Walt Mossberg
Cannes, MILIA, 11-02-1997
Il Wall Street Journal on line
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I nuovi servizi offerti dalle nuove tecnologie della comunicazione, quali Internet e la posta elettronica, sono strumenti molto utili per chi fa il giornalista
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Permettono di trovare molte notizie la cui veridicità deve essere poi verificata usando mezzi altri rispetto all'e-mail o Internet
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Il problema dell'eccesso di informazioni provenienti da Internet si può risolvere con una preselezione operata da particolari browser detti agenti intelligenti; l'aspetto negativo ad essi legato é quello della perdita della possibilità di imbattersi accidentalmente in notizie che apparentemente non ci interessano e che poi si rivelano di grande interesse
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Il computer esercita un grande fascino su grandi e piccoli e rischia di ipnotizzare chi lo usa; abusarne, quindi, è un male, ma non utilizzarlo affatto è altrettanto sbagliato
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Il computer non diventerà mai un prodotto da mercato di massa perché ancora troppo costoso; Internet sarà, infatti, molto più diffuso quando si potrà ricevere sullo schermo del proprio televisore
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In generale, quindi, si diffonderà in modo davvero pervasivo quando sarà più semplice e meno costoso; questo significa che il vero vincitore della competizione tra questi diversi mezzi sarà soltanto il consumatore
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Fornire di un computer ogni ragazzo di dodici anni sarà possibile, anche in America, solo quando scenderanno i prezzi di queste macchine
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Un quotidiano online deve fornire una serie di notizie, le stesse che sono nella versione cartacea, e poi fornire una serie di informazioni in più su qualunque personaggio o società o luogo etc. che siano nominati nelle notizie
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INTERVISTA:
Domanda 1
Lei è diventato famoso con la sua colonna sulla tecnologia del personal, sul Wall Street Journal. Come è cambiato il ruolo del giornalista e il suo lavoro, con la tecnologia?
Risposta
E' stato un grande cambiamento, perché noi, certamente, facciamo tutto il nostro lavoro su un computer, e abbiamo accesso ad un enorme numero di fonti di informazione per ottenere le quali, nel passato, perdevamo del tempo. Particolarmente con Internet si può guardare qualunque cosa in un tempo molto breve. L'altro elemento molto utile al giornalista è la posta elettronica. E' un modo molto buono per contattare persone indaffarate. Qualche volta si può contattare qualcuno importante al telefono, per un'intervista, ma è molto facile contattarli attraverso la e-mail, almeno negli Stati Uniti. Dunque, la tecnologia ha cambiato enormemente il lavoro del giornalista.
Domanda 2
Come si può identificare la fonte di Internet? C'è il problema della falsa identità.
Risposta
E' vero. Se si fa una conversazione digitale, ed in particolare se la si fa con una persona non conosciuta, e non si sa se l'indirizzo e-mail o il suo nome sono esatti, al nostro giornale, che è il Wall Street Journal, abbiamo delle regole secondo le quali bisogna prendere il telefono e confermare l'identità della persona, prima di stampare la notizia. Così, abbiamo una regola che dice che se si usa un esempio suggerito da una persona che si trova sulla linea di Internet, bisogna telefonare e verificare l'identità, perché è senz'altro possibile e frequente che le persone prendano delle false identità su Internet. Dunque, Lei ha ragione, dobbiamo essere accorti.
Domanda 3
Quali sono le sue impressioni sul problema dell'eccesso di informazione, non solo per i giornalisti, ma per gli uomini d'affari o per la gente in generale?
Risposta
Penso che il modo di rapportarsi all'eccesso di informazione sia quello di essere molto brutale e selettivo con ciò che si legge e si vede. E di nuovo, la tecnologia può aiutare in questo. Si possono porre dei filtri, o quelli che chiamano agenti, per dire: voglio vedere solo cose che riguardano un certo argomento, o nelle quali siano menzionate questa società o persona o pubblicazione. Il lato negativo di questo, o il rischio, è che le persone entreranno in questi piccoli sentieri dove tutto ciò che vogliono sapere si riduce a notizie sulla industria chimica, o notizie sul basket, o su una certa società o su una determinata pubblicazione culturale. Penso che così si perda quello che, tradizionalmente, si aveva con i giornali; vale a dire la possibilità di dare solo un'occhiata al giornale e, magari, imparare una cosa su un argomento che non si sarebbe immaginato e che può cambiare la vita, o avere un buon impatto sulla società, o farti ricco. Si perde quel fattore accidentale.
Domanda 4
Non ha paura che l'esperienza reale possa essere rimpiazzata da una vita virtuale sul Net?
Risposta
Io ho dei bambini e nella nostra famiglia è loro consentito di stare al computer solo un certo numero di ore al giorno. Devono uscire di casa ed incontrare persone reali, e fare cose reali. Penso sia come ogni cosa della vita, bisogna raggiungere un certo equilibrio. Non è positivo non andare mai di persona ad un incontro di football e seguirlo solo al computer. La gente già non va agli incontri di football e li segue in televisione, credo che si debba avere un equilibrio. La difficoltà con il computer è che esso è molto affascinante. Ci si assuefà ad esso. Si può stare in contatto con le persone senza neanche lasciare la casa. Dunque, credo esista una tendenza ad andare agli estremi, a volte. Bisogna solo condurre la propria vita in modo sensibile ed in particolar modo, se si è genitori, bisogna spingere i ragazzi fuori di casa.
Domanda 5
Cosa affranca il contenuto digitale dal personal computer?
Risposta
Qui alla conferenza di "Milia" la gran parte delle persone che partecipano non sono tecnici. Essi sono persone che creano contenuti, contenuti culturali, intrattenimento, informazione, educazione, notizie, qualunque cosa. In questo momento, se si creano contenuti digitali, sia sul CD ROM che su Internet, le sole persone che possono vedere quello che si è fatto sono coloro che hanno il denaro e la conoscenza tecnica per operare su un personal computer. La mia idea è che un personal computer non sarà mai un prodotto da mercato di massa. Non sarà mai il livello di penetrazione della televisione, perché è troppo costoso e troppo complicato, e si rompe spesso. Dunque, il modo per liberare il contenuto digitale dal personal computer consiste, per noi, nell'essere in grado di usare altri mezzi, più economici, più semplici, ma che possano portare tutta la ricchezza di questo contenuto. Nella nostra discussione qui al "Milia", noi abbiamo parlato del primo di questi mezzi che io chiamo apparecchi di informazione. Sono delle scatole che vanno nel televisore e portano Internet nella TV.
Domanda 6
Come la Web TV?
Risposta
Una di esse è chiamata Web TV. E' un prodotto americano ed è ora sul mercato negli Stati Uniti. Anche se è un prodotto disegnato negli Stati Uniti, la Sony e la Philips sono state autorizzate e li stanno vendendo negli Stati Uniti. Ma anche in Europa abbiamo un prodotto nuovo, molto simile, che è stato appena svelato qui a "Milia" che si chiama Netbox. E' di una società francese, e costa circa trenta dollari americani. Si colloca sul televisore, si inserisce la spina nella presa telefonica, e automaticamente si collega ad Internet. Dallo schermo del televisore si può usare la e-mail o stare sul Web, e poi è sufficiente premere il remote e si guarda la RAI.
Domanda 7
Dunque Lei non crede nelle linee guida di Intel sul grosso personal computer che rimpiazzerà la televisione.
Risposta
Credo che nessuno sarà il vincitore. Il PC compie venti anni (Il PC del mercato di massa) quest'anno. E' stata un'invenzione favolosa. E' stato un grande passo in avanti, è stato molto importante per me e per i miei lettori. Io non credo che sia un prodotto per il mercato di massa. Anche negli Stati Uniti, dove ha molto più successo che in qualunque altro paese, solo un terzo, circa, delle case hanno un personal computer, e fra questi solo circa la metà sono collegati ad Internet o sono online. C'è un limite massimo, penso, a meno che il PC non sia ridefinito e ridisegnato. Credo che una delle cose che scaturiranno da questa nuova competizione, da questi prodotti della Web TV, è che Intel e altre compagnie stiano ripensando al personal computer stesso. Credo, spero, che lo costruiranno più affidabile, più semplice e, in qualche modo, meno costoso. Il vincitore, in tutto questo -ci possiamo preoccupare di quale compagnia vinca, di quale compagnia perda- ma il vincitore è il consumatore. In una competizione del genere, con diversi stati coinvolti nella tecnica, alla fine, credo che vinca il consumatore, e questi contenuti meravigliosamente creativi che vediamo in mostra qui al "Milia" diventeranno disponibili per un numero maggiore di persone.
Domanda 8
Nell'ultimo Messaggio sullo stato dell'Unione, però, il Presidente Clinton ha detto che ogni ragazzo di dodici anni avrà un personal computer a scuola. Dunque, la prossima generazione userà largamente il PC.
Risposta
Quello che ha detto penso che sia che ogni ragazzo di dodici anni dovrebbe essere in grado di accedere ad Internet. Io credo che, infatti, raggiungere questa meta, negli Stati Uniti e in altri paesi, sarà più facile con dei prodotti più semplici del personal computer. Le farò un esempio. Il computer Apple, che sta avendo molti problemi nel mercato del PC, ha già introdotto sul mercato un prodotto chiamato, negli Stati Uniti, E-Mate. Esso è basato sulla tecnologia che hanno sviluppato per il Newton, il prodotto portatile, ma ha una tastiera, ed è destinato alle scuole. Costa circa 600 dollari statunitensi e si collega ad Internet. Bene, se si è una scuola a New York, o da qualche altra parte, costa troppo dare ad ogni bambino un computer, malgrado il messaggio del Presidente Clinton. Ma se si può mettere a disposizione un prodotto da 600 o 500 dollari che consente loro di andare anche in Internet, allora si potrebbe raggiungere la meta più facilmente. Dunque, io credo che l'idea di Clinton di vedere tutti collegati ad Internet sarà realizzata con o senza il tipo attuale di PC. Vi sono altri strumenti che possono essere usati per accedere ad Internet.
Domanda 9
Un'ultima domanda. Che tipo di design, forma e contenuto deve avere un quotidiano online, un quotidiano digitale, per avere successo?
Risposta
E' una grande domanda sui quotidiani online, e forse è troppo presto per saperlo di sicuro. Ma quello che penso è che la chiave per un quotidiano online è quella di dare al lettore ogni notizia che compare sul giornale. Ma bisogna dargli anche qualcosa di più. Bisogna aggiornare il giornale costantemente, notte e giorno, e bisogna far loro "trapanare" -come dico io- la storia, per avere molto più contenuto. C'è un buon numero di buoni esempi di questo. Uno di questi è il nostro giornale, il Wall Street Journal. Abbiamo 35 editori che lavorano solo sulla edizione Web del nostro giornale. Se si legge una storia e si legge un riferimento ad una società, per esempio Intel, basta cliccare su quello e non si va sul sito Web Intel, si ottiene un enorme numero di informazioni giornalistiche su Intel, su vicende passate, quali sono stati i suoi guadagni recentemente, come vanno i titoli. Ci sono molti siti di quotidiani che stanno mettendo materiale addizionale di questo genere. Se riportano, per esempio, un discorso di qualcuno, si può avere l'intero discorso, se si vuole vederlo. Molte volte, molti giornali non possono dattiloscrivere o non possono stampare tutto ciò. Dunque, per me, questo è parte del lavoro-chiave. Al giornale, per avere questo servizio, noi facciamo pagare 50 dollari all'anno, solo 50 dollari per tutto questo.