Torna alle interviste

    Francesco Antinucci

    Roma, 21/01/1998
    La realtà virtuale come strumento di conservazione del sapere
  • L'intervistato spiega il concetto di realtà virtuale illustrando, in termini tecnici, come si verifica un processo di immersione in essa (1) .
  • Quando usiamo il termine 'museo virtuale' possiamo intendere diverse applicazioni; per quanto riguarda l'impiego delle tecnologie di realtà virtuale per i musei, si tratta di offrire tutte le informazioni all'utente concernenti un oggetto contenuto in un museo (2) .
  • Le tecniche di realtà virtuale, inoltre, sono importanti in una fase di ricostruzione di un'opera di cui sono rimasti intatti solo pochi elementi, allo scopo di poter restituire la sua immagine virtualmente (3) ,
  • e poiché queste tecnologie servono a valorizzare le capacità grafiche legate all'immagine, l'impatto che hanno sull'arte è fondamentale; inoltre, facilitano la fruizione dell'opera artistica (4) .
  • L'intervistato illustra alcuni progetti importanti in ambito europeo (5) .
  • denunciando una sostanziale schizofrenia italiana in questo settore: l'Italia, pur essendo un paese arretrato nelle applicazioni di tecnologia della realtà virtuale, tuttavia, ha promosso dei progetti di 'eccellenza' rispetto ad altri paesi europei (6) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Può spiegare sinteticamente il concetto di realtà virtuale?

    Risposta
    La realtà virtuale consiste in un programma per permettere ad un utente qualsiasi di avere l'impressione di stare in un ambiente, quindi di poterlo osservare, percorrere senza che questo ambiente esista. L'impressione deve essere il più reale possibile, deve essere il più vicina possibile alla realtà. Come si ottiene questo? Si ottiene modellando l'ambiente in un computer con i modi che conosciamo della computer grafica esattamente in tre dimensioni; successivamente interviene il programma di realtà virtuale. Il programma di realtà virtuale consiste nel permettere di prendere un punto di vista interno all'ambiente e di cambiarlo istantaneamente, di aggiornarlo istantaneamente. Con questo programma io posso fare sentire l'utente immerso nell'ambiente, perché se l'utente si muove, sposta lo sguardo, il computer gli rimanda istantaneamente la vista dell'ambiente corrispondente a questa sua nuova posizione. Perché si possa fare questo però bisogna che il computer, in qualche modo, sia in grado di generare la vista di questo ambiente in un tempo brevissimo, perché se io mi sposto, il punto di vista deve essere quello nuovo; il tempo tecnicamente richiesto è come quello del cinema: meno di un quindicesimo di secondo. Se dispongo di un computer grafico che è capace di ricostruire il modello in meno di un quindicesimo di secondo ho le condizioni per la realtà virtuale. La realtà virtuale è composta anche di mezzi per trasmettere l'idea di esservi dentro, mezzi che noi chiamiamo 'immersivi': il casco, un paio di occhialoni e così via. Tutti questi sistemi permettono di far sentire la scena più vicina al nostro sguardo, ma il cuore della realtà virtuale è la capacità di aggiornare il disegno grafico molto molto rapidamente.

    Back

    Domanda 2
    Il museo virtuale è una ricostruzione del passato distrutto?

    Risposta
    L'etichetta di 'museo virtuale' va un poco chiarita, perché con essa si possono intendere diverse situazioni. Può darsi che si tratti di un museo che non esiste da nessuna parte; può darsi che si tratti di un museo, come si tende a pensare oggi, che sia sulla rete, o che si tratti della condizione di musei esistenti attraverso la rete; può darsi semplicemente che si tratti dell'utilizzo di tecnologie di realtà virtuali, le tecnologie di cui parliamo comunemente per costruire o per migliorare un museo esistente. Io tenderei a parlare, intanto, dell'utilizzo delle tecnologie di realtà virtuale per i musei. Poiché la realtà virtuale serve ad immergere le persone dentro uno spazio che non esiste, tutta quella parte di informazione che un museo non può offrire, al di là della presentazione degli oggetti che possiede che, però, molte volte è essenziale per la comprensione degli stessi, può essere fornita attraverso quest'altra tecnologia. In questa prospettiva la tecnologia è di fondamentale importanza per cambiare completamente il modo in cui noi oggi organizziamo un museo.

    Back

    Domanda 3
    Possiamo spiegare più dettagliatamente le fasi del procedimento di realizzazione, ricostruzione e restituzione virtuale?

    Risposta
    Quando ciò che si vuole far godere, mostrare, spiegare è degradato per qualche motivo, o è praticamente distrutto e ne restano pochi frammenti, o è alterato in maniera tale che è molto difficile capirlo si utilizza una delle prime applicazioni di questa tecnologia: la 'restituzione' o la 'ricostruzione'. Il caso più semplice di tale applicazione è quello di un sito archeologico: ci si reca in un sito archeologico e si vede qualche piccola traccia sul terreno; a malapena si capisce la pianta di questo luogo, emerge muretto, e si dice che quella era una villa, una casa, una città; tuttavia, è molto difficile, da quello che si vede, rendersi conto di che cosa fosse realmente. Le tecnologie associate alla realtà virtuale, in particolare la 'ricostruzione', permettono di riprodurre esattamente le ipotesi che ha formulato l'archeologo sull'origine dell'opera, quindi sulla sua costruzione, la sua decorazione; con questa tecnologia, oltre che ricostruire l'opera, si può far si che il visitatore possa visitare il sito com'era, presumibilmente.

    Back

    Domanda 4
    Dunque, il rapporto tra le tecnologie informatiche ed il mondo dell'arte non si limita esclusivamente alla sfera creativa; i nuovi media digitali si rivelano preziosi anche nel settore della conservazione, dello studio e della divulgazione del patrimonio artistico e culturale del passato...

    Risposta
    Questa tecnologia ha un impatto molto molto forte con il mondo dell'arte, perché è basata sulle capacità visive di simulazione. Al contrario delle tecnologie precedenti che erano tecnologie del linguaggio, queste sono tecnologie dell'immagine, perciò le chiamiamo multimediali o grafiche. Poiché l'arte è basata sostanzialmente sulla proprietà dell'immagine, sulla percezione visiva degli oggetti, il valore è contenuto esclusivamente, salvo alcuni casi, nella percezione visiva. Disponendo di una tecnologia che spinge sul versante delle immagini e che offre la possibilità di manipolare ed elaborare in tutti i modi queste immagini, il contatto con l'arte è immediato e multiforme, si può svolgere a tantissimi livelli. Inoltre, queste tecnologie consentono di spostare immagini ad alta risoluzione quasi vive come quelle reali, di metterle a disposizione ovunque. La nostra familiarità con le immagini nell'era della stampa era molto bassa: bisognava collezionare libri, anche costosi. Il semplice fatto di dare ampio accesso al mondo delle immagini è un fatto rivoluzionario! Noi possiamo usare le immagini scientificamente, per fare prove e tentativi che prima non si potevano realizzare. E questi tentativi si possono ripetere infinite volte perché le immagini digitalizzate portate da queste tecnologie si prestano ad una manipolazione molto sottile e dettagliata. E ancora, questa operazione è molto conveniente economicamente, poiché oggi è possibile ricreare i modelli in tempo reale. La possibilità più importante che queste tecnologie possono offrire per l'arte non risiede tanto in questi aspetti tecnici di diffusione, quanto nei riguardi del processo di comunicazione. L'arte è il linguaggio visivo che appartiene a diverse culture, a diverse epoche, a diversi tempi, e non è un linguaggio immediatamente comprensibile ed apprezzabile. Una volta, acquisire conoscenze nel campo dell'arte implicava uno studio approfondito della materia, specialistico; solo in questo modo si poteva apprezzare l'arte. Oggi, con le nuove tecnologie è possibile costruire degli strumenti comunicativi che mettono in poco tempo, alla portata di tutti, la capacità di fruire delle opere artistiche, perché riescono a spiegarle in maniera molto molto semplice, attraverso l'immagine.

    Back

    Domanda 5
    Può citare, a questo proposito, qualche esempio di progetto particolarmente importante?

    Risposta
    Oggi, a proposito di musei, esiste una quantità enorme di materiale in Internet; è sufficiente navigare e andare sui siti che riguardano i musei reali o virtuali per rendersi conto della quantità di immagini che si riesce immediatamente a catturare. Come sappiamo, in Internet ci si può perdere e può essere difficile trovare una particolare informazione che si sta cercando. Esistono, a questo proposito, dei sistemi specializzati, delle reti specializzate che permettono di far entrare l'utente guidandolo un poco nel percorso. La Comunità Europea ha creato una rete che si chiama Mosaic che comprende un insieme di servizi offerti dai musei. E ancora: si cominciano ad utilizzare le tecnologie di realtà virtuale per provare le ricostruzioni; questo è stato tentato a Firenze - me ne sono occupato anche io - per la restituzione della tomba di Nefertari insieme al Getty Conservation Institute che ha curato il restauro della tomba. Si riesce a dare un esempio di come sia avvenuto il processo di restauro ed un minimo di restituzione di che cosa doveva essere prima questa meravigliosa opera di pittura. Per quello che riguarda la spiegazione, che è l'aspetto più interessante, siamo invece ancora lontani. Diverse persone nel mondo stanno appena muovendo i passi per poter utilizzare realmente questo tipo di tecnologia integrandola nel sistema museale. Il Comune di Roma, insieme alla Sovrintendenza, sta cercando di realizzare un museo nell'area dei Fori utilizzando radicalmente le nuove tecnologie, in tentativi di applicazione molto molto avanzati sia per quanto riguarda la gestione che la didattica museale.

    Back

    Domanda 6
    A proposito delle Istituzioni museali in relazione con il virtuale, può fare un confronto dei progetti italiani con quelli stranieri?

    Risposta
    Le situazioni italiane spesso sono un poco schizofreniche! Riguardo alla penetrazione di queste tecnologie nelle istituzioni museali italiane siamo indietrissimo, a livelli molto bassi rispetto al mondo occidentale, all'Europa. Ciò non toglie che, come spesso accade in Italia, ci siano alcune iniziative di 'eccellenza' che competono benissimo con quanto avviene fuori, anzi, superando i progetti di altri paesi europei. Mentre noi siamo molto indietro sulle reti museali, sulle reti d'immagini, sulle reti di servizi e così via, rispetto ad altri paesi, siamo, viceversa, ben organizzati in alcuni centri, come presso la Galleria degli Uffizi, o presso l'Istituto del Museo di Storia della Scienza a Firenze, sia nel circuito museale di Milano, e qui a Roma.

    Back torna a inizio pagina