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    Antonio Mercadante

    Roma, 28/02/1996
    Critica dell'arte e tecnologie digitali
  • I vantaggi offerti alla critica d'arte dall'editoria multimediale sono legati all'interdisciplinarietà, cioè al fatto che si possa, contemporaneamente, sullo stesso supporto e in modo attivo, affrontare da tante diverse prospettive l'argomento trattato (1)
  • Lavorare con gli informatici, per un critico d'arte, è affascinante e abbastanza complesso, perché si ha a che fare con degli artisti più che con dei tecnici, e quindi si ha sempre un problema di mediazione per riuscire a ottenere il risultato voluto (2) .
  • Con la multimedialità cambia il modo di comunicare l'arte. Ma si deve lavorare ancora molto per individuare, per usare un termine caro agli informatici, gli interfaccia necessari fra i diversi mondi che concorrono alla produzione di un'opera critica multimediale, ovvero tra il mondo accademico, degli storici dell'arte, dei critici, e quello dei "digitali" (3) .
  • La riproducibilità estrema delle opere resa possibile da strumenti quali Internet non può che fare bene all'arte (4) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Per il restauro Colonna "Impresa per le arti", la società che ha progettato e realizzato interamente il recupero di dieci importanti opere della Galleria Colonna di Roma e di cui lei è il direttore artistico, ha deciso di pubblicare, oltre ad un libro e ad una videocassetta, anche un CD ROM. Perché? Quali sono i vantaggi che offre l'editoria multimediale rispetto ai sistemi tradizionali?

    Risposta
    E' solo dopo il restauro che abbiamo deciso di fare un CD ROM. In realtà, eravamo partiti con l'idea di un normale catalogo, nel quale però avremmo cercato di dare molto spazio alla documentazione tecnica, dato che per i restauri, si sa, c'è sempre un problema relativo a questo aspetto. Cioè, ogni volta che i nostri restauratori reintervengono sul patrimonio artistico nazionale, se questo ha subito dei restauri anche solo trenta-quarant'anni fa, quindi in tempi piuttosto recenti, non sanno mai esattamente che tipo di interventi sono stati compiuti. Il CD ROM è nato immediatamente dopo, ed è nato da una felicissima intuizione di Gianluca Paladini, della "Romana Video Riversamenti". Quali sono i vantaggi che offre l'editoria multimediale, rispetto ai sistemi tradizionali? Nel CD ROM i vantaggi sono evidentemente legati all'interdisciplinarietà, cioè al fatto che si possa, contemporaneamente, sullo stesso supporto e in modo attivo, affrontare da tante diverse prospettive l'argomento trattato. In pratica, nello stesso momento in cui noi analizziamo tecnicamente lo stato di conservazione di una tela dei primi anni del Seicento, possiamo anche dare notizie sul pittore, sui materiali adoperati, sul significato dell'opera della quale ci si sta occupando, tutto questo cercando di costruire un percorso che sia facilmente fruibile.

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    Domanda 2
    Cosa ha significato per lei lavorare con gli informatici?

    Risposta
    Trovo che sia una nuova professionalità molto particolare e di eccellente livello. Certamente nessun autore potrà più credere di andare con i suoi testi o con il suo materiale, o anche appunto con la sua scaletta di realizzazione editoriale, come quando ci si recava nelle tipografie tradizionali. Queste sono persone che lavorano soprattutto sull'intuito, non solo sulla conoscenza dei programmi. Tutto questo avviene con un processo molto simile al processo creativo degli artisti digitali. E in realtà credo che gli informatici per lo più si sentano degli artisti di queste tecnologie. E dunque è molto affascinante e abbastanza complesso lavorare con queste persone - complesso perché sempre, quando si ha a che fare con un artista, e dico questa parola senza enfasi, si ha un problema di mediazione per riuscire a ottenere il risultato che poi si vuole.

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    Domanda 3
    Può dirci come cambia lo studio dell'arte attraverso le nuove tecnologie? Esiste una variazione qualitativa, oltre che quantitativa, nella possibilità offerta a un critico di commentare un'opera?

    Risposta
    Direi che, in questo caso, la variazione quantitativa corrisponde alla variazione qualitativa, nel senso che un critico può commentare un'opera o di indicare a degli ascoltatori le possibilità di leggere un periodo della storia dell'arte attraverso la sovrapposizione e la presenza contemporanea dei diversi aspetti di natura umana, di natura tecnica, di natura teorica. Questo è un fatto nuovo. Attenzione: anche prima c'era la possibilità di sviluppare delle letture in modo interdisciplinare. Ma ciò avveniva all'interno dei supporti tradizionali. Invece con la multimedialità è il modo di comunicare l'arte che cambia, anche se si deve lavorare ancora molto per individuare, per usare un termine caro agli informatici, gli interfaccia necessari fra i diversi mondi che concorrono, ovvero tra il mondo accademico, degli storici dell'arte, dei critici, e quello dei "digitali".

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    Domanda 4
    La riproducibilità dell'opera d'arte, di cui parlava nel '36 Benjamin, rispetto al cinema o alla fotografia, sembra essere portata al massimo livello da Internet, che offre a chiunque nel mondo, di visitare, virtualmente, le stanze di Raffaello e di conoscere le case di Gaudì. Ci troviamo di fronte al capitolo finale per quanto riguarda la perdita dell'aura, della sacralità dell'opera d'arte unica e irripetibile?

    Risposta
    Perché? No, direi piuttosto il contrario. Direi che nel momento in cui saranno organizzate delle tali banche dati, per cui ciascuno, attraverso Internet, sulla sua scrivania e col suo computer, potrà costruire il suo museo preferenziale, i suoi autori di riferimento, e avere lì le immagini da frequentare - e da frequentare in un modo nuovo e diverso rispetto ad avere tante cartoline e tante fotografie, perché potrà aprirle, entrarci dentro, ingrandirle, insomma guardarle da tanti diversi punti di vista - questo farà del bene all'arte, alla storia dell'arte, non del male. Anche qui ho l'impressione che ci sia un po' un accavallamento fra la possibilità di espressione propria, autonoma, che hanno gli artisti digitali con questi strumenti e invece il problema della comunicazione dell'arte.

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