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    Mathew Diamond

    Trieste, 23/11/1995
    L'apprendimento delle nuove tecnologie
  • La maggiore facilità di apprendimento dei giovani rispetto agli adulti va attribuita ai meccanismi di plasticità della corteccia cerebrale; questa capacità riguarda, in linea di massima, anche l'apprendimento delle nuove tecnologie. Tuttavia, anche gli adulti riescono a muoversi nel mondo dei computer: va sempre tenuto conto, infatti, il vasto numero di reazioni individuali (1) (2) .
  • E' stato inoltre osservato che le abitudini cognitive assunte in età infantile ed adolescenziale hanno molta influenza durante tutta la vita (3) .
  • Le nuove tecnologie, in linea teorica, potranno essere messe al servizio dell'uomo per aumentare le capacità di ricevere ed assorbire informazioni dall'esterno anche in situazioni di grave handicap, come nel caso della cecità (4) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Il professor Diamond è docente ricercatore in scienze cognitive presso la Scuola Internazionale Superiore e Studi Avanzati di Trieste. Allora, professor Diamond, abbiamo spesso l'impressione che i ragazzi più giovani imparino più rapidamente le nuove tecnologie di quanto non succeda agli adulti. Come mai? Esistono delle cause neurologiche in questa differenza di apprendimento?

    Risposta
    Questa plasticità aumentata da parte dei giovani viene osservata da tanti anni. Da tempo si è scoperto che un giovane riesce a imparare un secondo linguaggio molto più facilmente rispetto ad un adulto. Solo adesso si iniziano a capire meglio i motivi. Probabilmente i meccanismi partono dalla plasticità della corteccia cerebrale, che risulta più flessibile e più adattabile nei giovani, nei ragazzi.

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    Domanda 2
    Questa facilità di apprendimento investe anche le nuove tecnologie? Ossia, ci sono dei limiti alla plasiticità del nostro sistema nervoso centrale?

    Risposta
    I limiti ci sono. Naturalmente se si inizia a studiare in un'età minore, si avrà, verosimilmente, più successo. Del resto è altrettanto vero che un adulto può imparare. La reazione individuale è enorme: personalmente ritengo che è meglio non stabilire un limite fisico nell'imparare anche le nuove tecnologie. Ognuno di noi sa che, anche dopo una certa età, un adulto riesce lo stesso a entrare, e poi a muoversi, nell'ambito del computer.

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    Domanda 3
    Abituarsi a usare delle macchine o delle tecnologie sin da bambini, può portare, come dire, a un incanalamento delle strutture cerebrali verso certi modi di ragionare e di pensare?

    Risposta
    Sicuramente le abitudini che uno prende da bambino possono avere una grande influenza per tutta la vita. Questo è stato dimostrato in tanti modi attraverso tante osservazioni in questi ultimi anni. Per esempio uno studio recente ha dimostrato che chi impara a suonare il violoncello ha un'espansione, nella corteccia cerebrale, delle zone chiamate sensoriali e motorie esclusivamente dedicate all'udito, utilizzate per suonare lo strumento. E' interessante che in questo studio il grado di espansione della zona corticale dedicato alle dita, è immediatamente crollato con l'età in cui lo strumento è stato preso per la prima volta. Chi ha iniziato a suonare prima dell'adolescenza, cioè prima dei dodici-tredici anni, ha avuto una espansione corticale nettamente maggiore rispetto a chi ha iniziato più tardi. Quindi penso che le abitudini, le tecnologie, i modi di apprendere, che si assumono in età infantile, possono avere un'influenza per tutta la vita.

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    Domanda 4
    Riguardo all'aiuto eventuale che le tecnologie possono invece proporre all'uomo: per esempio si stanno facendo alcuni esperimenti per aiutare la tattilità dei ciechi. In che modo?

    Risposta
    Le nuove tecnologie possono offrire la possibilità di canalizzare l'informazione in un modo più efficiente. Una sfida presente nel mondo del lavoro, per esempio, è quella di raccogliere, assorbire e integrare il maggior numero possibile di informazioni. Per esempio, chi opera su una macchina di alta tecnologia, ad esempio un aeroplano, ha bisogno di integrare l'informazione a una velocità molto elevata. Ed e' possibile che, comprendendo meglio come il sistema nervoso riesce a integrare e distribuire l'informazione, si possa presentare meglio l'informazione, in modo che l'operatore riesca a tenere presente e utilizzare questa informazione in maniera più efficiente. E' possibile anche che, in situazioni limite, le persone, grazie alle nuove tecnologie, possano integrare delle informazioni altrimenti inaccessibili. Per esempio una persona non vedente avrebbe la possibilità di ricevere delle informazioni sul mondo visivo e sul mondo esterno tramite la modalità tattile e poi utilizzare le informazioni per muoversi nell'ambiente.

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