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    Giancarlo Fornari

    Roma - Tor Vergata 30/06/1999
    Finanze on line
  • Fornari presenta il lavoro svolto per l'informatizzazione al Ministero delle Finanze (1) ,
  • Dall'anno prossimo sarà possibile, in via sperimentale, mandare la propria dichiarazione dei redditi via Internet (2) .
  • E' importante aprire un colloquio telematico via Internet (3) .
  • Internet pone dei grossi problemi di carattere tributario e tutte le amministrazioni si stanno organizzando per capire che cosa cambierà e che cosa bisognerà fare. (4) .
  • In America c'è un grosso confronto sulle problematiche del commercio elettronico. (5) .
  • L'intervistato approfondisce le modalità per inviare in maniera telematica la propria dichiarazione dei redditi. (6)   (7)




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Qual è esattamente il tipo di lavoro che viene svolto al Ministero delle Finanze per l'informatizzazione?

    Risposta
    Io dirigo l'Ufficio per l'informazione del contribuente, che si occupa di tutta l'attività di comunicazione, informazione e assistenza al contribuente e cerca di farlo utilizzando il più possibile le nuove tecnologie. Utilizziamo televideo e gli sportelli self-service, che sono dei chioschi telematici. L'ultima generazione di chioschi adesso consente anche il collegamento a Internet. Attraverso terminali "touch screen" il contribuente è in grado di selezionare delle informazioni, ma può anche ottenere dei servizi come il duplicato del codice fiscale se l'ha perduto, le informazioni sui rimborsi arretrati. Abbiamo anche puntato molto su Internet perché è un mezzo che consente di contattare i contribuenti anche quelli più lontani, e risolvere grosso problemi, per esempio, con i residenti all'estero. I residenti all'estero non hanno la possibilità di procurarsi i modelli, non hanno la possibilità di avere assistenza, sono in pratica abbandonati totalmente. Molti di loro infatti sono evasori anche senza volerlo perché non riescono a fare le dichiarazioni. Il sito Internet ci ha consentito di coprire questo vuoto informativo. Adesso i contribuenti non residenti possono ottenere da Internet un modello proprio riservato a loro, il modello "UNICO NR", e lo possono compilare con l'ausilio di un programma informatico distribuito sempre nel sito. Lo possono poi spedire per posta normale, purtroppo non ancora via Internet, e questa è una limitazione. Stiamo anche realizzando dei servizi interattivi. Per esempio si può prendere la partita IVA degli operatori comunitari oppure si può ottenere l'importo da pagare per le tasse auto digitando la targa della propria macchina, però non si può pagarlo ancora. Si può compilare la dichiarazione ma non si può spedirla via Internet, si possono acquisire le informazioni su come aprire la partita IVA, ma non si può aprirla on line. A questo noi cercheremo di arrivare il prossimo anno. È in atto un programma che prevede che l'anno prossimo si cominceranno ad attivare alcune di queste funzionalità. Su un altro piano, invece, il nostro livello di informatizzazione e 'telematizzazione' è molto avanzato. Il piano a cui mi riferisco è quello della trasmissione delle dichiarazioni fatta non dal privato ma dai professionisti, commercialisti, le banche, eccetera attraverso una rete dedicata. E quindi noi siamo l'unica amministrazione che oggi acquisisce tutte le dichiarazioni con un sistema di massa per via telematica. Qui siamo all'avanguardia mondiale perché, per esempio, in America, acquisiscono per via telematica un 20-30% delle dichiarazioni. Noi acquisteremo quest'anno il 90% delle dichiarazioni. L'anno prossimo dovremo essere in grado di rendere i servizi via Internet accessibili a chiunque.

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    Domanda 2
    E come dovrebbe funzionare la dichiarazione dei redditi per via telematica? La procedura tecnica sarebbe la stessa per il privato?

    Risposta
     La procedura è la stessa. Ci sono da risolvere ovviamente i problemi di identificazione, problemi che però oggi sono risolubili con le norme tecniche dell'AIPA. Quindi, sia pure a scaglioni, perché non credo che milioni di persone potranno acquisire nell'immediato questa possibilità, in via sperimentale, l'anno prossimo sarà possibile. Certo che con gli intermediari è più facile perché sono pochi, solo 60.000. Tramite loro si riescono a gestire i problemi di identificazione e sicurezza. Quando, invece, il pubblico degli utenti diventa un'area potenziale di 20-30 milioni, allora è più laborioso arrivare a realizzare questi criteri di sicurezza per tutti. Però l'anno prossimo cominceremo su scala sperimentale in alcune regioni.

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    Domanda 3
    La linea d'azione è quella di saltare poi gli intermediari, nonostante sia magari più semplice e più comodo?

    Risposta
    Gli intermediari ci saranno sempre. Per dire la verità la mia amministrazione suppongo abbia interesse al servizio degli intermediari perché facilitano il lavoro, danno più sicurezza, rendono più facile identificare con certezza l'interlocutore, però non si può restringere questo servizio agli intermediari. La mia amministrazione se ne è resa conto e la stessa AIPA credo che sia intervenuta per invitare l'amministrazione a aprire un colloquio interattivo per via telematica con i privati cittadini.

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    Domanda 4
    Qual è l'impatto del commercio elettronico sul sistema fiscale?

    Risposta
    Per adesso la nostra amministrazione non ha innovato niente per quello che riguarda Internet attenendosi al criterio, soprattutto sostenuto dagli americani, della neutralità del Web, cioè nessuna nuova imposta, né più né meno della regolamentazione che già c'è, insomma.. Però, indubbiamente, Internet pone tanti problemi di vario tipo a cominciare da quello dell'accertamento. Diventerà sempre più difficile capire chi ha fatto checosa tramite la rRte. E quindi le transazioni diventeranno un qualcosa di quasi inafferrabile. Questo è un rischio per quello che riguarda il controllo della correttezza dei contribuenti e quindi la mia amministrazione sta cominciando a attrezzarsi per vedere cosa dovrà cambiare in relazione alla diffusione del commercio elettronico, dal punto di vista degli accertamenti e dei controlli. Poi ci sono altre attività specifiche di Internet su cui si potrebbe ragionare dal punto di vista puramente fiscale, nelsenso proprio del termine. Penso alla pubblicità, per esempio, che è diventata un grosso strumento di autofinanziamento e che adesso non è soggetta a una imposta particolare. Non vorrei che una riflessione su questo tema portasse a iniziative di carattere fiscale sulla pubblicità perché potrebbe essere un modo anche per ostacolare lo sviluppo di iniziative libere sulla Rete. È però certo che comunque Internet pone dei grossi problemi di carattere tributario e più o meno tutte le amministrazioni si stanno organizzando per capire che cosa cambierà e per capire che cosa bisognerà fare.

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    Domanda 5
    Sul tema di Internet e le pubbliche amministrazioni c'è un confronto con i ministeri che si occupano del sistema fiscale in Europa?

    Risposta
    Sì, c'è un confronto, però è solo allo stato iniziale. Più che altro c'è un grosso confronto in America perché già adesso Internet gli sposta moltissimo le risorse tra stato e stato. Gli USA, avendo una tassa sui consumi a livello statale, si trovano nelle condizioni per cui c'è uno spostamento di consumi da uno stato all'altro, perché è logico che i venditori si localizzano negli stati dove è minore l'imposta sulle vendite. Queste "migrazioni" provocano grossi spostamenti di risorse per cui c'è un grosso confronto, anche forseun grosso scontro, in atto. Da noi le cose non stanno ancora in questi termini però indubbiamente le modifiche che indurrà l'utilizzo di massa del commercio elettronico provocheranno dei cambiamenti e degli spostamenti di risorse anche da noi e quindi è necessario che sin da oggi si cominci a valutare che cosa significherà questo anche in termini di gettito, anche ai fini del controllo.

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    Domanda 6
    Come funziona esattamente l'invio della dichiarazione dei redditi per via telematica dai commercialisti?

    Risposta
    Già dall'anno scorso abbiamo iniziato questa trasmissione telematica che da quest'anno è stata generalizzata. L'anno scorso c'erano i Caf, le banche, da quest'anno ci sono anche i commercialisti, i ragionieri, i professionisti in genere. Entro settembre ci dovrebbero arrivare, probabilmente 20 milioni di dichiarazioni, se non di più.

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    Domanda 7
    Quindi è stata subito una risposta positiva quella di potersi servire di questo mezzo??

    Risposta
    Sì, a questo poi si aggiungono i modelli 730. Anche i 730 non vengono più come "pezzi di carta", ma come dati telematici, e questo è un grosso progresso. Praticamente la nostra sarà l'unica amministrazione che non avrà più la carta. Noi da oggi in poi avremo solo byte e questo ci consente di fare prima tutti i controlli. Già gli stessi intermediari faranno un primo controllo per vedere se ci sono stati errori, e poi mano a mano ci saranno dei controlli nostri un po' più penetranti. Entro pochi mesi, entro prima di un anno, l'amministrazione dovrebbe essere in grado di inviare a casa dei contribuenti un resoconto. Insomma inviare a casa degli italiani un foglietto dove c'è scritto: "cara signora, tutto a posto, la sua dichiarazione è arrivata, questi sono i suoi dati", oppure inviare una comunicazione nella quale dice: "Guardi, si è sbagliata, insomma c'è una cosa che non ci convince, per favore ci mandi questi documenti oppure ci telefoni", eccetera, in modo che l'anno successivo lei non ripeterà più l'eventuale errore. Invece adesso succedeva che le dichiarazioni venivano lette dopo anni e quindi se si commetteva un errore, ci si scopriva evasori senza saperlo sette anni di seguito e arrivava poi lo stillicidio delle multe, gli accertamenti, eccetera. Adesso non sarà più così: anche i rimborsi potremo liquidarli nel giro di un anno invece che nel giro di 5,6,7 anni come prima. Quindi questo sarà un progresso enorme anche nei rapporti tra l'amministrazione fiscale e il contribuente. torna a inizio pagina