, come succede con un testo o con un libro. Esiste, poi, l'immagine nella quale si abita, nella quale si vivrà. Sarà l'immagine del XXI secolo, che diventerà una seconda pelle del mondo. Oggi siamo immersi sempre più nella percezione del reale, ma questa seconda pelle costituirà un nuovo mondo nel quale sa rà possibile vivere ed abitare l'immagine o più semplicemente guardarla e leggerla.

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    Domanda 6
    Ha inventato la manifestazione 'Imagina' e si occupa da tempo di immagini di sintesi. Ci può svelare quali sono, secondo lei, le ultime novità importanti nel campo delle tecnologie multimediali?

    Risposta
    Penso che il fattore più importante per quanto riguarda le immagini digitali non sia nel settore dei film. Non penso che Titanic sia un film importante, piuttosto è la fine di un modello. Mentre un settore importante è quello dei demo-party o dei giochi tipo Quake o Diablo . I giochi non sono interessanti di per sé ma è interessante vedere una generazione di giovani che ha un rapporto con dei mondi virtuali estremamente complessi, hanno una grande agilità nelle dita, volano sulla tastiera come se non ci fosse più. Il loro sguardo è capace di afferrare vari livelli di immagini contemporaneamente. Per esempio, per i piloti del MIG 32, bisogna afferrare il cockpit, il radar e il paesaggio che si attraversa; hanno una capacità mentale molto sviluppata che non ha niente a che vedere con la Tv. Infine, si divertono, ridono, hanno una rete e lavorano in una comunità virtuale come in BattleNet . Lì, i giochi collettivi possono mettersi in rete. Penso che, oggi, questo sia il punto interessante: queste situazioni non sono ancora abbastanza riconosciute dai principali media ma è lì che si crea la nuova cultura dell'immagine.

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    Domanda 7
    Pensa che ci sarà un divario tra il 'sud' e il 'nord' del mondo a causa della possibilità di accesso alle nuove tecnologie?

    Risposta
    Il divario esiste ed è preoccupante: circa quattro miliardi di persone nel mondo guadagnano meno di trenta dollari al mese. Queste persone non avranno mai accesso né ai PC né ad Internet. La loro vita è, dunque, molto diversa da chi sta al nord. La nostra civiltà si dirige sempre più verso un certo tipo di astrazioni, di formalizzazioni e di "matematizzazioni". Più andiamo verso l'astrazione e più si crea una formidabile efficacia per la conquista di nuove conoscenze, di nuovi mercati e di nuove forme di economia. Tutto ciò avviene, però, solo da un lato. Significa che esiste sia un progresso nella comprensione del mondo sia una crescente disuguaglianza e ingiustizia che accresce il divario tra nord e sud. Si tratta di una vera contraddizione perché l'élite dei nuovi maestri del pensiero virtuale saranno sempre più capaci di spingersi nelle tecnologie e resteranno sempre più isolati dal resto del mondo. Il nord virtuale rimarrà tagliato fuori dal sud reale.

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    Domanda 8
    Nelle Filippine o in Costa d'Avorio viene utilizzata la mano d'opera locale per costruire tecnologia. Esistono grandi imprese occidentali che sfruttano questo sistema?

    Risposta
    Si tratta di un fenomeno generalizzato. Le industrie del sapere e dell'informazione del nord possono approfittare del telelavoro del sud, con dei salari dieci o venti volte inferiori a quelli occidentali. Possiamo interpretare questo fenomeno in vari modi; vi è, innanzitutto, un problema relativo alla mondializzazione della tecnologia che si traduce anche con una mondializzazione della cultura del lavoro, della cultura sociale. Purtroppo questa mondializzazione non viene seguita sul piano politico. Il problema è che esiste una globalizzazione economica e tecnologica che permette ai paesi del nord di fare lavorare persone in India o nello Sri Lanka all'interno dell'orbita tecnologica ed economica favorevole ai paesi ricchi. Non segue, però, a questo processo, una globalizzazione culturale, politica e sociale. C'è un corto circuito tecnologico ed economico che rimette tutti allo stesso livello, all'interno di ghetti sociali, culturali e politici. Questa è una contraddizione fondamentale della nostra società. A l livello planetario, rischia di tradursi con delle esplosioni gravi sul piano sociale e umano.

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    Domanda 9
    Qual è il ruolo dell'UNESCO nella società dell'informazione?

    Risposta
    Il ruolo dell'UNESCO è quello di difendere l'interesse generale ed il dominio pubblico. Se l'UNESCO non reagisce, sarà semplicemente la logica di mercato che vincerà anche sul piano dei contenuti. E' d'importanza vitale, invece, per ridurre lo scarto tra nord e sud, che esistano molte informazioni di dominio pubblico accessibili gratuitamente. Tutte le informazioni dei governi e dell'ambito pubblico dovrebbero essere messe a disposizione del mondo intero sul Web o su CD-ROM economici. L'UNESCO ha lanciato, a questo proposito, un progetto molto ambizioso: tutti gli stati membri aderenti all'UNESCO sono stati invitati a promuovere una campagna di digitalizzazione dei loro domini pubblici per metterli a disposizione dei loro concittadini e del mondo. Questo progetto riguardante la condivisione dei domini pubblici mondiali è una risposta estremamente importante per equilibrare i fattori del mercato e del pubblico.

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    Domanda 10
    La questione riguardante i diritti d'autore rimane un tema importante per la società attuale dell'informazione e per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Oggi, qual è la situazione?

    Risposta
    Il diritto d'autore è protetto molto bene; tuttavia esistono vari altri problemi. Esiste una contraddizione tra il diritto morale, simile a quello romano, e il copyright, il diritto americano, che tende a proteggere gli intermediari o i produttori, invece dei creatori. Questa contraddizione non è ancora appianata. La seconda contraddizione risiede nella volontà degli aventi diritto di rafforzare maggiormente i loro stessi diritti. Questo crea un problema perché ogni volta che si rafforza un diritto lo si fa togliendolo ad un'altra categoria, quella maggioritaria degli utenti. La domanda fondamentale riguarda dunque l'equilibrio tra autori e utenti. La consultazione - per riportare un esempio - di un libro in biblioteca può essere messo in questione in un ambiente digitale. Bisogna riflettere sull'essenza del diritto d'autore, non solo in termini di legge, ma soprattutto filosoficamente; bisogna chiedersi quale sia l'interesse superiore dell'umanità; in questo caso, se sia necessario rinforzare i diritti d'au tore o se sia meglio favorire e garantire l'accesso di tutti al sapere, all'educazione e all'informazione. Questa domanda, peraltro difficile, rimane aperta.

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    Domanda 11
    Cosa pensa della censure riguardo ad Internet?

    Risposta
    Ritengo che sia più importante la libertà d'espressione. E' ovvio che questa libertà pone dei problemi; di fatto, Internet, con la sua tecnologia mette tutti i paesi in contatto. Se uno di questi paesi offre la totale libertà di espressione, come gli Stati Uniti, tutti gli altri devono obbligatoriamente agire di conseguenza. Esistono dei siti neo nazisti in America mentre in Francia esiste una legge che impedisce l'espressione di idee revisioniste o naziste. Non serve, però, a niente avere un legge in Francia se si può pubblicare questo tipo di materiale, senza problemi, negli Stati Uniti, visto che la libertà di espressione fa parte del primo articolo della costituzione. Questo tema della censura pone un problema di etica mondiale, di una filosofia mondiale sulla libertà d'espressione. Anche in questo caso esiste una grossa contraddizione tra la tecnologia mondiale e una filosofia, un'etica, una politica ancora locale. In questo senso, Internet potrebbe prefigurare in modo tecnologico la domanda fondamental e del XXI secolo: come preparare le basi per un governo mondiale, governo del quale le Nazioni Unite non sono altro che una pallida prefigurazione?

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    Domanda 12
    Viviamo in una società nella quale si sta verificando un eccesso rispetto alla quantità di informazioni che riceviamo; si parla, infatti, di "information over load", ossia, di un sovraccarico di informazioni. Che ruolo ha Internet rispetto a tale questione?

    Risposta
    Potenzialmente Internet rappresenta tutta l'informazione del mondo e, ovviamente, appare in eccesso. Penso che Internet debba essere consumata con moderazione, come un buon vino! Bisogna utilizzarla con coscienza. Penso, ancora, che Internet debba contenere più informazione ma bisogna cercarla solo quando se ne ha una effettiva necessità. Un proverbio dice: "Non esiste una buona meta per chi non sa dove va". Internet è un oceano e se si vuole solamente "surfare" lo si può fare per vite intere senza mai arrivare da nessuna parte. Bisogna ridefinire una filosofia di vita e una saggezza mentale che consiste nel darsi degli obiettivi; solo con gli obiettivi ben definiti può iniziare la ricerca su Internet. Se si trasforma Internet in una specie di riserva nella quale passare il tempo che ci rimane, allora moriremo senza aver saputo vivere.

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