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    Arthur e Marilouise Kroker

    Mestre, 30-11-1996
    Controcultura e guerriglia high-tech
  • Rispetto allo sviluppo tecnologico non si può cedere ad un atteggiamento di totale e acritico entusiasmo (1) .
  • I telelavoratori sono, forse più di chiunque altro usi il computer, schiavi della tecnologia (2) .
  • L'intervistato parla della trilogia Data trash, Spasm e Hacking the future, scritta con la moglie (3) .
  • La tecnologia offre certamente enormi vantaggi ma ciò che non riesce a garantire é la giustizia sociale (4) .
  • Il fascismo virtuale o liberale è quello della nuova classe dominante, identificata come nuova guida tecnologica spietata con chi resta escluso dalla rivoluzione digitale. Il retrofascismo è quello dei partiti di destra dei vari paesi del mondo (5) .
  • L'eccesso di informazioni a cui ha portato la globalizzazione dei media comporta una notevole perdita di significato umano. La nostra é una cultura autistica (6) .
  • Le riviste elettroniche, come "C-theory" pubblicata dai due intervistati, permettono di connettere gente da tutto il mondo (7) .
  • I computer non hanno memoria nel senso che non sanno dimenticare né sovrapporre in modo immaginario fatti realmente accaduti (8) .
  • La tecnologia, in generale, tende a crearsi un pubblico non pensante: esempio ne é la TV generalista. Eppure la nuova generazione digitale sembra consapevole delle potenzialità di cui dispone e che sembra, quindi, capace di controllare (9) .
  • La nuova generazione digitale è pronta per diversi tipi di mutazioni, sia cognitive che fisiche. E' la generazione del superamento della sessualità nella transessualità, come nel caso di Toni Denise, personaggio reale raccontato nella trilogia scritta dai coniugi Kroker. Ed è la generazione delle mutazioni di laboratorio che porteranno alla "carne sintetica" (10) .
  • Ma tutto questo porterà ad un lento suicidio del genere umano (11) .
  • Analizzando questi fenomeni i due intervistati sono giunti a forme di sperimentazione estreme quali quella di un robot incinta (12) .
  • La società informatica è controllata da tecnocrati di due tipi diversi: i vecchi capitalisti, da una parte, gli idealisti messianici, dall'altra. Entrambi i gruppi sono attratti dalle possibilità di guadagno offerte da Internet (13) .
  • L'idea che nel 2000 i computer torneranno al 1900 è metafora di una società, quella attuale, capace solo di tornare indietro, impossibilitata a creare qualcosa di nuovo se non facendo ricorso all'"eterna ricorrenza" (14) .
  • Questa società è la società della futilità culturale, dell'arroganza, della smodata fiducia nella perfettibilità tecnica e della loro convinzione di poter salvare l'uomo dalla morte (15) .
  • Gli intervistati parlano della loro rivista elettronica "C-theory", esaltandone le potenzialità comunicative. Hanno pubblicato storie raccolte a San Francisco e riflessioni sugli scenari di fine secolo (16) .
  • Per definire il loro lavoro gli intervistati parlano di "controcultura" e "guerriglia high-tech" (17) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Parlando di globalizzazione e virtualità, lei ha affermato che la gente viene utilizzata dalla tecnologia, e non viceversa. Questo vuol dire che le ottimistiche aspettative poste alla grande possibilità di libertà derivante dal progresso tecnologico verranno frustrate?

    Risposta ( Signora Kroker )
    Gli anni '90 hanno visto questa fortissima ondata di entusiasmo "tecno", che noi chiamiamo tecnoutopismo, che inonda il mondo. Esso pretende che la tecnologia sia equivalente alla libertà umana. Per quanto mi concerne, mi ricordo sempre di Marshall McLuhan, il quale amava dire: "Cosa direte alla gente quando insiste ad infilare la propria testa nei ronzanti denti invisibili della sega a motore della tecnologia, chiamando il tutto libertà?". Io penso che sia veramente salutare pensare alla tecnologia in modo ottimistico, come se contenesse possibilità di libertà, ma anche insistere affinché sia pensata nei termini della sua relazione alla giustizia sociale e alla società attuale. Credo, inoltre, che sia molto importante diventare coscienti della tecnologia, per poterla criticarla ed, infine, utilizzarla. Se si riesce in questo, la critica seguirà sempre.

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    Domanda 2
    Avete l'impressione che anche i telelavoratori vengano utilizzati dai loro PC? Li vedete come schiavi della tecnologia?

    Risposta ( Signora Kroker )
    Molto vicini alla schiavitù, a causa della politica di controllo. Chi lavora nelle prenotazioni delle linee aeree, per esempio, viene controllato continuamente, 24 ore al giorno durante il ciclo di lavoro, perfino se usa il bagno; viene fermato se trascorre più di due minuti lontano dalla propria scrivania. Pensate che, nella Silicon Valley, stanno sviluppando molte nuove tecniche di puntamento con gli occhi. Esse vengono utilizzate, attualmente, dai piloti degli aerei da caccia per controllare lo schermo, in modo che non sia necessario avere le mani sui controlli. Si controllano semplicemente con il movimento degli occhi. Ebbene: si svolge una grande attività, ora, per sviluppare la tecnologia di puntamento, grazie alla quale gli impiegati d'ufficio controllano le azioni sullo schermo dei loro computer semplicemente con le azioni degli occhi, senza dover usare il mouse. Si pensi allo stress tremendo che il lavoratore subisce quando si è completamente legati allo schermo del computer otto ore al giorno! Si sono compiuti molti studi medici sulla quantità di stress sofferto dai telelavoratori. E' veramente una nuova forma di "carne cablata", è veramente sinistro. L'altro aspetto riguarda Xerox Parc, dove recentemente hanno, effettivamente, realizzato l'ufficio del futuro. L'ufficio del futuro consiste in una grandissima telecamera, perché se si lavorerà a casa, l'azienda vorrà sapere dove si sta lavorando e quando si sta lavorando; si dovrà avere una telecamera su di sé durante le otto ore di turno di lavoro.

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    Domanda 3
    Arthur, potrebbe introdurre la trilogia? Mi sembra che ci sia un'opera unita in se stessa: Data Trash, Spasm e Hacking the future. Qual è lo spessore filosofico che si nasconde dietro la trilogia?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Abbiamo scritto tre libri individualmente, collettivamente ed in modo collaborativo. Il primo era un libro chiamato Spasm, che tratta di un compositore di musica digitale, Steve Gibson. E' stato scritto, in verità, per comprendere la tecnologia digitale dalla prospettive dell'arte. Il libro parla direttamente ad una serie di artisti, sia di fotografia, sia ad artisti di una specie di "crash perfomance". E' stato prodotto con un disco CD, chiamato anche Spasm. Questo libro esamina la cultura, l'arte e la filosofia delle tecnologie digitali qualora se ne parli come di una possibilità utopica. Se Spasm può essere descritto come un libro che rappresenta una prospettiva ottimistica dell'apocalisse digitale, Data Trash rappresenta una sorta di prospettiva apocalittica dell'apocalisse digitale. E' il rovescio di Spasm, perché è un libro che indaga sulle possibilità nella tecnologia digitale, poiché essa sta per essere realizzata, oggi, sulla base di una nuova convergenza di forze sociali davvero potenti: la classe virtuale. Data Trash è un esame, da un punto di vista molto politico, delle politiche culturali ed economiche della classe virtuale. Il libro che fa da mediatore tra i due è il terzo libro, che si intitola Hacking the Future. Hacking the Future, che Marilouise ed io abbiamo scritto insieme, consiste, nella maggior parte, di brevi racconti. Abbiamo semplicemente viaggiato intorno al mondo e raccolto storie dalla gente su chi è sconfitto nel confronto con le nuove tecnologie e su quali siano le conseguenze personali dell'esperienza che si vive di queste tecnologie. Abbiamo lavorato molto in California. Storie come Slash and Burn, dove una meta-donna, che ha dei bellissimi capelli castani in stile californiano... Aveva ali di arcangelo tatuate sulla propria schiena; quando si è alzata aveva delle cicatrici lunghe e sottili lungo le braccia e le gambe. Le abbiamo domandato cosa fossero, e ci ha detto: "E' una nuova pratica in California, che sto seguendo. Si chiama Slash and Burn. Nel Slash and Burn ci si versa della benzina addosso. Ci si tagliano le braccia e le gambe o qualsiasi parte della carne, e poi ci si versa della benzina sopra, e poi si dà fuoco, ma non si lascia bruciare troppo a lungo, perché non....". Non si tratta di sadomasochismo. Quello che la donna vuol fare, è spegnere le fiamme, e poi sentire, come diceva, il lungo e lento piacere del processo di guarigione. Ci ha colpito di questa storia, che contiene elementi di phatos, autenticità e sofferenza, il fatto che questa donna era diventata autistica; semplicemente, non riusciva ad avere percezioni, ed era diventata intorpidita, forse a causa di una sorta di autoprotezione dalla società tecnologica. Il suo nome è Denise, ed è un'artista di giorno e una ballerina di notte. Penso che questa donna rappresenti realmente una metafora della civilizzazione occidentale, perché credo che l'intera cultura si sia intorpidita a causa dell'autoprotezione a causa del sovraccarico di informazioni e di dati.

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    Domanda 4
    Sembra a me e a tutti noi che siete molto critici verso questo sviluppo tecnologico. Si tratta di pessimismo, di una visione desolata, oppure è semplicemente realismo, dal vostro punto di vista?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Mi ritengo un realista. Penso che essere un realista oggi significa pensare in termini opposti, così come fa la tecnologia. L'intera cultura oggi consiste in una tensione di opposti. Per quanto mi riguarda, penso sempre di essere un iperottimista per un senso, e contemporaneamente un iperpessimista. Sono un iperottimista perché penso che le tecnologie digitali contengano delle possibilità genuine di emancipazione umana e di nuove forme di comunicazione globale. McLuhan non aveva torto quando parlava della possibilità della tecnologia, se utilizzata correttamente, di far sorgere una nuova forma di "epifania". Contemporaneamente, l'esperienza effettiva di queste tecnologie nelle mani di società multinazionali veramente potenti, riduce la tecnologia a forme di degenerazione umana. E' sufficiente andare a vedere molte delle fabbriche di microprocessori lungo la costa della California, dove ci sono lavoratori immigrati, della maggior parte donne, che lavorano in condizioni veramente simili alla schiavitù. Questa non è tecnologia intesa come emancipazione. Così, per quanto mi riguarda, direi che sono un realista politico e sono interessato non a prospettive tecno-utopiche, ma ad una prospettiva molto tradizionale di pensare alla tecnologia in riferimento alle possibilità di giustizia sociale.

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    Domanda 5
    Lei definisce la realtà virtuale un sogno di fascismo liberale, o almeno così è stato scritto da qualcuno, e questo differenzia questo tipo di fascismo dal retrofascismo. Ci potrebbe spiegare meglio?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Penso che le due tendenze politiche dominanti nel mondo siano ambedue forme di fascismo. Una la chiamerei un tipo di fascismo associato alla nuova forma di liberalismo: il neoliberalismo. Neoliberalismo è in effetti fascismo tradizionale, cioè pancapitalismo. Con il collasso del socialismo, il pancapitalismo avanza con sussiego nella fase storica del mondo e, dopo la caduta del muro di Berlino, non trova nel socialismo la sua prova storica tradizionale degli ultimi cinquant'anni, e affronta finalmente il suo alter ego, che è il fascismo. Tutte queste culture imperiali occidentali si stanno ritirando in culture in cui esiste questo tremendo desiderio e volontà di purezza. E inventano diverse forme di espressione politica. Impongono stati di disciplina molto rigida, impongono legislazioni anti-immigrazione, per arrivare ad una forma di stato bunker; questo è vero sia per l'Italia che per la Francia, e certamente per il Canada e gli Stati Uniti: è un movimento globale. Lo Stato stesso si divide in una classe dominante virtuale o una nuova guida tecnologica da una parte, che prende il bottino del gioco, e dall'altra parte, si vede la crescente massa di corpi e carne in eccesso. Questo è per me quello che chiamerei fascismo virtuale o liberale. L'altro tipo di fascismo è ugualmente sinistro, ed è in un certo senso il mero doppio. E' come un movimento convergente. E' retrofascismo. Il retrofascismo è, per esempio, il movimento di Le Pen in Francia e il Fronte Nazionale in Francia, PRO negli Stati Uniti, movimenti uguali in Canada o in Bosnia. Voglio dire: il retrofascismo è come un fascismo molto tradizionale e generalmente proviene da questa formula: se si combina un senso nazionale di umiliazione alla depressione economica, allora, le popolazioni, si possono realmente muovere contro capri espiatori indeboliti. Se si è single, negro, madre assistita, si è il capro espiatorio per tutti i problemi della società stessa. Nel paese da cui provengo, il Canada, soprattutto i gruppi di immigranti sono diventati capri espiatori, e vengono accusati di esigere troppo dallo stato sociale. Ebbene, queste sono forme tradizionali di retrofascismo.

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    Domanda 6
    Cosa sembra essere più affascinante nel complesso dei nuovi media e come pensa che comunicheremo in futuro?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Quello che ho notato nel processo di globalizzazione dei media, è che c'è una tendenza ad immaginare il mondo ma a non comprenderne nulla. Il pensatore francese Jean Baudrillard ha ragione, quando afferma che possediamo forme di comunicazione imponenti. Abbiamo un vero sovraccarico di informazioni. Ma, nello stesso tempo, in un modo esatto ed eguale, abbiamo una grande diminuzione di significato umano; abbiamo sistemi di comunicazione di massa, e, allo stesso tempo, siamo di fronte ad una vera degenerazione di significato umano. Per me c'è stata una degenerazione non semplicemente del linguaggio, ma una degenerazione delle prospettive umane. In molti modi, credo che la nostra cultura sia diventata profondamente autistica. Forse per autoprotezione, ma forse siamo quasi entrati anche in una nuova fase di degenerazione sociale.

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    Domanda 7
    Se questa è la situazione della società di informazione, è meglio rimanerne fuori?

    Risposta ( Sig.ra Kroker )
    Penso che ci siano molti gruppi liberatori sulla rete. Per esempio, noi pubblichiamo una rivista chiamata "C-Theory". Avremo molto presto una versione italiana di "C-Theory", che sarà assolutamente meravigliosa. Con la rivista elettronica abbiamo incontrato gente di tutto il mondo. La rivista esce in 120 paesi, abbiamo un milione di contatti all'anno e pubblichiamo articoli da tutto il mondo. Non sono solo basati sul Nordamerica. Ciò è così meraviglioso! L'aspetto positivo della tecnologia sta nel fatto che la rete rimane guidata dagli utenti, e non dai consumatori, come succede per tanti altri media.

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    Domanda 8
    Voi dite che i computer non posseggono memoria perché non contengono un giudizio politico ed estetico. Cosa possiamo fare con i computer? Come possiamo utilizzarli al meglio?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Abbiamo affermato ciò confrontando cosa può accadere nella memoria di un linguaggio di computer rispetto alla memoria umana. La gente sminuisce sempre la nozione della memoria umana. Noi non pensiamo che sia vero perché crediamo che la memoria umana sia diventata ipertesto molto prima che gli sviluppatori di software producessero l'ipertesto. La memoria umana possiede quello che la memoria di computer non possiede: essa non è solo e semplicemente la messa insieme di fatti, ma consiste anche nel dimenticare informazioni, e nel far fluttuare i fatti nel proprio ricordo immaginario, che rappresenta la realtà del proprio passato. In questo modo, l'effettiva nozione della memoria di computer, rappresenta una reale degenerazione delle possibilità della memoria. Tuttavia, non voglio dire che la tecnologia digitale non contenga possibilità realmente interessanti per analizzare la nozione della memoria. Potremmo usare la nuova tecnologia per creare un passato fatto di "ricombinazioni" di fatti e storie costruite allo stesso modo, in cui, per esempio, applicare alla narrazione la nozione di montaggio, di ordinamento e di intreccio del futuro con il passato, e della creazione di nuove forme di narrativa. I media lo fanno continuamente. Queste nuove tecniche di memoria del computer sono assimilabili a quello che viene chiamato il "newcast", che troviamo in qualsiasi spettacolo televisivo.

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    Domanda 9
    Oggi ci rendiamo conto che la televisione ha creato una forma dominante di consapevolezza, e che la gente sembra essere controllata da un tipo di televisione che non li fa pensare. Pensa che succederà lo stessa cosa utilizzando i computer? Oppure, il computer è una forma di medium interattivo che permette una partecipazione maggiore da parte dell'utente?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Ogni tecnologia contiene diverse possibilità. Quindi, penso che se la tecnologia venisse lasciata da sola, tenderebbe ad imporre i propri imperativi; e uno degli imperativi della tecnologia è quello di preferire che gli esseri umani non esercitino il loro potere di volontà. Ma se si pensa alla televisione, non penso che essa crei necessariamente popolazioni non pensanti. E' sicuramente vero che questo succede. Ma molte persone della generazione digitale che io conosco, diventano molto consapevoli, riuscendo forse a tenere in memoria 50 linee di una storia contemporaneamente, condurre conversazioni in cui si utilizzano icone televisive come punti autoreferenziali, e presentando alla sfida della TV la controsfida di essere più veloci della TV, e forse, in qualche modo, più astuti. Con i nuovi membri di quella che chiameremmo la generazione digitale, succede la stessa cosa. Il mio nipotino di sette anni è veramente brillante. Mi sono seduto con lui recentemente. Ero sbalordito dalla sua velocità completamente prospettica. Faceva esattamente quello che diceva Marshall McLuhan: era più leggero di un astronauta ma enormemente più veloce degli astronauti, nei termini della sua abilità prospettica di andare attraverso il computer. Io l'ho invitato ad andare più piano, perché non riuscivo a seguirlo. E si sente la tremenda accelerazione, il movimento che ha nel suo corpo. A quel punto, si è aperto un grande abisso, e sono rimasto colpito: accanto a me c'era un nuovo membro della generazione digitale, e avvertivo una forma di differenza culturale, e, forse, in qualche modo, biologica. Ho molta fiducia nella nuova generazione.

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    Domanda 10
    Assistendo ad un vostro spettacolo, ho avuto l'impressione che tutto questo trasformi la gente in mutanti.

    Risposta ( Sig.ra Kroker )
    Penso che siamo tutti mutanti. Penso che sia l'unico modo in cui la specie si svilupperà e cambierà negli anni. In una parte del nostro discorso abbiamo parlato di diversi tipi di mutazione, come la riconfigurazione del cervello, che è certamente avvenuta con la nuova generazione digitale. Noi diciamo di essere la gente del terzo millennio. E parliamo degli adolescenti che hanno un modo digitale di pensare che è molto diverso da noi, cervelli della metà del Ventesimo secolo, che abbiamo essenzialmente una prospettiva postmoderna. Poi, segue la generazione X, ma la nuova generazione è certamente digitale. Abbiamo anche parlato di argomenti di sessualità, e di transessuali come Toni Denise, che era un uomo ed ora è una donna. Abbiamo parlato di lei in quanto capace di colonizzare il corpo femminile vivendo con una mente maschile, e anche di molti altri argomenti. Forse anche Arthur vorrebbe dire qualcosa in proposito.

    ( Arthur Kroker )
    In definitiva, Toni Denise ci da' l'illusione di un maschio: questa è la parte importante della sua personalità. Abbiamo incontrato Toni Denise in un bar a Tallahassee, in Florida, dove cantava in playback, e tutte le macchine si ruppero e si fermarono e lei continuò. Noi pensammo che avesse un profondo intuito e che giocasse con il pubblico come il sistema nervoso centrale. Così, l'abbiamo conosciuta e le abbiamo parlato. Abbiamo saputo che aveva ricostruito chirurgicamente il suo corpo, dal naso in giù; non stava scherzando: dal naso, alla punta dei piedi, aveva cambiato, trasformato il suo corpo maschile in un corpo femminile. Ma trovammo interessante che lei conservava veramente e intenzionalmente una mente, realmente maschile, e dava il senso della mente maschile che colonizza in modo quasi predatorio il corpo femminile. Era interessata ad utilizzare la consapevolezza maschile per abbordare gli uomini, e cose del genere. Per noi era un caso simile ad un tipo di mutante. Sono del tutto critico verso la nozione di mutanti, e sarei d'accordo con Marilouise che la mutazione sia stata il modo con cui la specie umana si è sempre sviluppata; Toni era una mutazione interessante. Lei è una mutante perché è un vero spostamento di sesso. Lei è il primo membro di quello che chiameremmo il terzo sesso, una forma di ultimo sesso: né maschio, né femmina, ma qualcosa, nello spazio, tra i due. Questo è molto interessante per noi. Questi sono segnali salutari. Ma, d'altronde, si verificano anche quelle che io chiamerei tipi di mutazione più sinistre. Si va in laboratori tecnologici come a Kenmore Square a Boston, o nella Silicon Valley, dove le società di biotecnologia stanno realmente allevando una nuova specie umana. Ci sono delle società a Boston che stanno sviluppando carne sintetica. Se si avrà l'intelligenza artificiale e forme di vita robotica nel mondo, allora sarà necessario avere la carne sintetica. Stanno allevando, e sta per essere immessa sul mercato, una forma di scintillante, nuova, carne sintetica. Stanno anche sviluppando nuove forme di capacità visiva ricombinante, che non è capacità visiva umana e non ha una normale visione oculare, ma una capacità visiva virtuale. Stanno, quindi, allevando, nei laboratori biotecnologici, un nuovo successore alla specie umana. In un libro come Data Trash, il tema fondamentale sembra superficialmente essere un tema sul confronto di classi, ma prevale la riflessione sul senso nietzschiano che tutta la tecnologia riguarda l'indebolimento della carne umana. Alla fine del Ventesimo secolo, noi non viviamo neanche più in una società tecnologica, ma in una società dominata da quello che chiamiamo la volontà alla virtualità. Il mondo della virtualità significa l'estrazione, dalla specie umana, dell'energia e della forma di vita, e la sostituzione potenziale della specie umana con una nuova forma di vita, una forma di vita androide. E tutti si prendono gioco di questo e non pensano che sia vero, ma per noi questa nascita di una forma di vita o di queste nuove forme tecnologiche, come la specie virtuale, sono probabili successori della specie umana. E' questo che rende i direttori aziendali di queste multinazionali tecnologiche doppiamente sinistri. Loro predicano su una croce virtuale, ma d'altra parte sono collaborazionisti contro la specie umana. Stanno allegramente portando la storia e l'antropologia del corpo umano ad una nuova specie telematica, con assoluta noncuranza. Non comprendono realmente che nella storia delle forme di vita essi siano una classe di forma transitoria.

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    Domanda 11
    Come ne usciamo da tutti questi pericoli? E su cosa possiamo basare il nostro ottimismo?

    Risposta ( Sig.ra Kroker )
    Per poter basare il nostro ottimismo su qualcosa, penso che dobbiamo meditare a fondo sulle questioni. Per esempio, la questione etica relativa ai laboratori biotecnologici che allevano maiali per utilizzare i loro organi per gli esseri umani. Questa è una questione di cui, la maggior parte della gente, dovrebbe veramente venire a conoscenza, e alle cui implicazioni dovrebbe pensare. Abbiamo il diritto, come esseri umani di utilizzare gli animali, i cuori degli animali? In effetti, attualmente, stanno utilizzando i fegati, e sostituiscono il fegato all'esterno dei corpi. Ci sono degli individui con gravi disfunzioni del fegato. Alla fine, con la biotecnologia, sarà possibile impiantare certi enzimi in questi maiali che vengono allevati nei laboratori biotecnologici, e sarà possibile trapiantare effettivamente il fegato di maiale in un essere umano. Nessuno parla mai del maiale e se il maiale sia d'accordo.

    ( Arthur Kroker )
    Analogamente a quanto detto da Mary, abbiamo una teoria dei diritti ridotta, che è stata accettata quasi da tutti, secondo la quale, se non si è una forma di vita umana, non si posseggono diritti. Se sei un albero, una pietra o un animale, semplicemente, non hai diritti. E' una forma di cecità etica nella coscienza occidentale, molto conveniente. Sono, quindi, d'accordo con Marilouise che il punto di partenza della resistenza è la pratica di meditare profondamente sulla tecnologia in modi molto classici e tradizionali. Ci porta a pensare alla possibilità che la tecnologia sia profondamente nichilista. Seguendo questa idea, Laurie Anderson parla della velocità dell'oscurità. Ciò è profondamente evocativo, perché la tecnologia ha a che fare con la velocità dell'oscurità. E' questo strano tipo di miscuglio di movimento ad un ritmo fantasticamente accelerato, ma contemporaneamente di lento suicidio. E' la storia del rallentamento della specie umana verso forme molto più primitive di barbarie, il tutto all'interno di un'atmosfera scintillante dell'alta tecnologia. E' curioso e contraddittorio, è una storia della condizione umana.

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    Domanda 12
    Ho visto un robot con un bebè dentro il suo ventre. Cosa significa?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Per noi è un robot incinta. Era la copertina che abbiamo utilizzato per Hacking the Future. E' una sorta di doppia storia, perché è una figura di un robot, un corpo di robot femminile che ha un bebè nella cupoletta trasparente, ma il bebè ha una forma di vita. Per noi significava una doppia riflessione. La nostra riflessione è: perché i robot non possono avere dei bebè e perché non possono anche avere delle forme genuine di desiderio, reciprocità e intimità verso il bebè umano? Siamo stati anche guidati dalla consapevolezza del pittore, perché il pittore che ha dipinto questo quadro era una donna. Le dissi: "Perché non hai fatto questo bebè come una meravigliosa piccola creatura androide? Sarebbe anche stato bello". Lei era completamente scioccata. Disse: "Potevo disegnare il robot, e per me andava tutto bene; ma non potrei mai toccare la sacralità della prima infanzia". E' questo tipo di curioso miscuglio di nostalgia umana per la forma di vita umana, e nello stesso tempo anche questo punto d'incontro tra la consapevolezza androide e la consapevolezza umana nella forma del bebè nella cupoletta.

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    Domanda 13
    In Data Trash, voi definite il tipo di tecnocrati quali profeti di una nuova forma di civilizzazione, ma virtualizzazione molto fredda. E avete detto che questi ultimi non deterranno il potere, ma verranno mandati via dalla rivoluzione, così come tanta altra gente, la minoranza della gente. Perché dite questo? I tecnocrati sono come quelli della rivista Wired? A chi vi riferite, esattamente?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Parlando di tecnocrati, intendo sottolineare che la classe virtuale si divide in due gruppi molto differenti. Da una parte la classe dei tecnocrati è composta dai capitalisti molto vecchi delle società di comunicazione e di molte altre società che vanno su Internet, proprio perché vogliono realizzare il maggior profitto possibile. Oggi su Internet è presente un tipo di capitalismo darwinista, primitivo, che opera con slogan come: "Vieni nel cyberspazio e verrai frantumato", oppure: "E' completamente inevitabile, non c'è nulla che puoi fare, quindi levati di mezzo". D'altra parte, la classe dei capitalisti all'antica, da sola, non riesce ad evocare la necessaria visione futurista, l'eccitazione necessaria per ottenere una vasta accettazione popolare di Internet. Hanno bisogno di idealisti messianici che operino con assoluta autenticità. Credono realmente in quello che dicono, come Negroponte ed altri, che forniscono il tipo di eccitazione necessaria per far muovere Internet. Ma appena si riesce a far avanzare Internet, appena diventa un'attrazione così seducente... Recentemente, una donna, in Gran Bretagna, ci ha raccontato che sua madre aveva telefonato a sua figlia dicendole: "Dove posso comprare un Internet? Voglio regalare a tua sorella un Internet per Natale. Sono andata da Toys'R'Us, ma non avevano nessun Internet sugli scaffali. Dove posso prendere un Internet?" Tutto ciò è molto strano. Questa follia per Internet ha invaso completamente il mondo. Ma appena si riesce ad avere abbastanza gente su Internet, e abbastanza gente collegata come veri consumatori, allora, la politica, il duro conto del "consolidamento", viene presentato. Sta succedendo negli Stati Uniti e certamente nell'Europa Occidentale in questo momento. Presentare il conto vuol dire, come ama dire la rivista Wired: Internet non sta per idealismo messianico, non sta per tecnofuturismo; Internet è un business, e il business deve prendere dei soldi; e così, levate di mezzo questi idealisti hippie stile anni Sessanta, con tutte le loro sensibilità New Age circa le possibilità della tecnologia, e torniamo agli affari per fare soldi. Questo è uno dei temi che abbiamo sviluppato. Perfino i tecnofuturisti girano, ora, con i loro rapporti da consulenti a conferenze d'affari, e non pretendono neanche più che ci sia alcuna aspirazione futurista in Internet. Dicono: "Ebbene: Internet significa fare soldi e fare profitti, ed ecco il nuovo pacchetto che sto pubblicizzando, che ci aiuterà a dare forma alla popolazione o a mettere il "gancio cyber" alla popolazione con un maggior margine di profitto". Per quanto mi riguarda, il cinismo è così passivo e così insensibile in questa classe, che è diventato la loro coscienza popolare, e non lo nascondono. Hanno una coscienza assolutamente cinica, e in effetti se ne compiacciono. Ne sono trionfalmente compiaciuti perché rappresentano realmente la classe dominante.

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    Domanda 14
    Nella vostra performance vi era l'idea che il doppio zero dell'ultimo anno del secolo manderà i computer indietro, torneranno indietro di un secolo e non riusciranno a fare niente. Si tratta di una metafora della fine del millennio, oppure, era soltanto una sorta di scherzo tecnologico?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Tutt'e due le cose. Come amano dire i consulenti di computer: si fanno soldi dicendo delle cose. Peter De Jager , in un telegiornale NBC ha detto: "E' grande, è inevitabile. E' inevitabile e non possiamo fare niente". Un valore a cui non credo. Perché, mentre stiamo parlando c'è probabilmente un giovane hacker di computer che sta risolvendo il problema abbastanza in fretta. Per noi è una metafora della nostra civilizzazione; come il computer va in ripetizione e rimbalza indietro dall'anno 2000 all'anno 1900 perché non riesce a riconoscere un numero di quattro cifre e rappresenta un numero di due cifre, tutta la cultura di oggi è una cultura di rifacimento, come il rifacimento dei sigari, rifacimento dell'amore, rifacimento del sesso e rifacimento delle immagini. Rifacimento della politica, certamente. Solo rifacimento di tutto. Quello che Nietzshe chiamava ciclo di eterna ricorrenza esercita, credo, quasi una stretta mortale sulla cultura occidentale, e non viene permessa la creazione di niente di nuovo. Niente di nuovo viene autorizzato ad "esplodere" in avanti. Le cose vengono forzate indietro in questo atteggiamento di attesa, che credo sia assolutamente soffocante, in particolare per molti giovani. Alla gente viene negata la possibilità della creazione di nuovi futuri umani in favore di una specie di civilizzazione da remake, da ritiro.

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    Domanda 15
    Se poteste fare finta di essere nell'anno 2200, e guardare indietro a questo periodo, come considerereste questa cultura? Quale tipo di periodo, però allargato, stiamo attraversando?

    Risposta ( Sig.ra Kroker )
    Penso che un aspetto di questo problema sia il divario economico maggiore, mai raggiunto prima, all'interno della popolazione. Esiste una classe realmente virtuale, e una classe dell'eccedenza; ci sono pochissime persone in mezzo a queste due classi. Per quanto riguarda la rete, il 40 per cento della gente è in California; solo il 10 per cento della gente che vive sulla rete vive in Nordamerica. Non conosco le statistiche in Europa, ma non c'è molta gente che usa la rete; eppure, l'eccitazione tecnologica è forte. Penso, quindi, che quando la gente guarderà indietro a questa era penserà: "Sì, pensavano di essere, realmente, tecnologicamente fantastici. Sapevano tutto quello che succedeva, ma in verità non sapevano un gran che di niente".

    ( Arthur Kroker )
    Posso, forse, aggiungere una cosa. Il 1990 potrebbe marcare l'era in cui la civilizzazione ipermoderna e tecnologica dell'occidente compì una completa ed istantanea svolta indietro al medievalismo, e il medievalismo è nell'aria. E' la nozione delle comunità rifugiata nei bunker, dove negli Stati Uniti, la gente cerca di salvarsi, rifugiandosi in castelli medievali, da una situazione pubblica realmente minacciosa. O le varie e maligne crociate contro le nuove minacce islamiche, o la creazione di un'intera classe senza diritto di cittadinanza di contadini tecnologici simboleggiati, in Gran Bretagna, dai nuovi movimenti nomadi. Vestono, effettivamente, come contadini medievali, con le loro belle scarpe arricciate e cappelli di paglia, e sono carovane di nomadi anarchici che attraversano la Gran Bretagna. Li abbiamo visti l'estate scorsa. Direi, quindi, che viviamo in un'era simultaneamente ipermoderna ma anche ipermedievale. Vorrei aggiungere un'altra cosa: penso che gli anni '90, se guardo indietro, sono anni marcati da una forma di fantastica futilità culturale. C'è arroganza nell'aria, vera arroganza, nel senso dell'antica Grecia. Credo che la perfettibilità tecnica sia dietro l'angolo, e che la scienza e la tecnologia possano fare finalmente quello che abbiamo sempre voluto che facessero: che ci possano salvare dalla nostra morte. Non ci salveranno dalla nostra morte perché, alla fine, siamo tutti nati per affrontare la morte di una vita, che è la nostra. Penso che questa nascente soddisfazione provocherà delle tremende forme amare di reazione e risentimento, e richiesta di capri espiatori, che marcheranno l'inizio del meraviglioso Ventunesimo secolo.

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    Domanda 16
    Potete dire qualcosa a proposito di questa rivista elettronica "C-Theory"?

    Risposta ( Sig.ra Kroker )
    Per quindici anni abbiamo pubblicato una rivista stampata chiamata "Canadian Journal of Political and Social Theory"; poi, circa quattro anni fa, abbiamo deciso di occuparci dell'elettronica, perché volevamo andare oltre i confini del Canada e degli Stati Uniti. A causa delle tariffe postali non era possibile andare oltre. Così, decidemmo di fondare una rivista elettronica. In questo momento appare in due formati. Una versione ASCII, con una lista di indirizzi, che esce una volta a settimana: scriviamo recensioni di libri, articoli e molte interviste. Cerchiamo di mediare tra l'Europa e gli Stati uniti. Abbiamo molte interviste con persone come Jean Baudrillard e Paul Virilio, e altre persone in Europa. In tal modo è eccellente, perché esce in 120 Paesi. Abbiamo anche un sito Web a San Francisco, realizzato per noi da un volontario, Carl Steadman, che lavora per "Hotwired". In seguito avremo un sito Web in versione ASCII in Italia, e un sito multimediale in Svezia. Amiamo la rivista elettronica perché si può entrare in contatto giornalmente con tanta gente; molte volte, quando teniamo delle conferenze nei vari Paesi, penso che la gente si senta molto isolata partecipando da sola. In questo modo possono comunicare l'uno con l'altro, regolarmente, e capire cosa succede in altre culture immediatamente, invece che aspettare. Abbiamo scritto un articolo sull'elezione francese e l'abbiamo pubblicato un giorno dopo l'elezione. Non c'era bisogno di aspettare che esistesse in forma stampata sei mesi dopo.

    ( Arthur Kroker )
    Aggiungerei a questo solo che "C-Theory" rappresenta quello che Internet è effettivamente diventato, perché non penso che Internet sia più solo uno strumento tecnico di comunicazione. Penso che abbiamo superato tale fase. Internet è stato contaminato da vita umana, dall'intellettualità. "C-Theory" annovera, tra i propri scrittori e lettori, gli ingegneri mnemonici più brillanti e progrediti di Silicon Valley. Molti ingegneri di Silicon Valley e degli impianti di ingegneria di Cheever City, di cui non si penserebbe mai che leggano riviste teoriche e che pensino a questioni culturali, in effetti, risultano avere delle domande veramente profonde da porre. Ci sono molti poeti di rete che escono dai nuovi circoli poetici a San Francisco. Molta gente negli istituti di ricerca in Europa, da Karlsruhe alla Svezia, all'Italia, alla Bosnia, vi partecipa. Contemporaneamente, c'è molta gente giovane senza diritti civili, che non ha alcun accesso alle istituzioni ufficiali, ma che riesce ad ottenerlo attraverso le reti libere o in altro modo, che contribuiscono e scrivono e anche leggono C-Theory. I lettori giornalieri sono decine di migliaia. Siamo andati a San Francisco non molto tempo fa, e mentre eravamo lì, abbiamo deciso di fare un progetto di scrittura chiamato "Trenta giorni in Cybercity"; ci siamo seduti, e abbiamo scritto dieci storie sui differenti aspetti della vita nella sacra sala. Siamo andati a San Francisco perché sembrava essere il centro iconico della tecnologia. Alcune delle storie sono interviste con questi ingegneri della memoria, davvero stupendi, che vivono, ogni giorno, letteralmente proiettati cinquant'anni nel futuro. Stanno progettando qualcosa di simile ad un linguaggio di trasmissione digitale e di "espianti", di come i mutanti sopravvissuti alla specie umana saranno capaci di scappare dal pianeta Terra ed iniziare ad emigrare, sicuri, verso altri pianeti, nel profondo spazio. E quando si parla con loro, questa gente è veramente meravigliosa perché sono brillanti in modo delirante. Contemporaneamente, posseggono una profonda consapevolezza ecologica, e vogliono semplicemente salvare la specie umana. Quindi, abbiamo scritto storie di questo genere. Abbiamo scritto storie sui veri perdenti, la classe superflua al centro di questa scintillante cornucopia di tecnologia a San Francisco. Abbiamo scritto una canzone, una vera canzone che era anche una storia chiamata "Singing the Blues" (cantando il Blues) a Cybercity, su questo Cyberpaese; gruppi Blues che cantano nelle strade di San Francisco, come "I Left my Heart in Georgia", e che avevano un sentimento di antico lamento greco cantato nelle ombre ravvicinate della città di San Francisco. O altre storie sulle nuove forme di comunità nomadi che esistono a San Francisco, e che vivono ai margini delle città e nelle aree del molo; forme di comunità nomadi, impoverite, che sono state sbattute nel silenzio dalla sensibilità di una tecnocultura scintillante. Contemporaneamente, questo è accompagnato dalla fantastica energia, accelerazione e spinta verso il futuro, quello che Hegel chiamò lo "stato omogeneo universale", che è, in effetti, San Francisco. Quando eravamo nella città abbiamo notato anche questi due tipi di corpo di cui abbiamo parlato. Da una parte, c'è questa carne realmente stressata dei tecnocorpi accelerati di uomini e donne che saltano giù dai loro treni alle 6.30 del mattino al binario 39, si buttano nella città, lavorano duro e tornano di sera di corsa ai sobborghi. Oppure, se si rimane nella città e si cammina per le strade, è veramente strano, perché quasi tutti i palazzi hanno questi club della salute con grandi vetrine di vetro specchiato, e la gente vi guarda all'interno, e non parla con gli altri; le persone guardano fuori dalla vetrina e corrono sulle macchine da jogging, tenendo il ritmo veloce, come tecnocarne stressata che deve essere tenuta ad un ritmo ferreo. Oppure, uomini d'affari che arrivano con i telefoni cellulari in mano, abbaiando ordini ai loro dipendenti,

    ( Sig.ra Kroker )
    Vorrei aggiungere qualcosa. Penso che a "C-Theory" sia consentito di privilegiare i testi, cosa assolutamente meravigliosa, perché ci sono poche persone nelle librerie che comprano libri. Molto del lavoro sulla rete è multimedialità, a volte molto interessante, ma altre volte non molto più interessante che andare al Bancomat. Per questo trovo che i testi e le opere sulla rete abbiano molto successo.

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    Domanda 17
    Come considerate il vostro lavoro in genere: cultura tecnologica, oppure, controcultura tecnologica?

    Risposta ( Arthur Kroker )
    Questa mattina, un ingegnere audio e compositore molto bravo, ci ha descritto come guerriglieri high-tech. Abbiamo detto che ci sembra abbastanza preciso. Il nostro lavoro non riguarda soltanto l'alta tecnologia, è alta tecnologia. Noi pensiamo sempre, come con Spasm, di lavorare ai margini. Con Louis Cohen abbiamo realizzato un remake del 99-year Phone Call. Siamo veramente ai margini, in quanto utilizziamo l'editoria digitale, tecniche e strategie, di cui abbiamo anche teorizzato il significato in termini di metafora; neanche di metafora, ma, direi, di itinerario della cultura in cui viviamo. E, contemporaneamente, è guerriglia perché siamo sicuramente una controcultura, perché poniamo delle questioni di giustizia e di etica, di una tecnocultura che vuole tacitare questa voce. Penso che questo sia abbastanza evidente.

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