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    Nicholas Garnham

    Venezia, 17/03/1998
    Quali restano i limiti della grande rete informatica?
  • L'intervistato inizia offrendo una sua definizione di multimedia ed interattività (1) .
  • Per ciò che riguarda l'accesso democratico alle nuove tecnologie è storicamente impossibile pensare che esse possano essere a disposizione di tutti; tuttavia, è importante, politicamente, scegliere di sovvenzionare l'installazione dei computer e rendere alcuni servizi pubblici, poiché le difficoltà di accesso sono fondamentalmente economiche; in secondo luogo, far si che tutti acquisiscano abilità rispetto alle tecnologie digitali è una questione che riguarda il livello di istruzione delle persone (2) ;
  • se letta in questa chiave, anche la questione sul presunto aumento del grado di democrazia che attraverso le tecnologie delle comunicazione si avrebbe appare esagerata, poiché è sempre l'istruzione che conta, e non il mezzo in sé; inoltre, la percentuale dell'uso domestico di Internet è bassa rispetto a quello economico ed aziendale (3) .
  • Pertanto, appare spropositata la considerazione dei nuovi mezzi rispetto ai media tradizionali: anche negli Stati Uniti le reti televisive nazionali sono dominanti rispetto a quelle tematiche (4) .
  • Rispetto all'informazione sicuramente Internet offre maggiore disponibilità ad essa; tuttavia, poiché i costi sono elevati, la diffusione del mezzo dipende comunque dalla possibilità di accesso del potenziale utente in relazione alle sue possibilità economiche (5) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Vorremmo da Lei, per cominciare, una definizione di multimedia e di interattività.

    Risposta
    Esistono tre concetti diversi di multimedia. Il primo e il più semplice si riferisce ad un insieme composto di testo, immagini - sia ferme che in movimento -, ed audio; in base a questa definizione, naturalmente, anche il cinema e la televisione sono multimediali. La seconda definizione di multimedia si riferisce a un contenuto trasmesso su diversi tipi di rete, pertanto un contenuto multimediale è un contenuto trasmesso su una rete di computer, una rete di telecomunicazioni, o una rete televisiva. La terza definizione di multimedia è quella di un medium che combina le forme tradizionali di testo, film, e suono con varie forme di immagazzinamento e manipolazione dati su computer. La definizione di interattività è più semplice: una comunicazione interattiva è una comunicazione in cui il destinatario della comunicazione può mandare dei messaggi a chi dà origine alla comunicazione. Ci sono naturalmente diverse forme di interattività, dalla telefonata, dove i partecipanti alla comunicazione sono sullo stesso livello, ad altre, come, ad esempio, la maggioranza dei cosiddetti servizi di televisione interattiva, dove la quantità di informazione mandata al mittente è una frazione molto piccola di quella ricevuta. Una ulteriore definizione di interattività è legata all'interazione di utente ed interfaccia di computer. In altre parole, si interagisce con un programma, con una macchina, e il grado di interattività è proporzionale alla possibilità di manipolare l'informazione che si riceve.

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    Domanda 2
    E quali sono i problemi da affrontare se vogliamo offrire alle persone l'opportunità di usare la nuova tecnologia, le nuove reti, e i servizi ad essa associati?

    Risposta
    Per quanto riguarda l'accesso a nuove tecnologie penso che, da un punto di vista storico, è semplicemente utopico pensare che tutti avranno da subito la stessa possibilità di accedere alle nuove tecnologie. Questo non è mai successo con le tecnologie del passato, perché dovrebbe verificarsi con la tecnologia informatica? In ogni caso, ci sono tre tipi di uso ed accesso di cui ritengo si debba tenere conto; in primo luogo l'accesso alle reti, dove contano aspetti come la quantità di case o individui che hanno accesso alla rete telefonica, che sarà la base di molti nuovi servizi, o la quantità di gente che ha accesso ad un personal computer. Sappiamo che la diffusione di personal computer, almeno in Europa, è ancora ad un livello molto basso se paragonato a quella del telefono e ad un livello ancora più basso se paragonato alla disponibilità di televisioni. La questione diventa, quindi: intendiamo sovvenzionare, per ragioni di politica generale, l'acquisto e l'installazione di personal computer? La seconda questione riguarda il tipo e la quantità di contenuto a cui si ha accesso. Questa questione dipende da quantità di contenuti che sono controllati dalle leggi del mercato; in altre parole, da chi è in grado di pagarseli. Dobbiamo riconoscere il fatto che l'accesso alla maggior parte di beni e servizi nelle nostre economie è influenzato dal reddito; la gente non ha lo stesso grado di accesso a nulla nella nostra società. Perché dovremmo dare per scontato che debbano avere lo stesso grado di accesso alle informazioni, o, meglio, perché abbiamo bisogno di giustificare il fatto che non ce l'abbiano? Può darsi che una risposta a ciò possa essere il rendere alcuni servizi gratuiti oppure sovvenzionarli pubblicamente. La terza questione, e quella che viene maggiormente trascurata, è quella delle competenze necessarie per accedere alle informazioni, e l'esempio classico è quello della alfabetizzazione. E' possibile accedere a servizi basati su testi solo se si è alfabetizzati. Fino a poco tempo fa, in tutte le società, anche in Europa, il problema fondamentale era l'alfabetizzazione, un problema che è stato affrontato attraverso l'istruzione. Ma un altro insieme di competenze che sono distribuite in maniera diseguale in base a classe, età, e sesso nelle nostre società, sono quelle necessarie all'uso dei personal computer, alla comprensione dei linguaggi di programmazione, e così via. Far sì che tutti abbiano queste competenze è, in ultima analisi, una questione di istruzione.

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    Domanda 3
    Può darci la sua opinione per ciò che concerne l'impatto della nuova tecnologia sui problemi economici e politici?

    Risposta
    A mio parere, l'impatto della tecnologia sulla politica o sull'economia viene esagerato. La tecnologia non è, a mio parere, determinante in quanto è legata a fattori politici ed economici. Facciamo l'esempio della politica: ci sono molte persone che ritengono che Internet e i servizi informatici del genere aumenteranno il grado di democrazia perché renderanno le informazioni disponibili a tutti, renderanno facile ed economico per tutti partecipare e dibattere, e che questo servirà a creare una democrazia ideale dove i cittadini partecipano pienamente ed attivamente. A mio giudizio si tratta di una grossa sopravvalutazione delle possibilità offerte dalla rete informatica. Gli ostacoli maggiori alla democrazia sono il livello di istruzione, il tempo disponibile per partecipare ai dibattiti, il diverso peso delle varie élite politiche. E, ancora, credo che la tecnologia informatica non avrà una influenza significativa su questi fattori. L'altra faccia della medaglia, naturalmente, è che queste tecnologie e il loro uso sono esse stesse soggette a delle lotte, che sono in parte politiche ed in parte economiche, tra chi le vuole usare per scopi di mercato e chi desidera usarle per i servizi pubblici o a beneficio del pubblico. Questo conflitto oppone - così come altri conflitti nelle nostre società -, quelli che danno la priorità alle esigenze del mercato e quelli che danno la priorità alle esigenze del servizio pubblico. Il problema si ripropone nel caso della televisione, della stampa, o di qualsiasi tecnologia legata alle informazioni. Pertanto, per quanto riguarda i risvolti economici della tecnologia informatica, ritengo che sia necessario operare una prima importante distinzione. Generalmente si dà per scontato, nel dibatto sull'impatto delle nuove tecnologie comunicative e su Internet, che la questione del mercato e dell'uso delle informazioni da parte dei cittadini debba essere affrontata nello stesso modo in cui si affronta il caso, per esempio, della televisione. In realtà, la tecnologia informatica e i nuovi sistemi di comunicazione vengono usati prevalentemente all'interno dell'economia stessa come parte del sistema produttivo. La spesa maggiore per le comunicazioni, il più grosso uso di servizi Internet, avviene all'interno della produzione e la spesa è sostenuta dalle grandi aziende, e l'uso domestico dei media tradizionali e di Internet è una percentuale relativamente piccola di questa spesa. Il risultato, naturalmente, è che la maggior parte della progettazione e dello sviluppo delle reti informatiche e dei servizi ad esse associati - prendiamo l'esempio di Internet -, tengono conto delle esigenze delle aziende. Questo era vero anche per la rete telefonica. La forma di servizio telefonico usata nelle case è stato un sottoprodotto parassitario del servizio telefonico aziendale; non è mai stato remunerativo, e continua a non esserlo. Circa il 90% degli introiti delle grosse compagnie di telecomunicazioni deriva dal settore aziendale. Lo stesso è probabilmente vero per altri settori. Pertanto, a mio modo di vedere, la discussione sull'impatto economico delle nuove tecnologie riguarda principalmente l'impatto sull'economia aziendale, e non, principalmente, l'impatto sulla sfera pubblica o sul consumo domestico di informazione. Per quanto riguarda l'uso domestico delle informazioni, o l'uso da parte dei normali cittadini di queste tecnologie nella loro vita di tutti i giorni, la questione rimane la seguente: quale equilibrio esiste tra i servizi o le tecnologie che possono essere resi disponibili e i soldi disponibili per pagarli, sia che questi soldi vengano dai redditi relativamente limitati di individui e famiglie, sia che derivino dal finanziamento pubblico, sia che derivino dalla pubblicità? Da questo punto di vista, sappiamo dall'esperienza storica che la quantità di soldi che vengono spesi per i servizi informativi sono una percentuale relativamente piccola della spesa totale, che non sta crescendo molto velocemente. Tutte le proiezioni sull'espansione gigantesca dei media e dei servizi informatici non tengo

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    Domanda 4
    E cosa pensa sul futuro dei media tradizionali e sulla loro fusione: TV, radio e computer?

    Risposta
    Per quanto riguarda gli effetti dello sviluppo delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione sui mass media tradizionali, penso che questi effetti o le predizioni su questi effetti siano stati, anche in questo caso, molto esagerati. Prendendo l'esempio del mercato statunitense -a dispetto del fatto che abbiamo un mercato praticamente saturo per quanto riguarda la trasmissione via cavo o satellite di servizi audio-video, e a dispetto del fatto che abbiamo una diffusione relativamente alta di personal computer e servizi Internet -, le reti televisive nazionali hanno ancora il 60% dell'audience, la grande maggioranza degli introiti pubblicitari, e i servizi alternativi offerti dalle pay-TV hanno avuto poca diffusione. Non credo che la situazione quale è ora cambierà nel prossimo futuro. Prevedo che tra dieci-quindici anni la maggior parte della gente guarderà un numero relativamente limitato di canali televisivi, un po' di più di quelli attuali, che il sistema di trasmissione sarà magari digitale e terrestre piuttosto che analogico, ma che non saranno distribuiti attraverso Internet. Penso che le persone leggeranno un numero limitato di giornali e riviste e che per quella data la maggior parte dei servizi Internet fallirà dal punto di vista commerciale.

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    Domanda 5
    L'ultima domanda è: cosa pensa dell'impatto della nuova tecnologia sull'informazione?

    Risposta
    Le nuove tecnologie interattive rendono potenzialmente possibile l'accesso ad una gamma informativa più vasta, disponibile più liberamente ed economicamente per un gran numero di persone. Tuttavia, penso emerga una difficoltà molto seria nel realizzare profitti in questo settore, dal momento che la gente è riluttante a pagare per le informazioni. Questo è il motivo per cui molti servizi informativi sono finanziati attraverso la pubblicità. Anche in questo caso, non vi sono molti segnali di cambiamento. Nel mercato aziendale, naturalmente, si verificherà una espansione dei servizi informativi specializzati disponibili on-line per utenti di alto livello, disposti a pagare molto per avervi accesso. Ma nel mercato generico, a mio parere, i bisogni informativi per cui la gente è disposta a pagare sono relativamente limitati; questa è la ragione per cui c'è molta insoddisfazione intorno ad Internet. La gente si mette in rete pensando che avrà accesso a tutta questa bella informazione, e scoprono che è molto difficile da reperire. C'è bisogno di competenze molto specializzate nella ricerca e nell'assimilazione delle informazioni per poterle usare in modo efficiente. Molta di questa informazione è di qualità molto bassa, e la gente scopre che i vantaggi che ricavano in termini di informazioni non è proporzionale allo sforzo e al tempo impiegato per trovarle. Io non sono uno di quelli che pensano che le nuove tecnologie, solo perché ci daranno computer connessi al World Wide Web, cambieranno in modo significativo il modo di raccogliere, ricercare, e metabolizzare informazioni nella società in generale. Chiaramente, in alcune aree specializzate, renderà i servizi ad alto contenuto informativo, più globali e più competitivi.

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