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    Larry Irving

    Roma, 26/02/99
    Internet e il metodo americano
  • Il governo americano ha contribuito allo sviluppo e alla diffusione di Internet e delle nuove tecnologie dando agevolazioni e incentivi alle industrie e agli imprenditori (1) .
  • Negli Stati Uniti la creazione di siti istituzionali ha incrementato l’interesse del cittadino alla politica (2) .
  • La tecnologia nelle scuole e nelle comunità, anche nelle chiese, sono gli obiettivi del governo americano per diffondere l’uso della tecnologia (3) .
  • I programmi di alfabetizzazione delle scuole saranno controllati a livello locale e non federale. L'unica cosa che è stata fatta a livello federale è la "e-rate", ossia una sovvenzione per garantire che le scuole abbiano sconti all'acquisto di tecnologie (4) .
  • Il metodo americano di usare Internet è esportabile solo se adattato ai singoli contesti (5) .
  • L'obiettivo principale del governo americano per il futuro di Internet è quello di renderlo un'istituzione che favorisca i processi di democrazia (6)
  • L'aspetto negativo della tecnologia è il fatto di non conoscerla. Chi non la conosce è infatti tagliato fuori da gran parte del mondo del lavoro (7)
  • Le imprese americane sono state allertate da tempo sulla necessità di trovarsi preparate ad affrontare il problema del millennium bug (8)
  • Il common law su cui si basa il diritto americano è più flessibile del diritto civile europeo e consente una maggiore libertà dell'imprenditoria privata (9)




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Come pensa che il governo e le istituzioni negli Stati Uniti abbiano contribuito allo sviluppo e alla diffusione di Internet e delle nuove tecnologie?

    Risposta
    Penso che il governo abbia contribuito principalmente aprendo il mercato. Abbiamo fatto sì che le industrie, gli inventori e gli imprenditori fossero in grado di creare una nuova tecnologia, una nuova economia, un nuovo mondo in cui la gente vuole usare la tecnologia. Per lo più è stato grazie ai nostri sforzi nel campo della regolamentazione e non tanto perché il governo ha finanziato ricerche o interventi simili. Abbiamo anche cercato di usare queste tecnologie per migliorare i servizi pubblici, collegare le scuole, gli ospedali, le biblioteche, comprare cose necessarie allo Stato da persone che usano la tecnologia. Queste sono state le spinte, ma la vera spinta è venuta dalla creatività e dall'energia degli imprenditori e degli investitori.

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    Domanda 2
    L'aumento di siti istituzionali negli Stati Uniti ha risvegliato un maggior interesse della popolazione per la politica?

    Risposta
    Sì, assolutamente. Penso che tutti gli uomini politici d'America si siano fatti fotografare in una scuola con un bambino in braccio e un computer accanto. Penso anche che stiano guardando a cosa è avvenuto negli ospedali. Hanno anche molte più occasioni di avere contatti con i loro elettori attraverso questa tecnologia. Ma penso anche che la creazione di posti di lavoro, di ricchezza, l'energia di questo nuovo ambiente abbia acceso l'interesse dei membri del Congresso e dell'amministrazione. Questa rivoluzione ha già circa dieci anni ma è decollata decisamente con l'elezione di Bill Clinton e Al Gore che capiscono e amano questa tecnologia. E penso che le loro esperienze siano state imitate diffusamente all'interno del mondo politico e sempre più membri capiscono quanto questo sia importante per l'America e per il mondo.

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    Domanda 3
    Lei pensa che negli Stati Uniti ci siano discriminazioni sociali, legate al reddito o all'appartenenza etnica, tra gli utenti della Rete, e, se sì, come si potrebbero evitare?

    Risposta
    Non direi che ci sono discriminazioni, ma certo ci sono disparità. Negli Stati Uniti, se si è poveri, se si è anziani, se si vive in un ambiente rurale, se si è neri o ispanici si hanno meno probabilità di avere accesso a queste tecnologie e il governo sta lavorando molto per modificare questo stato di cose. Ma di fatto, con i lavori del futuro, le opportunità saranno legate alla conoscenza della tecnologia. Già fin d'ora se uno è nero o ispanico, ha il 50% in meno di probabilità rispetto ai bianchi di andare su Internet. E stiamo cominciando a cercare soluzioni a questa situazione. Una delle cose che cerchiamo di fare è introdurre la tecnologia nelle varie comunità. Nei centri delle comunità le biblioteche e in qualche caso le chiese stanno costruendo questi centri, in modo tale che le persone che non si possono permettere di avere gli strumenti tecnologici a casa possono andare a piedi o fare un breve tragitto in macchina per raggiungere i luoghi dove c'è la tecnologia. Stiamo anche introducendo sempre più la tecnologia nelle scuole, in modo tale che qualunque sia il livello di reddito delle famiglie, i bambini avranno modo di acquisire le competenze e le conoscenze in questi campi. Queste sono alcune delle cose che si possono fare ma sappiamo che dobbiamo fare di più e cerchiamo il modo di riuscirci.

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    Domanda 4
    Che tipi di programmi di alfabetizzazione informatica si stanno sostenendo per raggiungere un gran numero di persone negli Stati Uniti?

    Risposta
    I programmi di alfabetizzazione informatica più importanti sono naturalmente quelli per le scuole. Ma stiamo anche tentando di organizzare programmi di alfabetizzazione per adulti e di far sì che gli studenti che escono dai college abbiano delle conoscenze di informatica. Gran parte di questi programmi verrà realizzata al livello locale, non federale. L'unica cosa che abbiamo fatto a livello federale è quello che chiamiamo "e-rate", ossia una sovvenzione per assicurarci che le scuole degli Stati Uniti abbiano accesso alla tecnologia a prezzi scontati. Non vogliamo che gli studenti siano incapaci di usare Internet perché le loro scuole non possono permettersi che si colleghino e facciano ricerca online. La "e-rate" è andata molto bene. È uno dei fulcri della politica delle telecomunicazioni e dell'istruzione del Presidente. Il Presidente ha anche cercato di assicurarsi che ci siano computer i tutte le scuole, che le scuole siano collegate ad Internet, che gli insegnanti abbiano le competenze per istruire i loro alunni. E cerchiamo di assicurarci che ci siano incentivi per chi crea contenuti didattici. Pensiamo che se ci impegniamo su questi quattro fronti: i computer, i collegamenti, i contenuti e la formazione, potremo assicurarci che i nostri studenti saranno pronti per la sfida del XIX secolo.

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    Domanda 5
    Lei pensa che sia possibile esportare in Europa il metodo americano di usare Internet?

    Risposta
    Penso che sia possibile ma potrebbe non essere utile. Anche all'interno degli Stati Uniti sappiamo che ciò che vale per il New Mexico non è quello che vale per New York. Il Maine non ha le stesse risorse che ha la California. E quindi penso che sarebbe arrogante da parte nostra pensare che dobbiamo esportare qui i nostri metodi. Penso che dovremmo comunicare il nostro successo in modo tale che l'Italia e l'Europa possano prendere le loro decisioni. Siamo stati il Paese che ha avuto maggior successo nello sfruttare questa tecnologia, usandola per l'economia e per una crescita sociale. Ma qui l'economia, la cultura, la struttura della regolamentazione sono profondamente diverse. E dobbiamo assicurarci che la tecnologia sia solida e flessibile e che venga usata nel mercato nel modo in cui la gente vuole che venga usata, e non per imporre i valori americani e il sistema americano in altre parti del mondo. Noi vogliamo condividere l'entusiasmo e i successi, perché pensiamo che ci siano cose che si possono imparare per poi adattarle al contesto particolare.

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    Domanda 6
    Quali sono gli obiettivi futuri per Internet?

    Risposta
    Gli obiettivi principali sono quelli di renderlo un'istituzione che favorisca i processi di democrazia, di usarlo per mettere in collegamento ogni americano e poi ogni persona sulla Terra. Sappiamo che si creeranno milioni di posti di lavoro e si produrranno miliardi di dollari di ricchezza. Sappiamo che è lo strumento didattico più fenomenale che sia mai stato inventato. Permetterà a milioni di persone di ascoltare la Messa del Papa il giorno di Pasqua. Permetterà a milioni di persone di visitare Roma anche senza dover prendere un aereo o un treno o un pullman. Permetterà alle persone di capire meglio l'America. Noi pensiamo che se possiamo mettere le persone in collegamento, se è vero che un miliardo di persone sarà collegato su Internet entro l'anno prossimo, questo ci darà a tutti, in tutto il pianeta, più consapevolezza degli altri, più comprensione, più tolleranza, e magari ci renderà a tutti la vita un po' migliore.

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    Domanda 7
    Sappiamo che il commercio elettronico sta crescendo costantemente negli Stati Uniti. Ci può dire quali sono i pro e i contro?

    Risposta
    I pro sono che stiamo producendo ricchezza, creando posti di lavoro, siamo l'unico paese che non ha avuto grosse difficoltà in questo periodo di recessione globale. I contro sono che ci sono persone che fanno lavori che stanno cambiando. Ogni rivoluzione genera un periodo di incertezza. La realtà è che ci sono persone che sono impreparate e noi, in quanto governo, in quanto persone, dobbiamo far sì che le persone siano preparate e dar loro l'opportunità di prepararsi. Non tutti in America sono alfabetizzati dal punto di vista informatico, e capiamo il senso di estraneità e di perdita che provano. Ma globalmente questa rivoluzione ha giovato all'America e noi crediamo che gioverà alle altre parti del mondo. Non penso che ci siano molti contro, se si considera il futuro a lungo termine. Penso che ci siano dei dislivelli a breve termine che si verificheranno, ma quando si considerano i miracoli economici che sono avvenuti e al miracolo tecnologico che oggi tutti diamo per scontato, penso che sia stato un successo pieno e sono fiero di aver fatto parte di questo governo, che lo ha realizzato in America e sta collaborando per esportarlo in tutto il mondo.

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    Domanda 8
    Quali misure sono state prese dalle istituzioni americane per cercare di prevenire la minaccia del "millennium bug"?

    Risposta
    Stiamo facendo tutto il possibile per informare le compagnie che devono fare accuratissime ricerche per evitare che il "millennium bug", il cosiddetto problema Y2K, provochi danni enormi alla nostra economia. Abbiamo chiesto alle compagnie che forniscono energia, alle compagnie d'assicurazione, alle compagnie di trasporto di assicurarsi di fare tutto quanto è in loro potere. Le piccole società in Europa e negli Stati Uniti devono fare di più. Non solo devono assicurarsi che il loro sistema funzioni, ma anche che funzionino i sistemi delle persone con sui sono in affari, perché la verità è che la forza di questa catena sarà quella del suo anello più debole. E se si lavora in una economia globale, se il proprio paese ha preso provvedimenti riguardo al Y2K ma il paese con cui si lavora non lo ha fatto, o se la propria società ha preso provvedimenti ma le persone con cui si è in affari non hanno risolto i loro problemi, allora il primo gennaio si avranno seri problemi. Noi vogliamo evitare tutto questo. Saranno necessari istruzione e un'attenta e costante ricerca sui codici dei computer per evitare questo problema.

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    Domanda 9
    Che differenze ha notato nel corso delle sue frequenti visite in Italia fra la legislazione italiana e quella degli Stati Uniti, specialmente per quanto riguarda le nuove tecnologie?

    Risposta
    Una delle cose che ho notato è che, per quanto riguarda la regolamentazione, gli Stati Uniti hanno la common law. E in questo sistema le nostre compagnie sanno che se la legge non dice "no", significa "sì", e possono andare avanti e fare quello che vogliono. In Italia e in Europa c'è una tradizione di diritto civile. E in questa tradizione, se la legge non permette espressamente una cosa, significa che è proibita. Quindi c'è una situazione in cui le compagnie non possono prendere iniziative finché la legge non è passata. Non dico che un sistema sia giusto e uno sbagliato, ma ovviamente ci sono migliori condizioni per chi si vuole assumere dei rischi e per attività imprenditoriali in un sistema in cui non ci si deve procacciare l'approvazione regolamentare. Negli Stati Uniti dobbiamo lavorare all'interno della struttura, della cultura dei nostri partner e dei nostri alleati e cercare di trovare un modo per lavorare insieme per il bene comune delle due nazioni.

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