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    Roberto Di Cosmo

    Parigi, 21/01/1998
    La grande speranza nel software libero
  • Nove su dieci personal computer che si comprano sono attualmente venduti con software Microsoft che detiene quindi un assoluto monopolio (1) .
  • Microsoft ha acquisito una posizione di controllo dell’intera catena di distribuzione delle informazioni dal calcolatore per la creazione dei documenti, ai mezzi per la trasmissione di questi - via cavo, via Internet e via satellite - fino al sistema operativo della macchina (2) .
  • Un po’ di fortuna iniziale - il fatto di essere riusciti ad avere inizialmente un contratto con Ibm - , una massiccia operazione di marketing e aver saputo sfruttare la posizione di monopolio sono stati i tre elementi che hanno determinato il successo di Microsoft" utile per capire come si svilupperà Internet (3) .
  • Sarebbe gravissimo che si comprassero in futuro solo i software di una stessa azienda come si sta sostanzialmente facendo adesso con l’azienda di Bill Gates. Tuttavia a causa delle imperfezioni del sistema operativo Windows, Microsoft difficilmente continuerà a detenere il monopolio anche per l’avanzamento sul mercato di sistemi più sicuri e migliori come Unix e Linux (4) .
  • Contro il monopolio di Microsoft la soluzione è il software libero (5) .
  • Un programma è libero se è possibile avere accesso a tutte le istruzioni che lo compongono, a quello che si chiama ‘il programma sorgente’. Questo consente di modificarlo, di farne delle copie e di distribuirle a nostro gradimento. Il guadagno arriverebbe dai servizi: in questo modo il software non si paga ma ci vogliono degli esperti informatici che sappiano maneggiare il codice sorgente e adattarlo alle esigenze delle aziende e del privato (6) .
  • Il software libero può essere una grande opportunità per diffondere in modo più equo e più sicuro la tecnologia e dunque in ultima analisi anche l’informazione veicolata dalla tecnologia (7) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Qual è la ricchezza e la potenza del monopolio assunto da Bill Gates?

    Risposta
    Parlerei più precisamente di monopolio di Microsoft che è un'impresa, perché non bisogna dimenticare che Bill Gates sta abbandonando i suoi interessi Microsoft in questo momento, ma l'impresa Microsoft continua ad avere il monopolio sull'informatica mondiale. Si tratta di un'impresa che ha il controllo del 90% dei calcolatori del pianeta. Su tutti i microcalcolatori, i personal computer che si comprano, nove su dieci sono venduti con software Microsoft. Questa situazione di monopolio permette all’impresa di avere dei profitti e dei benefici assolutamente spettacolari. I profitti di quest’anno sono del 50% superiori a quelli dell'anno passato, qualcosa di incredibile in un'economia di mercato in cui si suppone che i benefici vengano poi ridiffusi, redistribuiti ai consumatori, mentre in questo caso si verifica una concentrazione di ricchezza assolutamente eccezionale.

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    Domanda 2
    Secondo lei è giusto dire che oggi è più vero che mai che chi detiene il controllo sull'informazione ha un enorme potere sociale, economico e quindi anche politico?

    Risposta
    Assolutamente. In effetti si tratta di rendersi conto che la società dell'informazione di cui si parla tanto sarà una società in cui siamo ormai già entrati, in cui la vera ricchezza non sarà più la materia prima e nemmeno i servizi. La vera ricchezza sarà il controllo dell'informazione. Sarà l'informazione, chi la crea, chi la distribuisce, chi la evita. E Microsoft ha fatto tutto il possibile per essere al centro, al cuore, in posizione di controllo su tutti gli elementi della catena di distribuzione dell'informazione a partire dai calcolatori che voi utilizzate per vedere queste informazioni attraverso un navigatore Web fino al sistema operativo della macchina, ai cavi, alla trasmissione via cavo, alla rete Internet fino alle reti di satelliti per dare accesso a Internet ad alta velocità, al controllo della televisione via cavo e al controllo dei siti che vi forniscono le informazioni. Poca gente sa, per esempio, che Bill Gates controlla un impresa che si chiama Corbis che ha comprato i diritti di un’enorme quantità di documenti fotografici storici. Hanno anche cercato di comprare i diritti elettronici delle immagini del Louvre in Francia - per fortuna non ci sono riusciti. Quindi il circolo si chiude. È controllato assolutamente tutto, i documenti che verranno utilizzati per essere trasmessi, i mezzi attraverso i quali si trasmetteranno questi documenti, i calcolatori grazie ai quali voi potrete accedere a questi documenti. Questo tipo di controllo dell'informazione è qualcosa che non si è mai visto, nemmeno le imprese dei telefoni, che hanno un certo controllo delle trasmissioni delle nostre informazioni, possono sognare qualcosa di simile.

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    Domanda 3
    Quali strategie hanno reso possibile il successo di Bill Gates?

    Risposta
    Si tratta di una lunga storia. Direi che all’inizio c’è stata un po’ di fortuna, cioè il fatto di essere riusciti a avere un contratto con Ibm nel 1980 al momento della diffusione dei primi calcolatori personali Ibm, che hanno avuto un enorme successo. Poi, senza entrare troppo nei dettagli, direi un insieme di tecniche di marketing assolutamente efficace. Pensiamo alla scelta del nome dei prodotti: chiamare un prodotto Internet Explorer tende a far credere alla gente che Internet sia un prodotto Microsoft, mentre sappiamo bene che fino al 1995 Microsoft non sapeva nemmeno cosa fosse Internet mentre noi, nella ricerca, usavamo questo strumento da più di vent'anni. Se volete qualche altro esempio delle tecniche che gli hanno permesso di arrivare a questa posizione, si tratta dei vantaggi di un monopolista. Io non sono un grande utilizzatore di Windows perché ho dei problemi a usare dei software che si bloccano in continuazione, è pieno di virus e di difetti, al punto che bisogna comprare tutti gli anni la nuova versione. Per questo sto facendo la collezione dei cd-rom Windows non perché li voglio comprare ma perché me li impongono. Tutte le volte che si compra un PC non c'è assolutamente il modo di comprarlo senza che ci si rifili anche un cd-rom di Windows. Io ho anche cercato disperatamente di farmeli rimborsare. Dietro il cd c’è scritto che se non si è d'accordo con la licenza di utilizzatore bisogna restituirlo rapidamente per farsi rimborsare ma non da Microsoft perché bisogna restituirlo al distributore del calcolatore. Ci ho provato e ho fallito miseramente, nessuno mi vuole rimborsare questi cd e anzi, nella versione nuova, hanno aggiunto alla frase “per ottenere il rimborso” la parola “eventuale” in modo che adesso non mi si garantisce nemmeno più teoricamente il diritto ad avere un rimborso. Come volete combattere contro qualcosa del genere? Vi si danno dei prodotti che voi non volete, li pagate comunque e non c'è modo di farsi rimborsare anche se uno non li vuole.

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    Domanda 4
    Rispetto al problema del monopolio nel mondo dell'informatica, pensa che i governi dovrebbero evitare di stringere alleanze programmatiche con società di software e hardware?

    Risposta
    In effetti, il problema del rapporto tra il servizio pubblico, i governi, l'educazione, l'insegnamento e le imprese private è sempre stato un tema abbastanza delicato. Però nel caso dell'informatica è ancora più importante che si capisca bene qual è la posta in gioco. Effettivamente l'informatica è un tipo di merce un po’ diversa dalle altre; non si tratta semplicemente di scegliere tale o talaltro prodotto per fare del trattamento di testo, ma si tratta di scegliere tra Microsoft Word e Word Perfect, per esempio, o altre cose di questo genere. Si tratta di scegliere se abbiamo deciso di cedere a questa impresa il controllo totale sulla gestione dell'informazione nel nostro futuro. Gestione dell'informazione significherà tutto. Significherà che i nostri documenti, la posta elettronica, i conti in banca, assolutamente tutto confluiranno in banche dati. È normale permettere a una sola impresa di controllare tutti questi strumenti tecnologici? Io direi che è pericoloso. Non voglio assolutamente dire che Microsoft sia un'impresa che vorrà poi utilizzare questo monopolio sulla gestione dell'informazione per usare di nascosto queste informazioni per i suoi fini particolari, ma chi ci garantisce che non lo faranno? Io non penso, onestamente, che Microsoft abbia deciso di lasciare dei problemi di sicurezza nei suoi sistemi operativi apposta perché poi sia possibile meterci dei virus che complicano la vita a tutti quanti e fanno perdere tempo, documenti e denaro alla gente. Semplicemente non gli interessava il problema della sicurezza, hanno diffuso dei prodotti mal fatti e poi qualcun altro ha approfittato dei difetti per diffondere i virus nei programmi. Bisogna sapere che su dei sistemi operativi diversi dai sistemi operativi Microsoft, per esempio Unix. o Linux, i virus praticamente non esistono. Teoricamente è possibile scriverli ma il sistema è talmente ben fatto che un virus non potrebbe danneggiare più di tanto e quindi chi ha voglia di scrivere virus preferisce scrivere per un sistema come Windows, in cui è tanto facile cancellare il vostro disco fisso o rubarvi dei soldi mentre viaggiate su Internet o cancellare i vostri documenti indipendentemente dalla vostra volontà.

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    Domanda 5
    Quali regole dovrebbero riuscire a controllare l'economia dei nuovi media?

    Risposta
    Direi che questo è un soggetto che dovrebbe essere dibattuto approfonditamente perché l'esistenza stessa del monopolio di Microsoft oggi ci mostra come probabilmente le regole dell'economia di mercato abituale applicate nel mondo dell'informatica non sono adeguate. Il mondo dell'informatica è particolare perché effettivamente in informatica un buon prodotto o un cattivo prodotto, una volta che se ne è creata una sola copia, ha un costo di riproduzione nullo, indipendentemente dalla sua qualità, e questo è una novità. Non s'era mai visto fino adesso nella storia, se volete, dell'umanità. Se voi comprate una Ferrari vi costa molto di più che comprare una Fiat Panda, però, se dimenticate il prezzo dello sviluppo del prodotto, ovvero quello che si è speso in ricerca per arrivare a creare la prima Ferrari e la prima Panda, una nuova copia della Ferrari costa comunque molto di più che una nuova copia della Panda. La qualità ha un costo. In informatica non è più vero. Una volta recuperate le spese di investimento il costo di una nuova copia è assolutamente nullo e questo rovina tutta la teoria economica normale nella quale i migliori prodotti, i prodotti di migliore qualità avrebbero dei vantaggi rispetto ai prodotti di peggiore qualità. Quindi si inaugura un sistema economico completamente diverso. Effettivamente l'esistenza del monopolio Microsoft ci pone un problema e bisognerebbe chiedersi se non fosse necessario sviluppare software in un'altra maniera. Quest'altra maniera effettivamente esiste ed è quello che si chiama il software libero il free software , o meglio il software con la disponibilità delle sorgenti o source of software . In generale è la sola risposta veramente significativa a questa posizione di monopolio e che ha comunque delle conseguenze estremamente importanti per quello che concerne non soltanto la difesa, se volete, degli interessi dell'Europa rispetto agli Stati Uniti ma anche per quello che concerne la creazione di posti di lavoro ben pagati, di buona qualità e che possono essere ottenuti con la creazione di imprese di servizio intorno al software libero. Oggi si pagano molti soldi per i software che non corrispondono a nessun tipo di lavoro in quanto una copia costa praticamente zero. Allora dove vanno questi soldi? Partono immediatamente per Redmond, nello stato di Washington, per aumentare i profitti di un’impresa monopolistica, cosa che non è esattamente nell'interesse né dell'Europa né del mondo in generale.

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    Domanda 6
    Come creare un guadagno intorno al free software , allora, che finanzi i programmatori che hanno scelto la via del software libero?

    Risposta
    È un modello economico che si sta mettendo in funzione in questo momento. Lasciatemi dire due cose brevi per quello che riguarda il software libero: l’espressione inglese "free software" è un po' ambigua perché in inglese ‘free’ vuol dire due cose: ‘libero’ nel senso di libertà di pensiero e ‘gratuito’ nel senso di qualcosa che non si paga. Ed effettivamente quello che è importante sottolineare nel software libero è la nozione di libertà, non tanto la nozione di gratuità. Cosa vuol dire un programma libero? Un programma è libero se è possibile non soltanto utilizzarlo ma anche avere accesso a tutte le istruzioni che lo compongono, a quello che si chiama ‘il programma sorgente’ E perché è importante avere il programma sorgente? C'è una differenza abissale tra la complessità per un umano di comprendere cosa succede in un programma, tra quello che è scritto nel linguaggio di programmazione come può essere il Basic, Pascal, C, che sono relativamente comprensibili, e quello che è scritto per il programma realmente eseguibile della macchina che è l'unica cosa che vi vendono i monopolisti e, diciamo, le imprese commerciali in generale. E’ infatti impossibile sapere cosa fa veramente il programma Microsoft Word. La cosa che potete fare è usarlo, ma è difficile capire cosa succede veramente dentro. Per esempio non si può sapere se sta facendo una copia del vostro documento per spedirlo a qualcun altro di nascosto. Per saperlo bisogna avere un accesso al codice sorgente grazie al quale potete sapere non solo cosa fa il programma ma potete anche modificarlo, correggerne i difetti, e potete adattarlo alle vostre necessità. Tutto questo è tutto nelle licenze di utilizzazione che accompagnano il software libero. Il software libero non soltanto si può modificare, ma si ha il diritto di farlo e si può distribuirlo in tante copie quanto si vuole. Per esempio nel cd-rom di Linux, un sistema operativo alternativo creato da un software libero, c’è tutta la sorgente del sistema operativo e ho tutti i diritti di farne tante copie quante ne voglio e di usare questo stesso cd per installare tante macchine quanto io voglio e nessuno mi verrà a correre dietro con degli avvocati per cercare di farmi pagare delle licenze. Allora, chiaramente questo pone un problema: come si può guadagnare dei soldi con qualcosa che è assolutamente, non solo libero, ma a questo dal momento che ho il diritto di farne tante copie quante ne voglio, è anche gratuito? Effettivamente la creazione di ricchezza, in questo caso, non risiede più nella vendita di una licenza ma nella fornitura di un servizio. Dal momento che quasi nessuno è capace da solo di installare completamente la sua macchina in un’impresa c’è bisogno di persone che sappiano installare il sistema, adattandolo alle esigenze di un'impresa. Quindi c’è bisogno di consulenti, di imprese esterne o comunque di un dipendente che si occupi di questo tipo di lavoro. Questo vale in generale per qualunque tipo di software. Nel caso di software libero, questo tipo di lavoro resta ma non c'è più il costo dell'acquisto del software commerciale, quindi avete più soldi a disposizione per l'impresa, che ha normalmente un ammontare fisso, non so, dieci milioni per fare una certa cosa; se di questi dieci milioni cinque partono in licenze di software, gliene resteranno soltanto cinque per pagare delle persone che l’aiutano a mettere in piedi il suo sistema informativo. Se non paga questi cinque milioni del software, gliene restano dieci, quindi il doppio, a disposizione per pagare dei tecnici, degli informatici reali che devono fornire un vero servizio. Un esempio tipico di come tutto questo può funzionare lo si può vedere in Francia dove ci sono varie decine di imprese di servizi, quindi di imprese che vi aiutano a installare e a personalizzare i sistemi e che fanno della formazione sull’uso del software libero. Inoltre le imprese che useranno il software libero avranno la garanzia della perennità della soluzione informatica scelta av

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    Domanda 7
    La tecnologia, secondo lei, migliora davvero le nostre vite?

    Risposta
    Questo è un problema filosofico generale. Io penso che tutti i progressi tecnologici abbiano la potenzialità di migliorare le nostre vite. La questione, come sempre, è l’utilizzo che se ne fa. La ragione profonda, reale, per cui molti si occupano di informatica, è anche perché penso che abbia una opportunità assolutamente unica di migliorare le nostre vite e di migliorare le nostre capacità di diffondere delle informazioni, di far condividere le conoscenze. E’ quello che succede per esempio oggi. Non dimentichiamo che, grazie ad Internet, grazie al Web, molti paesi in via di sviluppo hanno adesso accesso a documentazione scientifica che prima era disponibile soltanto facendo abbonamenti a delle riviste scientifiche costosissime. Questo è un grande sogno ed è il sogno che è condiviso dalla gente che lavora nel software libero. Vorremmo creare questa conoscenza e metterla al servizio di tutti, dando a tutti la possibilità di vedere come un software è fatto nel suo interno per migliorarlo e correggerlo e per fare sì che l'informatica non si trasformi semplicemente in uno strumento di più per controllare le nostre vite.

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