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    Riccardo Barenghi

    Roma - 14/04/1999
    Giornalismo in prima linea
  • In una situazione di guerra Internet è una risorsa fondamentale per il giornalismo. (1) .
  • L'intervistato racconta l'esperienza de Il manifesto durante la guerra. (2) .
  • L'informazione durante un conflitto è inevitabilmente parziale a seconda di quale dei contendenti la realizza e la propone. (3) .
  • E' in atto da parte dei media un tentativo di spettacolarizzazione del conflitto. (4) .
  • Quando si raccolgono le notizie in Rete non è sempre facile verificare le fonti. (5) .
  • Internet è diventata una insostituibile fonte di materiali di approfondimento per poter costruire un giornale moderno. (6)




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Il sito di Newsweek ha promosso un sondaggio particolarmente interessante basato sul confronto fra l'informazione fornita sulla guerra dai media diversi. I risultati sono sorprendenti: per il 55% dei partecipanti la Rete costituisce la fonte più aggiornata di dati sulla guerra, per il 47% è quella più affidabile, per il 69% è la più completa, per il 68% è la più utile. Questi dati, che nascono da un sondaggio in Rete e che quindi provengono da un pubblico molto specifico, sono condivisibili? In che misura, nell'occasione drammatica della guerra, Internet è diventata una fonte di notizie anche per i grandi giornali?

    Risposta
    In una situazione di guerra, per un giornale, Internet è una fonte di informazione fondamentale, non tanto per le notizie ma soprattutto per gli approfondimenti, i materiali che devono accompagnare la notizia. Credo che il sondaggio di Newsweek sia giusto. Anzi, mi aspettavo percentuali più alte per il pubblico che segnalava di apprezzare l'aggiornamento, l'affidabilità, l'utilità e la completezza della notizia. In ogni caso al Manifesto usiamo molto Internet. Ora bisogna capirsi su che cosa si intende per aggiornamento. Certo, la notizia pura e semplice forse arriva prima per televisione o per agenzia di stampa o per televideo. Però, immediatamente dopo, se uno sa navigare, trova in Rete molti approfondimenti. L'unico problema è sapere usare il mezzo telematico perché altrimenti si perde molto, molto tempo.

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    Domanda 2
    Il Manifesto ha scelto di sfruttare al massimo le fonti provenienti dalla Rete. Quelle più note, come "Radio B92" e anche quelle meno note. Che tipo di vantaggi e di problemi ci sono nell'usare questo tipo di fonte?

    Risposta
    "Il Manifesto" nei giorni di guerra ha usato Internet moltissimo e i vantaggi sono stati enormi. Soprattutto per un giornale povero come il nostro che ha pochi corrispondenti, pochi soldi, e anche poche agenzie di informazione. Dobbiamo compensare con altri generi di fonti. Internet l'abbiamo proprio saccheggiata! Abbiamo usato, ad esempio, il sito "Z-net", che è un sito molto importante, dove si trovano articoli estremamente interessanti. Abbiamo trovato ultimamente un articolo di uno scrittore dissidente serbo che si firma con uno pseudonimo per paura che succeda qualcosa ai suoi familiari e che racconta come prima della guerra Milosevic fosse piuttosto odiato e che adesso quest'opposizione invece non c'è più, è stata completamente schiacciata dal consenso che si è creato grazie ai bombardamenti della NATO. Oppure, abbiamo trovato in un altro sito la testimonianza di una giornalista di Pristina che ha raccontato come è stata cacciata via da casa sua dai soldati serbi. Oppure sul sito Janes.com, una rivista inglese di armamenti che è considerata la bibbia delle armi a livello mondiale, abbiamo trovato diverse notizie preziose. Quella più importante è il tipo di armi usate, le micidiali bombe a grappolo che vengono usate dalla NATO e che abbiamo naturalmente pubblicato. I problemi legati alluso della Rete sono principalmente la difficoltà di verificare le fonti. Come essere sicuri che le notizie siano attendibili? Intanto, ci vuole esperienza, bisogna conoscere i siti attraverso la navigazione per acquisire l'esperienza necessaria per capire se sono affidabili. E poi sapersi muovere con una certa rapidità, perché il problema di Internet è essenzialmente quello di non perderti. È come entrare in un'enorme biblioteca dove, se non sai cosa cercare, ti perdi.

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    Domanda 3
    Nella guerra del Kossovo, ancora una volta, si sono messi in campo diversi usi dell'informazione, quindi anche diversi tipi di propaganda. Da un lato, Milosevic si è dimostrato piuttosto abile nell'usare le immagini televisive; dall'altro le informazioni provenienti dai media tradizionali occidentali tendevano a dare un'immagine semplificata, da buoni contro cattivi, di questa guerra. Che ruolo ha avuto per gli esiti del conflitto questa forma di manipolazione dei media ?

    Risposta
    L'informazione in questa guerra è stata molto omologata. Sebbene sia sembrato il contrario e i giornali italiani, insieme ai giornali di tutto il mondo, abbiano pubblicato migliaia di pagine, di reportage. In realtà, quasi tutti hanno scritto un po' le stesse cose. E' vero che in ogni guerra si attiva la propaganda, da una parte e dall'altra, perché questa è una guerra moderna alle soglie del nuovo millennio. Ma, in questo caso, la stampa occidentale è riuscita a malapena a dare approfondimenti e notizie su quello che ha visto. Quello che ha visto sono i profughi che sono finiti in Albania e apparsi continuamente in televisione e sui giornali. Si raccontano le storie terribili di queste persone cacciate via dalle loro case, dalle bombe della NATO e dalle milizie serbe. Però, sono molto ripetitive, sono sempre le stesse. Dall'altra parte il contrario: a guardare la televisione serba, ma anche i siti, che sono molti, i siti del governo serbo, l'agenzia di stampa jugoslava, eccetera, si vedono solo gli effetti del bombardamenti della NATO. Non si vedono, per esempio, lì i profughi, in quelle fonti di informazione non si vedono. E ognuno tira l'acqua al suo mulino. Quello che non riusciamo a fare, non riescono a fare molto bene i giornalisti occidentali, è svelare questo meccanismo, cioè cercare in tutti i modi di rompere questa situazione. I giornali italiani hanno raccontato quello che ha passato il convento, cioè la NATO, e poi i profughi, gli altri, hanno raccontato quello che ha passato l'altro convento, cioè la Serbia. In questo senso, la Rete è ancora più fondamentale, più importante, perché puoi trovare tute le notizie di tutte le fonti. Per esempio noi abbiamo pubblicato il diario di 'Sasha', che da Panchevo, una città vicino Belgrado, racconta quello che vede. Lui non è sicuramente un filo-Milosevic, anzi, è un disegnatore di fumetti che manda in e-mail questo diario, quasi quotidianamente, e racconta le bombe, racconta come si vive, insomma, racconta un po' la vita di chi subisce questa guerra.

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    Domanda 4
    Qual è il modo per dare un'informazione equilibrata ed evitare la spettacolarizzazione del conflitto ?

    Risposta
     Il conflitto, purtroppo, è sempre di più spettacolo, uno spettacolo macabro, uno spettacolo terribile. Anche la vostra trasmissione ha denunciato il fatto che in diversi siti che parlano di guerra fossero 'linkati', si dice così mi pare, dei siti pornografici. Dunque, un esempio di più forte spettacolarizzazione della guerra non c'è, nel senso che evidentemente c'è un voyeurismo bestiale. Lo spettacolo è presente sia da una parte e che dall'altra. E' una cosa terribile. Come si può evitare? Si dovrebbe evitare con una maggiore capacità dei giornalisti di non stare dietro alle fonti ufficiali. I giornalisti occidentali sono troppo, secondo me, attaccati alle conferenze stampa, ai comunicati della NATO. Dall'altra parte in Serbia c'è stata una fortissima censura, senza libertà di movimento per la stampa. Un giornalista di opposizione serbo è stato ucciso a Belgrado. Dunque non è facile cercare di dare una "completezza" dell'informazione mentre c'è una censura molto pesante e anche una repressione poliziesca. Il nostro corrispondente a Belgrado, che è anche un fotografo, tornando in Italia, alla frontiera con la Croazia, è stato fermato, perquisito, malmenato, denudato e gli sono stati sequestrati 12 rullini dai serbi nonostante questi 12 rullini avessero impresse le fotografie dei bombardamenti di Belgrado e degli effetti che avevano avuto. Quelle fotografie non le vedremo mai.

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    Domanda 5
    La Rete, con chat ed e-mail, permette un contatto ravvicinato con singole storie e anche questo può cambiare il modo tradizionale di fare informazione. Da una parte, quindi, un arricchimento, dall'altra un rischio. Come verificare le fonti?

    Risposta
    Le fonti, usando la Rete, non è facile verificarle, nel senso che bisogna avere come supporto altre informazioni che magari nella stessa Rete non vengono date. Dunque, se uno lavora in un giornale da tanti anni, si presume che sappia distinguere tra quella che si dice una 'bufala' o una cosa vera. Però, certo si può correre il rischio di pubblicare cose che non hanno senso. Bisogna stare molto attenti perché pubblicando tutto si rischia di fare anche noi giornalisti propaganda. Ricordo che abbiamo pubblicato il racconto di una giornalista di Pristina che è stata cacciata via delle milizie serbe e gli è stato detto: "hai un quarto d'ora per andartene", dopodiché è stata anche aiutata da un paio di soldati serbi suoi amici a passare il confine. In questo caso avevamo verificato che questa fosse una persona seria, attendibile, che già aveva avuto rapporti con organizzazioni non governative. Però è un lavoro complicato e lungo. Quindi i tempi dei quotidiani, in particolare, a volte non coincidono con la paziente e meticolosa verifica delle notizie o fatti che si trovano nella Rete.

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    Domanda 6
    In definitiva in che misura in questa guerra Internet è diventata una fonte di notizie per le grandi testate e per i giornali in genere?

    Risposta
    Internet, soprattutto in occasione di questa guerra, è diventata una primaria fonte più che di notizie, direi proprio materiale per poter costruire un giornale moderno. Se parliamo della notizia in sé, quella che arriva col flash di agenzia, giunge prima per altri canali. Però, siccome stiamo parlando di mezzi di informazione che non possono limitarsi a quelle cinque righe ma devono riempire pagine e pagine di contenuti possibilmente interessanti, Internet è fondamentale ormai da alcuni anni. In particolare, in questa guerra, dove le notizie spesso non sono chiare oppure vengono fuori da una propaganda di una o l'altra delle parti in causa e sono difficilmente verificabili sul campo, incrociando le risorse di Internet si riesce a creare un prodotto dignitoso, a dare dei materiali che aiutino il lettore a capire quello che sta succedendo al di là della notizia quotidiana. Per quanto riguarda l'aggiornamento, Internet viene aggiornata ma non con gli stessi tempi delle agenzie di stampa, della televisione. L'affidabilità bisogna andarsela a cercare incrociando le fonti. L'utilità e la completezza dell'informazione sono le due cose importanti. Penso che a questo punto senza Internet si farebbero dei giornali peggiori. torna a inizio pagina