Augusto Preta
Roma, Kagan-World-Media, 9 ottobre 1997
Tv digitale e spettatori
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Per l'intervistato l'utente televisivo non fa ancora una distinzione netta tra televisione analogica e televisione digitale; sono soprattutto gli operatori a puntare sulle nuove opportunità del digitale e a investire sia sui contenuti che sulle infrastrutture
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La tv digitale, per ora, non ha ancora sviluppato le potenzialità legate all'interattività; ma questo accadrà presto
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soprattutto grazie alla distribuzione del segnale televisivo via cavo
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INTERVISTA:
Domanda 1
Come giudica, in prospettiva, il rapporto tra TV digitale e TV analogica?
Risposta
Dal punto di vista dell'utente non esiste alcuna distinzione tra televisione analogica e televisione digitale, perché, per l'utente stesso, nel momento in cui accende il televisore, quello che vede è semplicemente il programma più desiderato e più attraente per lui. In questottica la televisione non deve offrire la tecnologia, ma soltanto dei programmi che siano il più attraenti possibile per lo spettatore. Questo comporta il fatto che gli operatori prevalenti nella televisione analogica, tendono, in questa fase di sviluppo della TV digitale, ad avere il controllo di quelli che sono i rapporti strategici all'interno della diffusione della TV digitale. In particolar modo, i rapporti più importanti sono quelli che riguardano, a monte, il controllo sui contenuti e a valle, il controllo sull'accesso condizionato. Il controllo sui contenuti diventa fondamentale perché chi controlla i contenuti ha la possibilità di offrire allo spettatore quel
plus
che rappresenta la molla che spinge il consumatore ad acquistare non solo quel programma, ma anche le attrezzature necessarie per poter far sviluppare questo mercato. Dal punto di vista dei rapporti a valle il controllo dell'accesso condizionato diventa il meccanismo di controllo da parte dell'operatore, che, da un lato, permette di sviluppare la piattaforma digitale, e dall'altro impedisce agli altri che non hanno un rapporto privilegiato con i contenuti di cui parlavamo sopra, di poter offrire un'offerta alternativa ugualmente attraente. Da un certo punto di vista, quindi, gli elementi fondamentali dello sviluppo della TV digitale oggi sono, da un lato, il controllo dei contenuti più attraenti, rappresentati in particolar modo dai film e dallo sport, e dall'altro la possibilità di avere un accesso condizionato proprietario, che consenta all'operatore di poter gestire il rapporto con l'utenza stessa.
Domanda 2
E per quanto riguarda il rapporto fra radio - diffusione, broadcasting e interattività?
Risposta
L'attuale sviluppo del mercato della televisione è, per molti versi, analogo a quello precedente. La TV digitale non è altro che una continuazione del tradizionale broadcasting televisivo, che già nell'analogico aveva visto una forma evolutiva attraverso lo sviluppo della TV a pagamento. Quindi, in sostanza, la TV digitale oggi si presenta come niente di più che una televisione a pagamento, con un'offerta più ampia e più diversificata, legata alle potenzialità tecnologiche del digitale stesso, la compressione numerica, la quale, aumentando il numero dei canali, permette di poter offrire un maggior numero di prodotti e, quindi, di avere dei canali più attraenti rispetto a quelli presenti nell'analogico. Si tratta, in definitiva, di uno sviluppo soprattutto quantitativo rispetto all'offerta analogica, che, però, dal punto di vista del consumo, non cambia profondamente, almeno finora, il rapporto tra lo spettatore e modalità di fruizione dei prodotti.
Domanda 3
L'offerta di
bouquet
nella TV digitale non rischia di diventare come una super televisione generalista?
Risposta
In questa prospettiva è utile analizzare i fenomeni in relazione alle diverse fasi di sviluppo del processo di convergenza. Ma quello che noi adesso stiamo sperimentando e stiamo verificando è il fatto che, in rapporto al processo di convergenza, ciò che prevale non è l'aspetto interattivo, il fatto, cioè, che il contenuto venga diffuso nel momento stesso in cui si determina il rapporto. Nell'interattività abbiamo, in particolar modo, un contenuto che viene definito nel momento in cui lo spettatore entra in rapporto con un altro utente. Viceversa, nel mondo dei media, il contenuto è predefinito, e di conseguenza, da questo punto di vista, la funzione fondamentale dell'operatore nei media è quella di raccogliere quelle che sono le attitudini dei creatori, e di fornire un prodotto, un contenuto che sia il più attraente possibile ad un pubblico che, a sua volta riceve questo prodotto, già precostituito, preconfezionato. Quest'opera di impacchettamento, di intermediazione, diventa fondamentale nello sviluppo del sistema dei media. L'altro fenomeno è quello dell'interattività, che invece è gestita dagli operatori di telecomunicazioni, i quali, a loro volta, non hanno alcun controllo sui contenuti; la loro attività, anzi, è del tutto indifferente allo sviluppo di contenuti o alla realizzazione di contenuti e alla loro distribuzione. Se noi analizziamo lo sviluppo del sistema di oggi, vediamo che questa fase di intermediazione, di impacchettamento dei contenuti è quella che rappresenta l'evoluzione attuale del sistema. Ciò non significa che tra qualche anno anche l'aspetto di interattività non possa svilupparsi e, quindi, non possa diventare un elemento considerevole e sostanziale nello sviluppo del sistema; però, se noi analizziamo come oggi viene vista e viene fruita la televisione, notiamo che questo aspetto del broadcasting o comunque del consumo tematizzato rispetto ad un prodotto già predefinito è prevalente rispetto agli elementi tipici dell'interattività del digitale e della comunicazione digitale, che, invece, a mio avviso, dovrebbe svilupparsi tra qualche anno.
Domanda 4
Il futuro del telespettatore, dunque, sarà sempre quello di passare sempre più ore davanti alla televisione o si verificherà una sorta di "cannibalizzazione" dei programmi?
Risposta
Dipenderà molto dallo sviluppo del sistema televisivo e del sistema della comunicazione digitale. Io credo che oggi vi siano due fenomeni di cui bisogna tenere conto: il primo riguarda latteggiamento del consumatore, che tende a essere conservativo rispetto ad una tecnologia che invece è molto innovativa; in secondo luogo c'è, comunque, una modalità di fruizione che molto spesso è collegata anche alla tecnologia di distribuzione. In questa prospettiva oggi noi assistiamo al forte sviluppo della tecnologia satellitare; la diffusione satellitare è una diffusione che ha delle potenzialità tecnologiche inferiori rispetto a quelle del cavo e quindi determina delle forme di fruizione, analoghe o simili, rispetto a quelle della tradizionale televisione terrestre. La diffusione, viceversa, del cavo, potrebbe portare a forme di fruizione molto più avanzate e molto più evolute, anche perché il cavo permette quell'interattività totale che il satellite oggi non è ancora in grado di garantire. Una parte decisiva, o comunque importante, nello sviluppo del sistema, sarà determinata anche dalle modalità con cui questi mezzi di distribuzione si diffonderanno, e, di conseguenza, dal fatto di avere a disposizione un mezzo "più evoluto", tra virgolette, e un mezzo "meno evoluto".