John Gage
Roma, 04/02/1999
Jini, la tecnologia a servizio della casa
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La tecnologia informatica Jini permette di mettere in comunicazione fra loro apparecchi e macchinari diversi
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Attraverso il software Jini, ad esempio, saremo in grado di comandare a distanza, dal telefono cellulare o dal computer, gli elettrodomestici
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Il funzionamento della tecnologia Jini presuppone una nuova concezione del computer e dell'informatica. Il software non sarà più concentrato solo nel computer ma sarà "distribuito". Quando si comprerà una nuova stampante ad esempio il software non sarà più nel computer ma nella stampante
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I microchip rendono visibili e osservabili cose che prima era impensabile vedere. Attraverso i sensori ad esempio saremo in grado di operare delle rilevazioni all'interno del corpo umano
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Il passaggio dal vecchio mondo dei computer basati sul disco e sui file al nuovo sistema basato sulle reti comporterà anche un nuovo assetto del mercato, che sarà più distribuito e meno monopolistico
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INTERVISTA:
Domanda 1
Come descriverebbe ad un interlocutore in che cosa consiste esattamente la tecnologia di Jini?
Risposta
La tecnologia di Jini è una tecnologia che permette a ogni apparecchio intelligente - una macchina fotografica, un lettore di dischi, un frigorifero, una stampante - di collegarsi ad altri apparecchi. Alla base ci deve essere una qualche forma di tecnologia di rete. Si possono collegare insieme macchine fotografiche, lettori di dischi, computer via cavo collegandoli via radio o con gli infrarossi. Tutte queste possibilità sono modi diversi per metterli in comunicazione. Quello che Jini sta studiando è che cosa comunicano i diversi apparecchi. Come fa un apparecchio a dire ad un altro: "Vorrei usarti. Sono una macchina fotografica e vorrei usare te, stampante, per stampare la foto che sto scattando?" Jini fa sì che gli apparecchi comunichino tra loro in questo modo, esattamente come comunicano le persone, e fa sì che ognuno offra dei servizi agli altri. Jini è un minuscolo software che vive all'interno di ogni apparecchio intelligente. Ogni apparecchio, quando si collega alla rete, usa la tecnologia Jini per cercare sulla rete la presenza di qualche altro apparecchio che potrebbe voler sfruttare i servizi che offre, o che offrisse i servizi di cui potrebbe aver bisogno. Jini fa sì che ogni apparecchio possa andare sulla rete e dire agli altri: "Salve. Eccomi qua. Questo è quello che so fare. C'è qualcosa che posso fare per voi?"
Domanda 2
A cosa può essere utile il software Jini?
Risposta
Jini fa sì che il televisore, il Cd, gli speaker, gli amplificatori, qualunque apparecchio elettronico di casa possa comunicare con gli altri per dire: "Sono un televisore e offro un'immagine, tu potresti usarmi per trasformare l'input del cavo in un'immagine e stamparla". Jini è un software che fa sì che qualunque apparecchio offra dei servizi ad altri apparecchi. In cucina il frigorifero, la lavastoviglie, qualunque elettrodomestico potrebbe offrire un servizio ad un altro. Questo ci darebbe la possibilità di controllarli. Un grande passo in avanti, in ogni città, è quello di far sì che ognuno controlli l'uso dei propri elettrodomestici a casa, in modo da consumare meno elettricità. In una giornata calda a Roma, tutti gli apparecchi di aria condizionata e tutti i frigoriferi sono in funzione, cosicché l'Enel deve generare moltissima elettricità. Se potessimo risparmiare un po' di elettricità, abbassare il carico del 5 o del 10 per cento, potremmo risparmiare decine o centinaia di milioni di dollari. Quindi far sì che gli apparecchi possano comunicare tra loro, può consentire enormi risparmi per la società nel suo insieme. Jini è semplicemente software. Permette ad un apparecchio intelligente di comunicare con un altro. Un telefono cellulare, ad esempio, è un computer che ha una radio, una tastiera e uno schermo. Questo apparecchio può mandare in rete un pezzo di software che dice: "Se vuoi visualizzare qualcosa sullo schermo, usa il software e comparirà sullo schermo" Quindi se sto progettando un servizio di creazione di messaggi, potrei volere che questo apparecchio, collegato con Jini, mi offra questo servizio di visualizzazione sullo schermo. Se sto usando la mia televisione a casa e se la volessi telecomandare, il televisore potrebbe inviare il suo software, attraverso Jini, in modo che io possa mettermici in contatto usando il mio telefonino, cosicché potrei comandare la televisione col telefonino. Fare in modo che questi apparecchi, ognuno dei quali contiene un computer, comunichino fra loro, ci permette di riprogettare quello che usiamo a casa per ascoltare, per guardare, per raffreddare le cose o per scaldarle. Possiamo cominciare a fare in modo che combinandosi creino nuovi elettrodomestici. E questo, naturalmente, fa sorgere nuovi mercati. Jini è stato creato dalla Sun in collaborazione con centinaia di altre aziende, delle quali abbiamo raccolto i suggerimenti e li abbiamo riuniti in questo progetto molto semplice. Nelle ultime settimane, 37 compagnie, fra cui la Sony e la Motorola hanno annunciato che avrebbero usato Jini nei loro apparecchi.
Domanda 3
Chi ha creato Jini?
Risposta
Jini è stato creato dalla Sun perché conoscevamo tutti i nostri partner. Le compagnie di telefoni cellulari, di lettori di dischi, di stampanti, hanno tutte lo stesso problema. Quando collegano un apparecchio ad un altro, vogliono che l'altro apparecchio sappia come usarlo. Per esempio, se si vuole collegare un Pc ad una stampante, il software per far funzionare la stampante deve trovarsi già nel Pc. Quello di Jini è un processo inverso. Le società che producono lettori di dischi o stampanti vogliono invece mettere il software nelle stampanti o nei lettori di dischi. Così quando li si collega, il software entra dalla stampante o dal lettori di dischi nel computer che li userà. In questo modo il software non è mai vecchio. Quindi tutte le società che producono elettronica di consumo che funzionano con un software vogliono essere in grado di mantenere il software all'interno dei loro apparecchi e collegarli alla rete, trasportare il software verso quelli che useranno l'apparecchio e avere sempre un software aggionato. Così abbiamo annunciato che Jini sarebbe stato sostenuto da 37 compagnie cioè tutti i produttori di elettronica di consumo, ossia Sony, Philips, Thompson, Mitsubishi, Siemens, Sharp, tutte le compagnie dei telefoni cellulari, Nokia, Ericsson, Motorola, e molti altri, tutti i produttori di lettori di dischi, le società che fabbricano gli apparecchi che stanno nelle nostre case, le principali società che fabbricano stampanti, Hewlett Packard, Epson, Canon. Tutte queste società vogliono che i loro apparecchi possano funzionare collegandosi gli uni agli altri. Jini fa in modo che il software di ognuno di questi apparecchi si sposti all'interno della rete e raggiunga il software degli altri apparecchi. Crea una comunità. Tutt'a un tratto, una videocamera può trovare il software che proviene da una stampante, e le manda la propria immagine, o può trovare il software che proviene da un lettore di dischi e gli manda l'immagine da salvare su disco. Possiamo chiamarla "comunità spontanea": è una comunità costituita da tutti questi apparecchi di hardware che fanno cose molto diverse e che adesso sono in grado di usare le capacità di tutti gli altri. Questo è importante perché riflette il cambiamento in atto nell'informatica rispetto al vecchio sistema, quando si pensava ad avere tutto all'interno di un disco in un unico posto, in attesa di un apparecchio che venisse collegato. Ipotizziamo di avere un Pc. In questo Pc, nel disco - e questo è un disco da 4 GB - ho megabyte e megabyte di software per lettori di dischi, per stampanti, per modem, per apparecchi che non userò mai. Il software è qui pronto che aspetta. Così se compro una stampante, una stampante nuova, e attacco la spina, il software è già lì che la aspetta. Microsoft lo chiama "plug and play". È una buona idea. Quando si compra una stampante nuova, non c'è bisogno di preoccuparsi di come funziona. Ma il problema di questo modello centralizzato è che bisogna già avere il software con sé prima di comprare la stampante. Nel nuovo mondo questo non potrà funzionare. Nel nuovo mondo, con gli apparecchi sempre più intelligenti, con i chip in ogni cosa, quando si comprerà un nuovo lettore di dischi o una nuova stampante il software sarà nella stampante, non nel computer. E quando si porterà a casa il nuovo lettore di dischi o la nuova stampante per collegarli al computer, il software andrà dalla stampante al computer e quindi funzionerà automaticamente. Questo è un modello ben diverso dal vecchio modello che ha creato la Microsoft. Sarà il modello del futuro. Di questi Pc ce ne saranno circa 200 milioni. Dei congegni che si trovano nei telefonini, negli interruttori, nelle stampanti, ce ne sono miliardi, migliaia di milioni, ben di più dei personal computer. Quindi quando parliamo degli apparecchi che la gente userà, parliamo di orologi da polso, telefonini, cercapersone, apparecchi diversi a dozzine che saranno in grado di comunicare tra loro attraverso Jini. Il progetto è quello di rendere capace qualsiasi fabbricante di qualsiasi oggetto, che
Domanda 4
Lei ha parlato di apparecchi sofisticati, hard-tech: i telefonini, i cercapersona, eccetera. Nicholas Negroponte ha accennato al fatto che questi sviluppi potrebbero arrivare a coinvolgere anche gli oggetti quotidiani più semplici, i cosiddetti "oggetti che pensano" i tavoli, le tazze, le macchinette per il caffè e così via. Che ne pensa?
Risposta
Pensiamo al modo in cui si sono sviluppati i computer. Negli ultimi quarant'anni i computer sono stati apparecchi di grosse dimensioni. Gli elaboratori centrali dei computer erano grosse schede con molti chip all'interno. Nel 1982-83, quando sono stati creati i microprocessori, questo è cambiato. Questi chip potenti ci permettono di prendere molti dei singoli chip della scheda e farli diventare un unico chip. E questo mondo di microprocessori e computer su scheda singola, l'Apple II, il Pc, la workstation Sun, questi computer su scheda singola hanno dominato il mondo dell'informatica negli ultimi 15 anni. E ora siamo ad un'altra grossa svolta. Sarà il passaggio dal computer su scheda singola al computer su singolo chip. I chip costano molto poco. Fabbricare il primo costa un miliardo di dollari, e i successivi non costano quasi nulla. Quindi, quando si pensa alla produzione di un chip, l'elaborazione del progetto è molto costosa, la costruzione dell'impianto per fabbricarli è molto costosa, ma il chip di per sé non costa nulla. Quindi avremo a disposizione miliardi di chip. Questo è il potere dell'informatica: la capacità di prendere decisioni, ecco cosa fa il chip. L'altro elemento è il sensore. È quell'elemento che, per così dire, prende le misure. E oggi, con la stessa tecnologia con cui abbiamo fabbricato i chip possiamo fabbricare i sensori. Il chip è un pezzettino di silicio. Si può fare una minuscola piscina di silicio, della larghezza di un milionesimo di metro e costruire un trampolino sospeso sullo spazio vuoto scavato nel silicio. E il sensore è in grado di misurare i movimenti del chip: se si sposta il chip il trampolino vibra. Allo stesso modo si può fare un accelerometro largo un milionesimo di metro che non costa nulla. E lo si può inserire in oggetti che misurano lo spostamento. Lo si può mettere in una lettera in modo tale che quando la si riceve si può scoprire se qualcuno l'ha fatta cadere. Lo si può mettere in una tazzina da caffè in modo tale da misurare la forza dell'impatto della tazzina sul tavolo quando la si è posata. Possiamo cominciare a prendere le informazioni nel mondo intorno a noi e combinare l'informazione proveniente dal sensore con la capacità decisionale del chip, e entrambe le componenti non costano nulla. Si può prendere un pezzettino di cavo a fibra ottica, semplice vetro, e metterci ad un'estremità una sostanza chimica che reagisce solo a contatto con certe forme molecolari. E questo congegno lo si può inserire nel proprio apparato circolatorio per scoprire la presenza di zuccheri nel sangue. Oggi in farmacia si può comprare un apparecchio da 50 dollari per misurare la quantità di zucchero nel sangue. Serve ai diabetici. E con i sensori che misurano i campi elettrici, si potrebbe inserire un sensore nel cuore per prevedere un eventuale infarto. Il grafico di un attacco di cuore tracciato da un elettrocardiogramma è ben noto. Questo sensore poi potrebbe comunicare con un allarme o con un apparecchio che qualcun altro potrebbe comprare. Una voce potrebbe avvertire una persona di non bere quel caffè perché il suo cuore sta già battendo troppo velocemente. Quindi la possibilità di fare rilevazioni all'interno del corpo umano, di misurare lo stato del corpo umano, ci dà nuovi strumenti diagnostici. Tutto questo è reso possibile da piccoli chip e piccoli sensori. Jini fa sì che i piccoli sensori, i piccoli chip comunichino tra loro in modo molto semplice. Stiamo costruendo qualcosa di nuovo. Noi la chiamiamo "informatica distribuita". Tutto diventa vivo e tutti i dispositivi che hanno qualcosa da dire avvertono sul loro stato: "Sono caldo"; "Oh! il battito cardiaco è troppo veloce"; "Oh! L'aria contiene sostanze chimiche dannose per l'organismo"; "Le acque del fiume si stanno surriscaldando per gli scarichi industriali". Questa possibilità di misurare e osservare rende visibili cose che prima erano invisibili, in modo tale che possiamo cominciare a prendere decisioni sul mondo che ci circonda che in passato sarebbe stato impossibile sol
Domanda 5
Parliamo della fusione fra mondo reale e il mondo digitale che sta profondamente influenzando le nostre vite. Questo fenomeno sembra essere portato avanti da un gruppo ristretto di grossi nomi, a cominciare dalla Microsoft e anche da gruppi relativamente nuovi come Sun, Aol e Netscape. Pensa che possa essere pericoloso che un processo che condiziona in maniera così profonda le vite di così tante persone continui a essere indotto da pochi individui o società?
Risposta
Quelli che stanno premendo maggiormente per l'attuazione di questo processo di comunicazione digitale sono le compagnie telefoniche. Da ben più tempo rispetto alla Sun o alla Microsoft o alle altre compagnie. Da ben prima le compagnie dei telegrafi mandavano segnali digitali per far sì che gli esseri umani potessero comunicare a distanza. Poi le compagnie telefoniche che all'inizio mandavano segnali elettrici lungo i fili scoprirono che era difficile far arrivare bene il suono a lunga distanza, e così hanno cambiato i segnali in segnali digitali. Ossia semplicemente segnali "uno" e "zero". Così si può mandare un segnale che assomigli a un'onda quadra, e lo si manda lungo il cavo. Quando diventa rumoroso, perché l'elettricità statica dei motori degli ascensori e le candele delle automobili provocano dei picchi nell'onda, lo si può far passare attraverso un computer che elimina i picchi e il rumore. Quando trova un brutto segnale in arrivo, lo trasforma di nuovo in un'onda quadra perfetta. Tecnologia digitale riproduce semplicemente copie perfette. Nel mondo tutto è analogico. Il vantaggio del digitale è che ci permette di prendere le informazioni e ritrasmetterle da una parte all'altra e di ottenere all'altra estremità una copia esatta dell'informazione di partenza. Questo è ottimo se uno ama la musica, perché si può trasmettere la voce o il suono o le immagini in maniera perfetta in tutto il mondo. Tutto questo cambiamento è stato introdotto dalle società di telecomunicazioni. Quando abbiamo cominciato a trasferire questa capacità in un apparecchio che si poteva guardare e che aveva un computer all'interno, la Xerox, e le società che avevano inventato il personal computer, hanno diffuso gratuitamente la tecnologia. E quando queste società hanno cominciato a costruire sistemi che collegavano insieme molti computer, usavano Ethernet, uno standard digitale che serviva a trasportare pacchetti di informazione tra i computer, usato in tutti i computer. È uno standard gratuito che usano tutti. Su Internet c'è il Tcp/Ip, un pacchetto standard che tutti possono usare, che permette di mettere l'informazione in un piccolo pacchetto e lanciarlo nella rete delle macchine collegate, e qualunque sia il percorso da seguire troverà la destinazione. Queste innovazioni che il mondo digitale ha realizzato riguardano il trasporto di informazioni senza alterazioni. Si può telefonare da Roma a Pechino e sembrerà di stare nella stanza accanto. Questa capacità ci mette adesso in grado di collegare qualsiasi altra cosa: tutte le banche dati, tutti i sensori, eccetera. E lo scopo di tutto questo è permettere alle persone di costruire qualcosa di nuovo, a seconda dei loro progetti, senza nessuno che le controlli. Per far questo occorre però costruire degli standard per collegare i computer fra loro, per collegare i telefoni tra loro, per collegare le telecamere fra loro, per collegare le registrazioni sia su Cd sia su Internet. Presto tutto l'universo digitale sarà in collegamento, come un'unica immensa fonte di informazioni. Ora, la prossima sfida sarà quella di far sì che le persone si alfabetizzino rispetto a queste nuove tecnologie. La Microsoft nel campo dei Pc si è caratterizzata come compagnia che ha preso e fatto sua la tecnologia inventata di solito da qualcun altro. In effetti penso si possa dire tranquillamente che la Microsoft ha sempre utilizzato la tecnologia inventata da altri ed è stata poi capace di inserirla in piccoli Pc per cento o duecento milioni di persone. Le compagnie che hanno avuto un impatto ben più grande sulla vita dell'uomo sono le società che producono apparecchi elettrici e le compagnie telefoniche che hanno messo apparecchi nelle mani e nelle orecchie di centinaia di milioni di persone. Ci sono 800 milioni di linee telefoniche in tutto il mondo. Possiamo immaginare quanta strada ci sia ancora da fare se pensiamo che nel mondo ci sono 6 miliardi di persone e solo 700 o 800 milioni di linee telefoniche. Quindi la maggior parte delle persone non è ancora collegata. La sfida per tutti noi adesso è