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    Augusto Preta

    Summit della Telecom sulla società della telecomunicazione, Napoli, 05-07-1996
    L'andamento del mercato multimediale
  • Il mercato multimediale é regolato sia dai produttori dei contenuti che dai fornitori di reti. Infatti la tendenza più forte in questo momento é quella di realizzare alleanze strategiche tra che veicola i segnali e chi fornisce i contenuti (1) .
  • Un ruolo determinante é poi ricoperto dall'utente, molto più attento ai contenuti che non ai supporti tecnologici . In quest'ottica anche l'opposizione tra TV e PC perde parte del suo senso. Il mercato del PC e quello della TV restano distinti e differenziati soprattutto rispetto al tipo di evoluzione che subiscono: lenta evoluzione di carattere integrativo del già esistente per il mercato delle TV, rivoluzione per quello del PC (2) .
  • Due fenomeni interessanti del mercato multimediale sono i videogame e Internet. Qust'ultimo é strettamente connesso al PC anche se un suo sviluppo autonomo sarebbe sicuramente preferibile. Infatti il PC non é l'unico supporto possibile per Internet e neanche il meno costoso (3) .
  • Ancora, però, il progetto del Network computer ha costi troppo elevati per rappresentare un'alternativa effettiva rispetto al PC (4) .
  • Anche il satellite offre grandi opportunità soprattutto rispetto alla riduzione dei costi di trasmissione. Il satellite, inoltre, é senza dubbio preferibile al cavo: garantisce un'utenza maggiore e, soprattutto, già ora la copertura su tutto il territorio nazionale (5) .
  • Anche le compagnie telefoniche hanno scelto di investire sul satellite (6) .
  • Anche in Italia si prevede uno sviluppo della trasmissione satellitare. Con le nuove tecnologie digitali il mercato si fa, in genere, più sensibile alla domanda del consumatore vista la diffusione dell'utenza a pagamento (7) (8) .
  • Lo sviluppo dell'interattività e dei contenuti erano tenuti separati dalle tecnologie analogiche mentre con il digitale tutto ciò sarà veicolato da un unico supporto (9) .
  • Il "Telecommunications act" riassume esattamente questa tendenza aprendo a ciascun operatore la possibilità di accedere ad ogni servizio. Tale liberalizzazione presenta, però, anche dei rischi (10) .
  • Anche in Italia l'idea di un'Authority che regoli l'intero settore delle telecomunicazioni traduce questa stessa tendenza. Ciò di cui c'é, però, più bisogno é un insieme di regole a dimensione europea e non strettamente nazionale (11) .
  • Il mercato dei CD ROM dimostra che se un supporto può veicolare qualsiasi contenuto da un punto di vista tecnologico, non può però farlo rispetto ai contenuti e all'attitudine dell'utente (12) .
  • Rispetto alla diffusione di Internet l'Italia non é distante dagli altri paesi europei (13) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Ci può parlare dei principali mezzi del mercato multimediale?

    Risposta
    Il problema fondamentale del mercato multimediale oggi, è quello di cercare di individuare le tendenze prevalenti. Nel contesto generale si scontrano, in questo momento, due particolari linee. La prima è quella che considera i fornitori di reti, sostanzialmente, i principali promotori dello sviluppo del sistema. L'altra, invece, considera i produttori dei contenuti come contribuenti allo sviluppo della rete. Il mio studio analizza, nello specifico, queste tendenze, cercando di capire quale sia, all'interno delle tendenze complessive del sistema della comunicazione, il segmento che potrà, in qualche modo, svilupparle maggiormente. Quindi, cercando di capire se c'è una centralità dell'industria dei contenuti o se invece c'è una centralità dell'industria dei "service provider" o delle reti. Le conclusioni dello studio sono fondamentalmente legate al fatto che, in passato, la tendenza era quella di privilegiare le reti rispetto ai contenuti, che dovevano passare sulle stesse, e da qui venivano analizzati gli accordi, le alleanze, che si sono sviluppate strategicamente agli inizi degli anni Novanta -ne ricordo solo alcune: quella tra TCI, il gigante, il principale operatore cavo negli Stati Uniti, e la "Bell Atlantic", "Baby Bell". Questa megafusione non si realizzò mai perché proprio ad un certo punto si capì che il ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema non poteva essere quello di coloro che trainano, che veicolano i segnali, ma di coloro che invece forniscono i contenuti. Un esempio analogo c'è anche in Italia, laddove "Stream", in origine, partì come un possibile accordo fra la stessa "Bell Atlantic" e "Telecom", due società che non hanno una esperienza diretta nel versante dei contenuti e che quindi, hanno avuto anche delle difficoltà concrete di sviluppo dei servizi. In sostanza, non avevano, al proprio interno, nessuno capace di sviluppare questo elemento, questo fattore.

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    Domanda 2
    Quali sono, in questo momento, gli elementi principali di tendenza?

    Risposta
    Direi questo: la centralità dei contenuti determina il fatto che, a decidere lo sviluppo del sistema, non saranno le tecnologie, ma saranno, principalmente, le attitudini, le aspirazioni, le scelte dell'utente. Rispetto all'utente c'è una sostanziale indifferenza della tecnologia. L'utente, cioè, può ricevere e accettare qualunque tipo di contenuto e questo prescinde dalla rete che lo trasmette. Fondamentalmente, il fatto che quel contenuto venga trasmesso via cavo o via satellite o via telefonica, per l'utente è del tutto indifferente. Ciò che deciderà se l'utente vorrà scegliere questo servizio è legato al fatto che questo servizio sia attraente, sia appetibile per l'utente stesso. C'è, quindi, una sostanziale indifferenza verso la tecnologia, mentre è fondamentale, in questo senso, il contenuto che viene veicolato. I titolari dei diritti, coloro che hanno accesso ai contenuti, saranno coloro che determineranno la possibilità o meno di sviluppo delle reti.

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    Domanda 3
    E in questo senso quindi l'opposizione tra P.C. e T.V., è un'opposizione reale?

    Risposta
    Tutto quello che noi abbiamo fin qui detto tiene conto di un presupposto. Se questo è vero, se non esiste alcun rapporto diretto tra rete di distribuzione e contenuto veicolato, ma il contenuto diventa centrale nello sviluppo, da questo punto di vista, anche l'opposizione, che oggi c'è ed è molto forte, tra P.C. e televisore, perde di una sua rilevanza. Non sarà il supporto a determinarne lo sviluppo, ma sarà, anche in questo caso, il contenuto, che determinerà l'attrattività dell'offerta. Ciononostante, i due mercati rimangono, in maniera molto chiara ancora, diversificati. Esiste un mercato del P.C. ed esiste un mercato del televisore. Nel mercato della televisione lo sviluppo a cui noi stiamo assistendo è uno sviluppo principalmente di tipo evoluzionista. L'altra grande questione che lo sviluppo della tecnologia digitale e del sistema multimediale pone, è se questa trasformazione sia rivoluzionaria o se invece sia una trasformazione evolutiva. Il passaggio dall'analogico al digitale assumerà forme di grande trasformazione sociale ed economica. Questa trasformazione potrebbe anche verificarsi, come dire: "step by step", "per gradi". Allora, se noi analizziamo questi due mercati, quello della televisione e quello del Personal Computer, vediamo che ancora oggi esiste una profonda differenziazione fra questi due mercati e in ciascuno di essi c'è una differenza nell'approccio evolutivo. Sostanzialmente, nel mercato televisivo, l'evoluzione è primariamente evolutiva, e quindi c'è un passaggio lento da forme di consumo passivo, come quello della televisione generalista, a forme di consumo più attivo, quale quello dell'"home video", della televisione a pagamento. Da questo punto di vista, la tecnologia digitale, attraverso lo sviluppo dei satelliti e del cavo, permetterà la diffusione di moltissimi canali. Questa grande diffusione di canali, però, non avrà un rapporto rivoluzionario rispetto al consumo precedente. Essi andranno ad integrarsi rispetto ad un paesaggio televisivo che sostanzialmente rimarrà lo stesso, almeno per i prossimi anni; lo sviluppo dei canali digitali assumera un ruolo complementare rispetto all'evoluzione complessiva del sistema televisivo. Da questo punto di vista, nei prossimi anni, io credo, non dovremmo attenderci una grossa trasformazione dei consumi televisivi nelle abitazioni domestiche. Il Personal Computer oggi sta portando avanti un discorso più rivoluzionario, poiché quello che sta accadendo oggi all'interno del Personal Computer rappresenta una rottura rispetto al passato. Lo sviluppo di Internet, lo sviluppo di segmenti legati all' "off line", e quindi al CD ROM, a supporti esterni rispetto al computer, dimostra come la trasformazione del consumo sia oggi particolarmente forte, soprattutto sul versante dell'intrattenimento. Noi stiamo andando verso due segmenti ben distinti, ben separati. Da un lato abbiamo un sistema televisivo che mantiene sostanzialmente la sua natura, pur trasformandosi attraverso un processo di personalizzazione dell'offerta sempre più chiaro e che va ad integrarsi rispetto al modello esistente. Dall'altro, invece, abbiamo forme nuove di sviluppo del mercato del Personal Computer, in cui l'elemento dell'intrattenimento comincia ad avere un impatto significativo. Mentre il P.C., in passato, rappresentava soltanto un supporto professionale, oggi diventa anche un supporto importante per lo sviluppo del mercato dell'intrattenimento. Da questo punto di vista il mercato americano suggerisce elementi di analisi estremamente significativi. In primo luogo noi abbiamo, nello sviluppo, ad esempio, dei CD ROM, un passaggio fondamentale. Il CD ROM nasce come supporto professionale, per la formazione, per l' "educational", e poi ha il suo sviluppo e la sua diffusione, negli ultimi tempi, soprattutto come strumento, come supporto per l'intrattenimento. Oggi è possibile che alcuni pezzi, come quelli messi sul mercato dalla Disney, abbiano un livello di vendita che è dieci, quindici, venti volte superiore a quello del mercato cosiddet Che la potenzialità di Internet è molto forte, che esistono ancora margini molto elevati, che anche qui il problema fondamentale è quello di trovare contenuti pensati specificamente per la rete che possano veicolare nuove forme di consumo, nuove forme di servizi, che possano far sviluppare il mercato di Internet nel suo complesso. Qui si entra nel discorso del rapporto P.C./non P.C. rispetto ad Internet, che mi pare sia molto interessante, l'aspetto forse più nuovo. Visti questi livelli di sviluppo del mercato di Internet, considerato il livello di sviluppo attuale del P.C. nelle abitazioni, si può ipotizzare che, per il momento, questo rapporto, questa unione, tra Internet e P.C. tenda ad essere come un rapporto precostituito. Si tende a considerare il fatto che Internet sia uno dei servizi fondamentali da passare sul P.C. In realtà, però, tutto questo non è così scontato. Tant'è vero che il problema fondamentale è che, mentre Internet è un fenomeno che può avere potenzialmente una diffusione molto ampia, non limitata ad un numero ristretto di utenti, il P.C., viceversa, dalle condizioni attuali non può avere uno sviluppo così ampio. Il P.C., negli ultimi anni, ha visto i propri livelli di crescita nel mercato americano estremamente ridotti. Al prezzo attuale, il P.C., oggi, non possiede grosse possibilità di crescita. Questo significa che il PC potrebbe rappresentare un ostacolo allo sviluppo del mercato di Internet. Quali sono quindi le soluzioni? Le soluzioni a questo punto riguardano, in primo luogo, il superamento del P.C. come unico elemento di supporto di Internet. Internet, cioè, può continuare a crescere nel momento in cui il suo accesso diventi meno costoso di quello che è. E questo non tanto per l'abbonamento alla rete, quanto per il supporto che ne permette il suo ingresso. Oggi, un P.C. in grado di supportare un accesso a rete dell'utente domestico, costa intorno agli 800/1000 dollari. Stiamo distinguendo, ovviamente, l'utenza domestica da quella professionale, perché nello sviluppo del mercato, a mio avviso, è fondamentale lo sviluppo dell'utenza domestica. Ciò che oggi traina maggiormente lo sviluppo del mercato della comunicazione è il segmento dell'intrattenimento all'interno del segmento consumo. Considerati questi presupposti, l'ostacolo maggiore è rappresentato dalla possibilità di accesso, sia in chiave di utilizzo di funzioni, sia in chiavi di prezzo, del Personal Computer. Quello a cui stanno pensando oggi importanti imprese internazionali è la possibilità di ridurre i costi diminuendo le funzioni. E' stato immesso sul mercato una sorta di computer denominato "Network computer", le cui attività e la cui funzione sono tutte collegate alla rete. L 'operatività di questo processo partirà dal settembre di quest'anno per i prossimi anni da parte della Oracle. Si tratta di un computer privo di disco fisso, ed essendo collegato semplicemente alle funzioni di Internet, consente un abbattimento del 50% rispetto ai costi attuali, rispetto alla possibilità di avere un disco rigido con otto megabyte di memoria, con una ram estremamente elevata. Questa macchina, secondo alcuni analisti, dovrebbe consentire al mercato di Internet di crescere ai ritmi attuali, perché il livello del prezzo da sostenere per gli utenti, in questo momento rappresentava l'ostacolo maggiore per la sua diiffusione. Abbattendo quindi i prezzi l'utente ha un accesso privilegiato, più vantaggioso rispetto a Internet.

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    Domanda 4
    Ma sono reali le possibilità? Perché molti sostengono che, in realtà, anche il senso di proprietà del Personal Computer difficilmente verrà sostituito.

    Risposta
    Questa strategia, i cui punti di forza ho appena definito, ha, però, anche degli elementi di debolezza. Il più forte elemento di debolezza, forse, consiste, in realtà, proprio nel livello di costo a cui noi facciamo riferimento, che è di 500 - 600 dollari nella fase di lancio; probabilmente, i costi, risultano ancora troppo elevati perché si possa creare un rapporto così diretto tra riduzione dei costi ed aumento degli abbonati. Sostanzialmente, il livello del prezzo è talmente elevato per cui è da ritenere che, quando, eventualmente, questo supporto si potrà sviluppare al livello di massa sul mercato -cioè dopo un anno, dopo diciotto mesi-, già i prezzi dei Personal Computer saranno scesi; quindi, nel momento in cui dovrebbe essere competitivo sul mercato in maniera reale rispetto al Personal Computer, ci troveremo di fronte a una macchina che ha lo stesso costo e che possiede funzioni molto ridotte rispetto a quelle del Personal Computer stesso. Quindi esiste un problema di tempi e un problema di prezzi, che rendono questa ipotesi, al momento, molto difficile da realizzare.

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    Domanda 5
    Il satellite che cosa offrirà?

    Risposta
    Per quanto riguarda lo sviluppo del segmento che abbiamo definito televisivo, che è maggiormente legato a un fenomeno di evoluzione del sistema, è da prevedere, nei prossimi anni, un ingresso su tutti i mercati internazionali, in particolar modo quelli europei, della televisione via cavo e via satellite. Il problema, analizzato secondo una logica di coerenza, analizzato dalla parte dell'utente, dalla parte di coloro che dovranno finanziare questo sviluppo, come dicevo all'inizio, non riguarda la tecnologia adoperata. Quindi, non sarà il fatto che questo servizio venga offerto via satellite o via cavo a determinarne lo sviluppo; ma sarà la possibilità che, avendo lo stesso tipo di servizio, il satellite o il cavo avranno dei costi inferiori rispetto a quelli del concorrente. E, da questo punto di vista, il satellite presenta dei vantaggi maggiori, allo stato attuale, rispetto a quelli del cavo. In realtà si tratta di un mezzo meno interattivo rispetto al cavo, poiché non permette ancora la comunicazione a due vie, nella maniera completa, che, viceversa, il cavo permette. In realtà, però, tutti i servizi più attraenti che dovrebbero rappresentare la motivazione per lo sviluppo dei nuovi servizi, possono essere, oggi, diffusi sia via cavo, a fibre ottiche, sia nel digitale, via satellite. Ci sono due motivi per i quali, a mio avviso, il satellite oggi è preferibile al cavo. Il primo è fondamentalmente legato al discorso delle infrastrutture: oggi, l'acquisto di una parabola permette automaticamente, insieme col "decoder", la ricezione dei servizi che vengono offerti da parte del "service provider". Viceversa, per quanto riguarda il cavo, le infrastrutture, almeno nel nostro paese, non consentono, ancora oggi, una diffusione di questo supporto al livello generale. Quindi è da prevedere che, almeno per i prossimi tre anni, la penetrazione del cavo in particolar modo in Italia, non sarà tale da poter essere competitiva rispetto al satellite. Coloro che dovranno fornire i contenuti al cavo e al satellite, tenderanno, in primo luogo, a garantirsi quelli del satellite, la cui copertura è su tutto il territorio nazionale. Potenzialmente c'è un'utenza satellite molto più ampia di quella del cavo, in riferimento alla possibilità di accesso ai servizi. L'altro elemento, a questo collegato, che oggi consente lo sviluppo del satellite, è che, date queste condizioni, possono partire fin da subito i servizi più innovativi, che dovrebbero consentire lo sviluppo di tutto il sistema digitale televisivo, in particolar modo, la "pay per view", che consiste nella possibilità di vedere un determinato programma nel momento in cui si vuole e in condizioni di consumo estremamente individualizzate e personalizzate. La "pay per view" rappresenta una rottura fondamentale con il passato, laddove c'erano dei palinsesti rigidi che determinavano non solo le modalità di offerta, ma anche le modalità di consumo da parte dell'utente; oggi, tutto questo può cambiare attraverso una diffusione di servizi personalizzati per l'utente. E' l'utente che sceglie l'ora in cui vuole vedere quel programma, che probabilmente sarà, in primo luogo, il film, oppure l'evento speciale, come la partita di calcio, e quando e come vorrà usufruire di questi servizi. A partire da settembre stanno iniziando le prime trasmissioni di "Tele+calcio", di servizi a pagamento in "pay per view" delle partite di Campionato di calcio, e saranno usufruibili, in poco tempo, anche i servizi di "pay per view" per film.

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    Domanda 6
    Le società telefoniche che ruolo avranno?

    Risposta
    L'esperienza americana di Direct TV, che è il più importante servizio televisivo via satellite, digitale, diffuso nelle abitazioni americane, dimostra come questo discorso che facevo della potenzialità del satellite rispetto alle altre forme di diffusione dei segnali televisivi in digitale sia reale. In particolar modo il digitale, Direct TV oggi, rappresenta un fenomeno del tutto nuovo, in un mercato dominato tradizionalmente dalla televisione via cavo. Una diffusione via satellite è riuscita ad imporsi laddove il cavo era massicciamente presente. Questo fa ritenere che, a maggior ragione, laddove non esiste la diffusione via cavo, questa possibilità sia ancora maggiore. Vista questa potenzialità, le società di telecomunicazione, le società telefoniche che avevano individuato nel cavo a fibra ottica l'elemento fondamentale per lo sviluppo dei servizi non solo telefonici, ma anche televisivi, e quindi per la diffusione dei contenuti sulle reti, oggi stanno sviluppando una strategia molto ampia di ingresso anche nel mercato satellitare, per non perdere le opportunità che possono arrivare da tutte le forme di distribuzione del segnale. Da questo punto di vista la At&t e MCI hanno investito massicciamente; la At&t, entrando direttamente nel capitale di Direct TV, MCI ottenendo le licenze per la diffusione del satellite negli Stati Uniti e investendo migliaia di miliardi di lire nei prossimi anni rispetto al mercato americano. Tutte queste forme di investimento su queste nuove opportunità che vengono dal "cielo", sono ritenute particolarmente attraenti anche nel mercato potenzialmente più sviluppato, per i nuovi servizi digitali.

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    Domanda 7
    Il mercato italiano?

    Risposta
    Nel mercato italiano la presenza di un operatore come "Telepiù", nel mercato azionario rappresenta almeno uno degli operatori maggiori al livello europeo; e, all'interno del capitale sociale, c'è la presenza di un altro gruppo importantissimo, come quello di Kirch, che è uno dei maggiori operatori televisivi a livello europeo. Quindi, esiste già un operatore con grosse potenzialità di investimento -che è uno dei requisiti che si richiedono in particolare per chi voglia entrare in questo mercato- e che possiede una "know-how", una "conoscenza profonda" del modello di sviluppo legato alla televisione a pagamento. Tutto questo fa ritenere che, nei prossimi anni, secondo alcune previsioni che noi abbiamo elaborato, ci dovrebbero essere, entro il Duemila, almeno un 15/16% di abitazioni collegate ai servizi via satellite, ai servizi via cavo nel nostro paese. Di questi almeno il 65/70% dovrebbero essere a ricezione diretta da satellite.

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    Domanda 8
    Le tecnologie al servizio del consumatore è un'affermazione o un auspicio? Spesso si ha l'impressione che sia il consumatore a doversi adeguare alla tecnologia.

    Risposta
    Il problema fondamentale cui noi abbiamo assistito nello sviluppo del modello televisivo tradizionale, quello generalista, era di un'offerta del tutto svincolata dalla domanda. Da un lato c'era un modello tradizionale, pedagogico, educativo, che era quello del servizio pubblico monopolista, che parte dalla B.B.C. e poi si tramanda in tutta Europa e quindi arriva anche, ovviamente, nel nostro paese; lo sviluppo di un modello televisivo basato sul modello pedagogico prevale rispetto alle reali esigenze del consumatore. Il discorso, quindi, non viene affrontato in termini di mercato, ma viene rappresentato in termini di rapporti sociali, di sviluppo di modelli collegati ad un elevamento del cittadino e quindi dell'utente inteso come parte integrante della società. Nel modello commerciale, viceversa, l'utente è semplicemente un tramite un elemento di scambio tra l'inserzionista pubblicitario e l'emittente. Questo rapporto diretto tra domanda e offerta non esiste nei modelli televisivi a cui noi abbiamo assistito in questi anni. Con le nuove tecnologie, con lo sviluppo in particolar modo della tecnologia digitale, ciò che cambia è questa maggiore considerazione del rapporto esistente tra domanda e offerta. Non ci potrà più essere, almeno per quello che riguarda una totale separatezza fra queste due fasi. Tutto quello che dovrà essere offerto, dovrà essere particolarmente appetibile e attraente per l'utente, perché, in realtà, il settore che si svilupperà sarà quello dell'utenza a pagamento. Quindi, nel momento in cui l'utente paga, vuole avere un servizio che soddisfi primariamente le proprie esigenze. Quindi io credo che oggi non sarà più possibile riproporre modelli che siano diversi o che possano prescindere dalle reali esigenze del pubblico e quindi dell'utente.

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    Domanda 9
    Negli ambiti del "sistema" continua a prevalere la componente analogica, intesa non in senso tecnologico, ma in quello più propriamente ideologico-culturale.

    Risposta
    Se noi analizziamo il modello secondo le tecnologie, lo sviluppo del sistema secondo le tencologie, noi operiamo secondo una logica tradizionale per cui ad una determinata tecnologia corrispondeva un determinato mezzo di comunicazione. Questa è una fase in cui avevamo lo sviluppo della voce, lo sviluppo dell'interattività. Avevamo le comunicazioni che passavano attraverso il telefono. Avevamo lo sviluppo dei contenuti veicolati da un emittente ad un ricevente, avevamo la televisione. Quello che col digitale cambia è la possibilità che, viceversa, tutto questo passi attraverso un unico supporto. Il digitale rompe queste barriere che la tecnologia analogica, in qualche modo, aveva determinato. Se noi, oggi, vogliamo analizzare questo fenomeno, non possiamo più analizzarlo secondo una logica di separatezza, tipica del modello analogico, per cui una particolare tecnologia corrisponde ad uno specifico, particolare mezzo di comunicazione. La centralità del contenuto, in questo contesto, diventa l'elemento fondamentale per capire lo sviluppo del sistema e l'elemento discriminante per capire quale tecnologia avrà maggiore possibilità di sviluppo nei prossimi anni.

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    Domanda 10
    Il "Telecommunication act" negli Stati Uniti può proporre una liberalizzazione che qualcuno ha definito anche "selvaggia". Una realtà di questo genere è realizzabile in un contesto come quello italiano, per esempio?

    Risposta
    Quello che il "Telecommunication act" propone è esattamente una lettura in chiave dinamica del discorso che stavo appena facendo. Oggi non è più possibile distinguere i settori. E' possibile solo secondo un modello di sviluppo della comunicazione analogica. Nella comunicazione digitale non c'è un operatore che operi soltanto sul versante dei contenuti, come non ci può essere un operatore che operi soltanto sul versante delle reti di diffusione. Da questo punto di vista, il "Telecommunication act" prende atto, fondamentalmente, di questa situazione. Il programma fondamentale qual è? Nel momento in cui si passa da una fase di un certo tipo alla fase successiva, ad una fase in cui, però, quella precedente ha ancora un ruolo molto forte nello sviluppo del sistema, si possono creare delle distorsioni nel sistema stesso. Tutto quello che c'è stato precedentemente determina anche degli sviluppi distorti del settore successivo. Ecco: il "Telecommunication act", al momento, rischia di creare invece di una liberalizzazione che consenta l'accesso a tutti, come è nell'intenzione del "Telecommunication act', degli elementi di maggiore concentrazione dei mercati; ciò poiché proprio per poter fornire questi servizi a tutti gli utenti, si ritiene, da parte delle società presenti nell'analogico, più utile concentrarsi, realizzare alleanze strategiche, diventare grossi conglomerati, piuttosto che invece aprirsi a forme di concorrenza su più mercati.

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    Domanda 11
    In Italia?

    Risposta
    Io credo che, in Italia, in primo luogo, debba essere superata la fase di separazione tra questi due settori, come negli Stati Uniti. Quindi, quando si parla di unica "Authority", che, ad esempio, dovrebbe regolamentare il settore, non c'è dubbio sul suo procedere nella direzione auspicata. Il problema fondamentale, che, però, l'Italia dovrà affrontare nei prossimi anni, è che il livello della competizione non è più solo nazionale e che, quindi, tutte le normative che verranno date per lo sviluppo del sistema, dovranno, in qualche misura, avere una dimensione europea nella possibilità di legiferare sull'argomento. Oggi, dunque, non è più possibile per un operatore nazionale che voglia competere sul mercato internazionale, avere dei vincoli che siano eccessivamente forti sul proprio mercato, perché poi non si è competitivi su quello internazionale. Se, oggi, la RAI o Mediaset volessero avere un impatto significativo sul mercato delle comunicazioni al livello internazionale, la propria posizione dominante in una situazione nazionale sarebbe comunque indispensabile perché possa poi essere competitiva sul mercato straniero. Questo non significa che non si possano e non si debbano aprire a forme nuove di ingresso sul mercato, ma forse queste forme non sono necessariamente da prevedere sul tradizionale mercato generalista, ma debbono essere favorite su quelle dei nuovi servizi.

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    Domanda 12
    Il settore dei CD ROM appare in continua evoluzione. Mi sembra, però, che ancora non sia una forma espressiva in grado di soddisfare i bisogni dell'utente, oggi.

    Risposta
    Come indicatore di tendenza, a mio avviso, il mercato del CD ROM è estremamente importante, anche per il discorso che facevo prima. Il CD ROM ha dimostrato come, se è vero che nel digitale tutti i contenuti possono passare su uno stesso supporto, è altrettanto vero che, però, non tutti i contenuti vanno per tutti i supporti e sono comunque accettati dal pubblico. Queste distinzioni, queste divisioni, che erano state il modello di sviluppo precedente, determinano anche dei consumi diversi. Spiegando e semplificando un po' quello che voglio dire: il CD ROM, oggi, non rappresenta il supporto su cui sia possibile far passare, dal punto di vista dell'attitudine dell'utente, film o programmi televisivi. Chi accende un computer e va sul CD ROM si attende, e forse pretende anche, un prodotto pensato specificamente per quel supporto. Questo ci fa capire come anche nelle tendenze del mercato del P.C ., in particolare del "videogame" e di Internet, l'evoluzione va verso un'integrazione dei supporti, dei servizi, ma anche verso la possibilità di realizzare quei servizi pensati specificamente per quel supporto.

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    Domanda 13
    Che tempi si prevedono per la diffusione di Internet in Italia?

    Risposta
    Gli esperti dicono che la differenza tra il mercato americano e quello europeo è compresa nell'arco di tempo di quindici, diciotto mesi. L'Italia è abbastanza vicina ai livelli di penetrazione degli altri paesi; forse ha qualche ritardo rispetto a quelli più evoluti, ma in ogni caso non è distante dai principali paesi europei. E' da ritenere, dunque, che il livello di penetrazione dello sviluppo di Internet sarà probabilmente analogo ai livelli registrati negli Stati Uniti., tenendo conto di questo ritardo di cui si parlava all'inizio dell'intervista.

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